domenica 16 ottobre 2011

CRISI & OCCUPAZIONE. L’INCREDIBILE E TRISTE STORIA DELLA LG PLAST E DI UNA FIDEIUSSIONE INACCETTABILE


PISTOIA. Stamattina La Nazione apre il suo primo piano con una interessante carrellata sul mondo dell’occupazione in crisi a causa, appunto, della crisi che attanaglia tutto e tutti, senza risparmiare nessuno.
Tutte le storie che il quotidiano ci racconta sono notevoli e degne di attenzione, ma, in questo commento, vogliamo concentrarci, in prima battuta, sulla Lg Plast di Agliana, che ha occupato l’attenzione della cronaca in questo ultimo anno e di cui ci siamo occupati anche noi di recente (vedi).
A tal proposito La Nazione scrive:

Lg Plast. Sono 19 i lavoratori a rischio
Scarichi ancora da adeguare
È novembre il mese decisivo


Si discuterà della vicenda Lg Plast lunedì 17 (ore 18) nella sala consiliare di Agliana, dove si riunisce la prima commissione consiliare (affari generali), convocata su richiesta del Pdl. L’assessore alle attività produttive, Marco Pacini, informa che sono stati invitati, con possibilità di intervenire, rappresentanti della provincia di Pistoia, delle organizzazioni sindacali e della proprietà aziendale.
Anche dopo l’ultima riunione dell’unità di crisi, la settimana scorsa in Provincia, la questione dell’azienda aglianese, che l’anno scorso ha rilevato la ex Recoplast (fallita nel 2008) per riavviare l’impianto di selezione e trattamento delle plastica, è ancora ad un punto morto. Lo scenario che si prospetta ai lavoratori è drammatico: da novembre rischiano di vedere sfumata ogni speranza di occupazione e hanno già utilizzato una parte della mobilità. Da quanto emerso dopo l’ultimo vertice, l’azienda non ha ancora ottemperato a quanto prescritto dalla Provincia per adeguare gli scarichi delle acque reflue, intervento indispensabile per riattivare l’impianto. Il contratto dei lavoratori ex Recoplast riassunti da Lg Plast (19) scade a novembre (per alcuni a inizio mese per altri alla fine) e al momento non ci sono prospettive di ripresa, se l’azienda non adegua gli scarichi. Da quanto si è appreso dalle organizzazioni sindacali, dei 19 ex Recoplast riassunti da Lg Plast solo 4 hanno un contratto a tempo indeterminato, ma anche questi rischiano la disoccupazione. Quando la Recoplast chiuse i battenti restarono senza lavoro oltre 40 persone. Per loro una vera odissea: attesa prima che una ditta giungesse a siglare accordi per rilevare l’impianto, poi anche la speranza apertasi con la Lg Plast è sfumata in breve: pochi mesi di lavoro per ripulire l’impianto dai materiali stoccati sul posto da tre anni. Da maggio sono in Cig in deroga e ora stanno per finire gli ammortizzatori sociali.

Vogliamo qui tornare e soffermarci sulla Lg Plast perché, al di là di quello che si dice e che si dibatterà ad Agliana in consiglio domani pomeriggio, a noi risulterebbe una situazione leggermente diversa da quella sinora prospettata.
Se leggiamo il testo della Nazione, vediamo che la colpa di tutti i problemi dipende dal fatto che «l’azienda non ha ancora ottemperato a quanto prescritto dalla Provincia per adeguare gli scarichi delle acque reflue, intervento indispensabile per riattivare l’impianto».
Ma le cose stanno veramente così?
Ce lo chiediamo perché a noi – cosa che finora non ci risulta essere venuta completamente alla luce – risulterebbe tutt’altro.
Della Lg Plast, dopo un primo interessamento (si dice) dell’assessore Mari, la posizione e la soluzione sarebbe posta nelle mani dell’assessore Paolo Magnanensi, ex-sindaco di Agliana: che non avrebbe ancora deciso che pesci prendere rispetto a una garanzia fideiussoria per così dire inaccettabile perché – a quanto sembra – rilasciata da chi non aveva né veste né requisiti per poterlo fare.
In pratica, e per essere chiari alla maniera nostra, la Lg Plast, per la sua rimessa in corso, avrebbe esibito alla Provincia una fideiussione che avrebbe la stessa efficacia e validità di una multa per eccesso di velocità staccata non dal corpo dei vigili urbani dopo un rilievo con l’autovelox, ma da un qualsiasi bidello di una qualsiasi scuola elementare. Inaccettabile, quindi.
Se questo – come crediamo in base alle nostre fonti – fosse vero, allora la Provincia sarebbe doppiamente responsabile nelle tristi e indicibili vicende della Lg Plast e dei suoi dipendenti: lo sarebbe in primo luogo perché niente avrebbe fatto con la dovuta cura per portare a buon fine la soluzione del dramma; lo sarebbe in secondo perché, in tutto il tempo trascorso, si sarebbe gingillata e cullata sugli allori lasciando arrostire i lavoratori già di per sé appesi a un filo, senza fare chiarezza.
Sarebbe dunque bene che, domani pomeriggio, in consiglio ad Agliana, si affrontassero le questioni anche da questo particolare angolo di prospettiva. E sarebbe bene che anche la Provincia si chiarisse e chiarisse al popolo la verità o meno di questa versione dei fatti.

Non si tratta di quisquilie: ne va della vita di un sacco di gente.
e.b. blogger
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[Domenica 16 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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