sabato 5 maggio 2012

PISTOIAMBIENTE E LE GITE CULTURALI. UNA QUESTIONE DI LINGUA E DI STILE


di Edoardo Bianchini

Manigrasso e Alfio Fedi in contraddittorio sul Tirreno – E sembra che la Procura abbia iniziato a muoversi sulle ‘gite culturali’

SERRAVALLE-CASALGUIDI. Stamattina torno un passo indietro e rileggo una dichiarazione di Gianni Manigrasso (di Serravalle Futura), che ha sollevato il vespaio delle ‘gite culturali’ di Pistoiambiente.
La trovate nel post Serravalle. Pistoiambiente e le gite culturali – 2 (vedi) e dice testualmente: «Da privato cittadino non so se in tale vicenda si configuri una qualche violazione di leggi; dalla lettura dei quotidiani so solo che, per fatti simili, il Governatore della Regione Lombardia si trova sotto inchiesta e nell’occhio del ciclone…».

Torno un passo indietro anche perché, sempre stamattina, Il Tirreno dedica di nuovo attenzione al problema (vedetevi l’immagine), e a rispondere è il presidente dell’azienda benemerita per avere acculturato vari amministratori di Serravalle: di maggioranza – da quanto è stato detto – e di opposizione. Alla pari, quindi.
Ci sono, però, due piccole questioni di lingua e di stile, in tutta questa vicenda, che vanno sottolineate: che devono essere rilevate, per correttezza, allo stesso modo in cui le faremmo presenti durante la discussione di una tesi all’università – sempre che si voglia essere accurati nell’analisi e non si preferisca sorvolare per andare prima a pranzo perché l’ora è tarda e gli zuccheri nel sangue sono calati – come spesso accade fra i proff. universitari.
Gianni Manigrasso risponde al Tirreno, ma si dimentica di segnalare gli sviluppi anche chi, come noi, ha dato, alla sua notizia, quel risalto che le ha permesso di scattare in avanti a sorpresa e a favore dei cittadini, sia nei confronti di Mochi e Mungai, che della stessa Pistoiambiente: ma qui, diremmo, levis culpa, ossia peccato veniale. Se ne sarà scordato Manigrasso? Si sarà imbrogliato, con tutto il daffare che ha in questo momento della sua faticosa campagna elettorale?
Alfio Fedi, politico di lunghissimo (e, secondo noi, fin troppo) corso in Pistoia, che proviene, rigenerato – o, data la sua funzione attuale in campo-rifiuti, riciclato – dagli anni della guerra fredda e del Muro di Berlino, risponde al giornale sul tema della gita a New York, che proprio noi abbiamo introdotto in discussione con poche, ma significative righe, di Luigi Scardigli (vedetevi: Serravalle. Pistoiambiente e le gite culturali 3: New York New York): gravis culpa, ossia peccato mortale per Alfio che, da buon imprenditor con poche parole, avrebbe dovuto (quanto di meno poteva fare) chiarire il significato della gita newyorkese non tanto dal di fuori e su un organo di informazione (Il Tirreno) estraneo, che a me non risulta che ne avesse parlato (poi posso sbagliarmi: e se è così chiedo scusa), ma in primo luogo anche e con chi – Quarrata/news – aveva introdotto l’argomento stesso: perché è così che si fa, secondo regola; perché se un qualsiasi organo di informazione dà una notizia impropria o non esatta, per primo si scrive a chi l’ha data e non alla Pravda o all’Ossservatore Romano. Sempre che io non sbagli per eccesso di conservatoristica vecchiezza.
Ma la cosa (anche conoscendo Alfio Fedi e la sua antica militanza) non mi meraviglia più di tanto: segue perfettamente la linea del suo Pd, che ben poco si è differenziato del vetero-Pci, e basterà vedere:

  1. Bertinelli che non risponde alle accuse sui brogli del Ponte alle Tavole
  2. Bertinelli che non si degna di rivolgere la parola a Bartoli
  3. Bertinelli che non si degna di scendere in terra con gli altri candidati Sindaco al Bastione Ambrogi
  4. tutto il Pd (comunale e provinciale) che non risponde alle domande su queste vicende se non per editti unilaterali
  5. Bersani che manda Bartoli a quel paese: «Vuole discutere? Rientri nel Pd (e si metta in fila col cappello in mano)»
  6. La Cna che invita a dibattito Bertinelli, Bartolomei, Celesti e Simionato, ma snobba platealmente gli altri 4 candidati perché non rappresentativi della politica nazionale
  7. Mazzanti, candidato Sindaco di Quarrata che non ha fatto più un contraddittorio coi suoi colleghi da quando gli sono saltati la piscina di Vignole e le piste ciclabili, con annessi e connessi, bilancio (in attivo o inattivo) compreso
  8. infine Mungai e Mochi che, ormai liberal-Pd, dinanzi a precise richieste (le nostre) di darci gli elenchi dei partecipanti, hanno perso la lingua. Eppure avevano avuto regolarmente i nostri lanci di notizie.
Bisogna guardare a tutto questo per rendersi conto in quali mani siano posti i nostri destini di sudditi amministrati.
Ed è una questione di lingua e di stile, dicevo.
Di lingua muta e di stile da vetero-Pcus Sovietico, quello che accusava gli sporchi capitalisti occidentali di abbuiare ogni cosa in nome del potere economico dei padroni – quelli che finora Bersani ha sostenuto puntellando Mario Monti.
Bene. Ma voglio essere più provocatore che mai; così, magari, può anche darsi che Alfio Fedi riassuma, nei miei confronti, quei toni di asprezza – a lui, a mio giudizio, assai più cònsoni –, che aveva quando, in consiglio comunale a Quarrata, mi si avventava contro per il mio (dal suo punto di vista) “conservatorismo reassionario”, come avrebbe detto Peppone.
E voglio farlo aggiungendo un altro particolare di origine riservata, chiarendo a tutti che sembra che la Procura si sia mossa, e (credo) si sta muovendo, per cercare di capire quali siano i veri fili intramati del tessuto gite-culturali.
Ora stiamo a vedere cosa succede.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 5 maggio 2012 - © Quarrata/news 2012]

1 commento:

  1. CAro Bianchini,
    that's Pistoia, too!
    Finchè i cittadini, continueranno a usare la "pancia" e non la "testa" è bene che queste scelleratezze proseguano!
    Dobbiamo arrivare al fondo....
    Ci sarà un giorno in cui anche le mamme degli ....... non resteranno più pregne.
    Quel giorno ci abbracceremo dalla gioia, pensando alla liberazione come a un secondo - ma più importante e fondamentale - 25 aprile! MDB

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