lunedì 23 maggio 2011

SOCIETÀ DELLA SALUTE. LA DEMOCRAZIA ROVESCIATA



PISTOIA. Mentre parliamo di questo problema, probabilmente in consiglio comunale a Pistoia qualcuno sta sollevando questa stessa tematica e soprattutto nel merito della nomina del direttore della società della salute,  un altro degli aspetti paradossali e macroscopici della nostra democrazia rovesciata. In altri termini qualcuno sta parlando di Torselli e della sua rimozione dal posto di comando.
La definizione del titolo la capiremo meglio dopo avere letto la nota pubblicata stamattina dalla Nazione, che qui riportiamo:

Sambuca
«Un direttore interno
alla Società della Salute»

In nome di un risparmio economico di circa 150mila euro e di una continuità di lavoro portato avanti fino ad ora, il sindaco di Sambuca Marcello Melani è contrario alla nomina di un direttore esterno per la Società della Salute pistoiese.
«È vero che la proposta alla Regione Toscana della nomina del prossimo direttore della Società della Salute spetta alla giunta esecutiva della Società della Salute, ma sono contrario alla nomina di un esterno proprio in un momento delicato sotto il profilo economico e normativo. La gente – si legge nel comunicato – sente parlare di tagli alla sanità, tagli ai trasporti, tagli alla spesa sociale, diminuzione di trasferimenti dallo Stato e noi ci permettiamo, per pochi mesi, di fare una nomina che ci costa circa 150 mila euro».
«Teniamo presente che tra 12 mesi tutto tornerà in discussione perché metà dell’attuale Società della Salute Pistoiese avrà, al suo interno, ben cinque nuovi sindaci». Marcello Melani preferirebbe la continuità del lavoro svolto da Torselli per poi tra un anno tirare le somme e vedere se andare avanti o nominare un nuovo Direttore.

Il sindaco Melani parla con la sua testa e non con quella di Berti o della Ciampolini. E già questo ci fa capire quanta democrazia rovesciata ci sia in alcuni dei nostri politici di punta e progressisti, che non esitano a parlare di necessari rinnovamenti a suon di sperperi di centinaia di migliaia di euro in momenti di crisi come questi.
Ma in secondo luogo si osservi anche come la democrazia sia calpestata – dai nostri amorevoli democratici – nel far sì che a scegliere il direttore della società della salute siano i sindaci quando, per norma interna alla stessa società, come possiamo vedere direttamente leggendo l’allegato normativo (pagina 6, punti 1.6 e 1.7), a pagare il direttore è sempre e comunque maggioritariamente l’Asl stessa, con incidenze di spesa del 66,5% a carico dell’azienda e del 33,5 a carico dei comuni nel caso del punto 1.6; e del 58,33% sempre a carico dell’azienda e del 41,67% a carico del comuni nel caso del punto 1.7.
E da quando in qua chi paga non ha più il diritto di decidere chi scegliersi come direttore dei servizi che deve erogare?
Questo succede solo nelle democrazie populistico-rovesciate come la nostra: realtà in cui si danno le redini del carro agli stallieri e non al driver.

Con risultati che alla fine si vedono in termini di sprechi e di generalizzata insoddisfazione.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 23 maggio 2011 – ore 16:50]

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