lunedì 3 ottobre 2011

INCENERITORE. SI RIPARTE DA ZERO




PISTOIA. Il legale del Comitato contro l’inceneritore di Montale, Federico D’Angelo, fa sapere che il processo Tibo-Capocci riparte.
Purtroppo – diciamo noi – deve ripartire da capo e con forti rischi di prescrizione. Infatti il magistrato a cui è stato affidato – la dottoressa Patrizia Martucci – ha stabilito una nuova calendarizzazione scandita secondo i tempi sottoriportati:

7/11/2011, 9.00 e ss.: audizione di tutti i testi del pm e delle parti civili, già sentiti;
14/11/2011, 9.00 e ss.: audizione dei testi oggi comparsi;
30/11/2011, 9.00 e ss.: audizione dei consulenti;
12/12/2011, 9.00 e ss.: discussione e conclusioni.

Entro la fine dell’anno, quindi, si dovrebbe teoricamente arrivare a dama, come si dice. Ma l’avvocato D’Angelo scrive anche «salva diversa calendarizzazione nel corso delle prossime udienze».
E questo – lasciatecelo dire – ci preoccupa.
Il 30 settembre scorso, nel servizio che Il Tirreno dedicava alla vicenda, Antonio Sessa, presidente di Legambiente Pistoia, si esprimeva così: «Il nostro legale ci ha spiegato come gli imputati ed i Comuni responsabili civili hanno la facoltà di chiedere la rinnovazione dell’istruttoria dibattimentale e far ripartire così il processo da zero. Se ciò accadesse la verità non potrebbe essere accertata, in quanto i reati si prescriverebbero già nel corso del procedimento di primo grado. Verrebbe altresì vanificato il lavoro della dottoressa Selvarolo, il giudice che fin ora si è occupata con impagabile impegno e attenzione al processo. Chiedere che il processo riparta da zero sarebbe, a parere del sottoscritto – sottolineava Sessa –, una grossa mancanza di rispetto nei suoi confronti. Sono sicuro – concludeva – che ciò non accadrà e che gli imputati, e soprattutto i loro difensori, vorranno mettere le cose in chiaro e far sì che la magistratura pistoiese accerti la verità».
Il Tirreno scriveva inoltre: «Sessa ricorda che gli imputati possono sia rinunciare alla prescrizione e far accertare la verità sia consentire che il processo prosegua con altro giudice. «Se ciò non accadesse – sottolinea il presidente di Legambiente - sarebbe un fatto gravissimo da un punto di vista politico: come potrebbero continuare ad essere credibili delle amministrazioni progressiste se facessero in modo che non venga accertata la verità?».
Date queste premesse, però, consentiteci di essere cinici fino in fondo e di nutrire molto meno ottimismo dell’avvocato D’Angelo che ha commentato «per il momento direi che non è andata male...».
Il risultato lo vedremo solo alla fine della corsa.

E solo allora ci esprimeremo su quanti Cavalieri ci sono in questa nostra tormentata Seconda Repubblica.
e.b. blogger

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[Lunedì 3 ottobre 2011 – © Quarrata/news 2011]

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