domenica 25 settembre 2011

COME UNA TRAGEDIA GRECA


PISTOIA. O magari anche in forma di tragicommedia, tutta la vicenda del crollo delle tanto amate mura di Pistoia, quelle che danno titolo a una dimenticata raccolta di Piero Bigongiari (Mondadori, 1958).
Come una tragedia greca che si sviluppa in 5 atti e – a conclusione – un bel dramma satiresco.
Nella cultura ateniese ogni giornata di teatro tragico doveva concludersi con una farsa che facesse ridere e rimandasse la gente a casa senza l’oppressione dell’amara realtà.
E allora ecco i passi da ripercorrere, uno per uno.
1. Il fato si accanisce contro la distratta giunta Berti e improvvisamente fa crollare un pezzo di mura sopra un vivaio. Tutti si mobilitano e tutti si strappano i capelli, perché il bel patrimonio storico di Pistoia sta andando in rovina e nessuno ha fatto nulla: pensavano alla Porta nuova e all’ospedale del Campo di volo…
2. Gli uomini del potere si accorgono che qualcosa non va, che manca un piano di interventi per salvare il salvabile. E si preoccupano, aiutati dal tambureggiare della stampa che sostiene – questo almeno nei primi due o tre giorni – il problema…
3. Si parla di fare sopralluoghi e provvedere al più presto. Ma il tempo continua a scorrere e i sopralluoghi tardano a venire. Come in tutte le cose umane, le cure meschine di goni giorno (citazione da Montale: meglio specificarlo, perché qualcuno potrebbe sentirsi diffamato e trovare chi lo asseconda…) allontanano le soluzioni…
4. L’assessore Alberto Niccolai si sveglia dal suo stato di trance e – come scrive Il Tirreno – si mette a battere cassa. Si scalmana in ogni direzione, con l’amplificazione del megafono della stampa; e, nel farsi sentire, finisce con lo scontrarsi con un suo naturale avversario: Alessandro Capecchi, con cui Niccolai ha già avuto altre frizioni…
5. Capecchi scende in campo e dice che il Comune ha sbagliato tutto. Avrebbe dovuto farlo da tempo, il progetto di recupero e manutenzione: ma i politici pistoiesi (quelli che contano perché governano) si interessano solo di una cosa per volta, sono monotematici e non si muovono che tardi. Da qui l’ira divina per l’incuria degli uomini e le accuse profetiche di Capecchi a Niccolai…
6. Fine tragedia e… attacco del dramma satiresco. La farsa si intitola Il mago. È strano che Niccolai, così brillante nel mentalismo, nelle cabale, nelle previsioni, non si sia accorto che le mura di Pistoia stavano per crollare e che avrebbero fatto del danno. Da vero mago sarebbe potuto intervenire ed evitare la tragedia. Da qui l’effetto comico finale destinato a far scattare il riso ristoratore della platea.
 
A volte – ma solo quando si è in buona – osservare Pistoia è come assistere al teatro dei pupi siciliani: un divertimento. Per tutta l’allure di infantilismo che vi si respira.
Niccolai ha troppe funzioni a Pistoia. E tutte difficili e complesse: organizzazione della struttura comunale e dei servizi a gestione diretta, affari generali, statistica, servizi demografici, innovazione informatica e tecnologica e patrimonio immobiliare; tutti veri e propri serpai.
E anche se – come ci dice, rimproverandoci di cinismo, un caro amico – Niccolai «è incredibilmente disinteressato» (cosa che noi, peraltro, non solo non abbiamo mai messo in dubbio, ma neppure pensato), l’assessore ci pare piuttosto distratto – e ambizioso, per come s’è fatto avanti nel proporsi come candidato sindaco.
Qui finisce la tragicommedia delle mura e inizia un pezzo di ancor più marcato cinismo che non piacerà, ma che ugualmente proponiamo.
Per come sono e per quel che servono, forse quei brandelli di mura di Pistoia dovrebbero essere abbattuti tutti insieme una buona volta. Per fare piazza pulita.
Ci sarebbe più luce per una città che è sempre più al buio – e che sta lì a gloriarsi delle due torrette false del ridicolo ingresso a Sant’Agostino: un orrore da manuale.
Francesco Salvi (Drive in, anni 80) aveva una maglietta famosa con su scritto: Aiutate il traffico, investite un vigile!
Niccolai potrebbe far fare una maglietta con su scritto: Illuminate Pistoia, abbattete le false mura medievali che tolgono la luce!

Se ne venderebbe un milione e Alberto smetterebbe di battere cassa

e.b. blogger





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[Domenica 25 settembre 2011 – © Quarrata/news 2011]

1 commento:

  1. L'Assessore Niccolai- che nonostante tutto suscita la mia umana simpatia- batte cassa per il recupero delle mura ? Un'idea: si impegni fattivamente nel recupero degli affitti del patrimonio immobiliare comunale dato in locazione, disdetti qualche contratto di comodato di troppo.Posso assicurare che non si tratta di una goccia nel mare, ma di un fiume. E poi, visto che è un intrepido fautore delle sponsorizzazioni, faccia tappezzare le mura del Viale Arcadia di tabelloni pubblicitari...magari di qualche banca emergente.
    Lucia Vannucchi

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