di Luigi Scardigli
Resurrezione e riciclaggio. Come Raffaella e Rosa, del resto. Il destino della scultrice Lorenzo, 38 anni compiuti da poco – un mix geografico e una scelta, Pistoia – e una carriera davanti che potrebbe diventare particolarmente elettrica, è forse racchiuso nelle iniziali dei suoi due nomi, Raffaella e Rosa appunto. Certo, parlarne ora è facile, visto e considerato che l’artista ha avuto l’onore di rappresentare una delle sue più geniali creazioni alla 54esima Biennale di Venezia; e addirittura obbligatorio, dato che alla Festa del Pd a Santomato, l’organizzazione della manifestazione ha voluto insignirla di una targa di riconoscimento, sempre in relazione alla sua intuizione tenuta nella debita considerazione dalla Biennale veneta.
«La materia si ricicla, il riciclo si rinnova. Ecco che la bottiglia diventa bruco e prende il volo da farfalla. Oltre la materia, anche lo spirito si rinnova: è l’anima che prende coscienza» è scritto sulla brochure di Raffaella Rosa Lorenzo, un piccolo depliant nel quale è appunto immortalato il suo “Volo”, da Pindaro del terzo millennio globalizzato e consapevole, un insieme cromatico di farfalle partorite da un’idea responsabile e realizzate con le bottiglie di plastica destinate a chissà quale oculato riciclo.
Verdi, blu, celesti, ocra, trasparenti le farfalle di Raffaella Rosa Lorenzo, quei bruchi con la via del macero predestinata e che invece, grazie all’amore e alla passione della loro balia, sono riusciti a trasformarsi e, seppur ingessati, hanno finalmente potuto sottrarsi dal loro solito destino e librarsi in giro per le mostre.
A Santomato la Lorenzo ha portato solo un micro campionario dell’intera vernissage veneziana, lavorazione che ha richiesto la paziente e febbrile lavorazione di ben 540 bottiglie di plastica, un meraviglioso ed equosolidale uovo di Colombo, un piccolo ed impercettibile corredo cromatico, una fertile e per nulla scontata aggiunta al superaffollato mondo dell’arte che si è dovuto fermare, ed inchinarsi, alla vecchia e problematica questione della plastica, un ingombro difficile da smaltire e lievemente destrutturato, fino al più nobile e totale riciclaggio.
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[Venerdì 29 luglio 2011]
lieve e carino si legge d'un fiato, ma non ho capito quanto ci sia di sarcasmo e ironia..
RispondiEliminaLuigi Scardigli risponde a Mariangela:
RispondiEliminaHo riletto il mio pezzo per capire cosa potesse non aver funzionato, cara Mariangela.
Ma posso confermarti che non c’è della sottile ironia, né tanto men dell’ostico sarcasmo nelle parole che ho volentieri speso per Raffaella Rosa Lorenzo.
Sono solito esprimermi così: mi auguro che tu possa abituarti ed affezionarti addirittura al mio raccontare la vita e le emozioni, casomai diventando, perché no, lettrice sistematica e appassionata di Quarrata News.
Un abbraccio,
Luigi