sabato 14 maggio 2011

AIAS. RENZO(NE) BARDELLI PRO CUGINO(NE) SUO



PISTOIA. Da ieri, 13 maggio, Renzo(ne) Bardelli, ex sindaco di Pistoia, ex comunista e cesaricida (Tu quoque, Renze, fili mi! Ricordiamoci la sua presa di posizione su Repubblica di anni fa), ex emarginato ma comunque rimasto a galla dopo la disavventura politica dell’io sparo sul Pci, oggi testimonial della politica etica e dello sport pulito (come si definisce lui stesso); ancor oggi cugino di Luigi Egidio Bardelli (Aias/Tvl/Pax et iustitia e quant’altro tutto-io), dopo aver premiato l’Aias e il suo consanguineo Luigi Egidio, che si è autopresentato a Berti e alla Regione Toscana come neopontefice della risorta Fenice dalle ceneri dell’ex-Aias-PT dopo la seconda a(nomala)ssemblea del 16 aprile ultimo scorso: Renzo(ne) Bardelli, si diceva, si pone le seguenti domande sul suo sito (vedi i seguenti link: sito, pagina specifica) a favore del parente:

VICENDA AIAS: QUALI SONO
I VERI INTERESSI DELLA COMUNITÀ PISTOIESE?
OVVIO QUALI SIANO MA…!!!!

Dopo la lettura della stampa locale di stamani, “stravedo”!
Mi chiedo, allora: quali sono i veri interessi di Pistoia?
Li elenco in ordine di priorità logica :
1) Che gli assistiti siano… “assistiti” ovvero abbiano una organizzazione che pensa e provvede a loro e per loro, COME È AVVENUTO da 40 in qua in modo egregio, ottimo, impareggiabile.
2) Che la nuova struttura già avviata venga conclusa per non produrre disastri di vario genere: aumento dei costi, perdita degli stessi e guai indotti a cascata.
3) Che gli oltre 100 dipendenti non perdano il loro posto di lavoro e CONTINUINO ad avere le motivazioni di sempre…
4) Che chi ha governato BENE e con PASSIONE e con DISINTERESSE PERSONALE per 40 anni abbia i riconoscimenti dovuti per proseguire senza intoppi nel suo impegno.
5) Che chi ha creato intralci di natura inevitabilmente personalistica faccia qualche passo indietro e si interroghi di fronte al suo dio (o Dio!) e magari si penta e si ravveda e trovi una dimensione adeguata al suo impegno.
6) Che gestioni commissariali imposte da vertici romani si facciano da parte e se hanno ragioni da far valere lo facciano senza intaccare i principi, le logiche e le necessità precedenti…
7) Che gli enti pubblici, per favore, NON mollino e si preoccupino di garantire il rispetto URGENTE delle priorità precedenti e quindi della fine di ogni “guerra” e di ogni intento bellicoso.
Tutto ovvio, mi pare. O no?
Pistoia 13 maggio 2011
* * *

Così tanto ovvio non sembra proprio, caro Renzo. Lo sarà forse per te.
Comunque grazie per averci fatto la lista della spesa – e in particolare i segni della nostra più viva riconoscenza per le indicazioni di cui ai tuoi punti 4 e 5, che esaltano i benefattori e schiaffeggiano i birboni.
Renzo(ne) oggi la vede così. E lasciamogliela vedere così, in nome della libertà di opinione.
Ma proviamo a ricordargli anche cosa e come la pensava il 4 gennaio scorso sul suo oggi stra-difeso cugino(ne), quando l’ex-sindaco pubblicava sul Tirreno l’intervento qui a fianco riprodotto.
Da un testimonial come l’inflessibile bastonatore del Pci, ci saremmo aspettati, obiettivamente, un capellino di più di coerenza. Mentre invece qui Renzo straborda un po’ troppo. Ma non è colpa sua, via!

È che Pistoia, oltre che città del silenzio, della melassa e della misura d’uomo, può ben definirsi anche con l’etichetta televisiva di Affari di famiglia.
Q/n
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[Sabato 14 maggio 2011]

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