venerdì 20 maggio 2011

SANITÀ. LA SOCIETÀ DELLA SALUTE E I PASTICCI DELLA POLITICA PISTOIESE



PISTOIA. Apriamo un capitolo nuovo su un pasticcio che si sta profilando all’orizzonte grazie a una politica (e a certi politici) che non sembrano avere delle idee molto chiare in fatto di servizi al cittadino – né tanto meno in fatto di virtuoso utilizzo delle risorse e del denaro pubblico.
Qual è il problema? È l’eterno intromettersi della politica nel mondo dei servizi destinati alla gente. Società della salute, diciamo nel titolo: ma una salute bistrattata – almeno così sembra – nei fatti se, come si sente dire, la giunta della società sta tentando di cambiare il responsabile dei servizi sul territorio (per intenderci stiamo parlando del dottor Roberto Torselli) con un goffo tentativo di sostituirlo con un – diciamo così – candidato di indicazione proveniente più da parte politica che tecnica.
Per chi si fosse collegato solo in questo momento, è il caso di dire che, finora, era il direttore dell’Asl (nel nostro caso Alessandro Scarafuggi) a designare un suo fiduciario cui affidare la gestione concreta dei servizi sull’intero territorio.
Questo criterio rispondeva a un duplice fine: la fiducia nel responsabile incaricato e la certezza che tutto sarebbe filato liscio grazie, appunto, al rapporto fiduciario fra il vertice Asl e il primo livello di controllo organizzativo.
Oggi i sindaci alla guida della società della salute avrebbero deciso, invece, di cambiare rotta e, con una manovra di cambio di responsabile, ecco che la politica potrebbe sottrarsi in qualche modo al controllo tecnico per tornare più padrona delle risorse e del loro utilizzo.
La proposta di cambio al vertice con la sostituzione di Torselli è già avvenuta, come avrete capito.
Solo che la scelta – pur facilitata anche dal sindaco Berti che, in sede di decisione, ha deciso di non decidere: cioè si è astenuto sul nuovo designato o comunque lo si voglia chiamare – non ha trovato assolutamente il consenso degli operatori dell’Asl subordinati alla direzione-Torselli: dai primari e responsabili dei vari settori fino ai semplici dipendenti. Tutti compatti.
Così ci sarebbe stata una levata di scudi e una lettera, inviata anche a Scarafuggi (che a quanto ne sappiamo non è intenzionato a rinunziare alla figura di Torselli, cui riserva la sua piena fiducia), con cui dirigenti di unità operative e di altre strutture del territorio si domandano a chi e a che cosa possa servire l’interruzione di un percorso e di un progetto in atto che sin qui ha funzionato perfettamente nella persona di Torselli; e per di più a distanza di appena un anno dalle elezioni amministrative: momento in cui, se dovesse succedere un qualsiasi evento imprevisto, il nuovo dirigente designato non solo rischierebbe di non avere concluso un bel niente in pochi mesi di lavoro, ma potrebbe addirittura essere sostituito da altri, provocando ulteriori disagi organizzativi e, di conseguenza, anche economici.
Allora: a chi e a che cosa giova un’azione di questo genere e di questa portata, che rischia di scatenare un sisma nell’organizzazione dell’Asl e dell’assistenza sanitaria nella nostra provincia? E perché scombinare ciò che funziona per mettersi su una strada di cambiamenti e incertezze che finirebbero solo per creare disagi e difficoltà all’utenza, cioè alla gente comune che ha bisogno di essere assistita? Per chi lavorano, dunque, i politici?
Intanto abbiamo notizia certa che la questione sarà portata sul tavolo di lavoro dello stesso governatore della Toscana Enrico Rossi. Ma sappiamo anche che nei prossimi giorni potrebbero fiorire documenti e più precise e radicali prese di posizioni per le quali invitiamo i nostri lettori a seguirci, dato che abbiamo intenzione di darne conto e informazione con la stessa precisione con la quale abbiamo parlato anche dell’Aias.
E anche questa è una promessa.
Q/n
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[Venerdì 20 maggio 2011]

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