giovedì 24 febbraio 2011

AIAS. MENO PREDICHE E FATE CHIAREZZA!

 

PISTOIA. Ecco che cosa scriveva ieri, 23 febbraio, Federica Fratoni, presidente della provincia, a commento dell’accordo-Aias del giorno precedente:

 

Aias: dall’incontro di ieri

un primo passo avanti


Un primo passo avanti nella vicenda Aias.
Il lungo incontro di ieri, durante il quale insieme al vescovo di Pistoia, Monsignor Mansueto Bianchi, ed al sindaco, Renzo Berti, abbiamo incontrato il presidente dell’Aias Nazionale, Francesco Lo Trovato, il commissario, Giulio Bagnale, ed il suo vice, non ha portato ad un accordo definitivo, ma, credo, abbia posto le basi per guardare con fiducia al futuro dell’associazione pistoiese.
 La proposta che abbiamo presentato al tavolo di discussione, formulata dal vescovo e condivisa sia da me che dal sindaco, prevede la riammissione dei soci espulsi e, soprattutto, per favorire un clima di rinnovata collaborazione, che possa consentire la ricostituzione degli organismi societari e la ripresa di un cammino positivo di sviluppo.
Dopo questi mesi, caratterizzati da non poche rigidità e polemiche, durante i quali le istituzioni si sono adoperate di comune accordo per trovare una intesa fuori dalle aule del Tribunale, finalmente si apre uno spiraglio che ci fa sperare positivamente.
Adesso tocca alle parti in gioco confrontarsi direttamente e condividere un percorso comune, che mi auguro vada nel senso di una soluzione rapida e serena della situazione, per consentire all’associazione di riprendere a pieno le proprie attività.
Attorno all’ Aias ruota un mondo sociale di disabilità, da un lato, e di volontariato, dall’altro, che dobbiamo tutelare e salvaguardare con decisione.
Le premesse ci sono e conto che l’impegno, che abbiamo messo in campo, possa essere la base per la definizione di questa vicenda, che si è protratta fin troppo a lungo.
* * *
Dinanzi a parole così edificanti, pie e piene di umana speranza e buonismo, agli uomini di buona volontà non può che prendere una sorta di smarrito sgomento.
La predica esce dalle stanze preposte, scivola fuori dalle chiese e dalle canoniche,  si insinua dentro i palazzi della cosa pubblica e si rigenera nel regno della vita civile.
Ed è quel fenomeno che ormai confonde, indistintamente, inopportunamente, sacro e profano; che fa dire a Bardelli, dalla sua Tvl, senza tanto ritegno, di aver fatto tutto ciò che ha fatto “per il bene e la felicità di tutti” – magari anche quello che abbiamo visto nei documenti che abbiamo pubblicato e che erano stati inviati a Berti e a Fratoni (e non solo) dopo essere stati anche a perfetta conoscenza del vescovo.
Oggi si parla di tutto fuorché del denaro (peraltro pubblico, se non sbagliamo) che –  si è detto – è passato da un comparto all’altro di questa combinazione a scatole cinesi, l’una dentro l’altra: Aias-Tvl-Santa Maria Assunta in cielo-Pax et Iustitia.
Ebbene: il politico ha, sì, il compito di guardare cosa succede al mondo dell’occupazione e a quello della sofferenza: ma prima ancora ha anche il preciso dovere di veder chiaro nei fatti che accadono in quel mondo a cui rivolge le sue attenzioni. La Prima Repubblica sarebbe scoppiata per questo, se non lo si ricordasse.
Certo, all’epoca, il presidente Fratoni era ancora troppo bimbetta per capire cosa stesse succedendo e forse non lo ha intuito bene gli accadimenti e le implicazioni cui erano legati – mentre Berti forse era troppo maturo per poter fare attenzione a tutto in maniera quasi analitica: più facile orecchiare e tirar dritto. Ma è su un modo di guardare le cose così en passant che è inciampato il sindaco – se ben ricordate – sulla vicenda del Cip & Ciop.
Perciò oggi noi rinnoviamo le nostre ignorate, ma sostanziali domande:

1.       Presidente e sindaco, cosa pensate dei documenti che vi hanno spedito e che abbiamo pubblicato, ma di cui non avete voluto fare parola?
2.      È giusto, presidente e sindaco, dimenticarli per un mieloso vogliamoci bene come quello del  comunicato pubblicato ieri?
3.      Insomma: ce lo volete dire – presidente Fratoni, sindaco Berti e, magari, anche vescovo Mansueto Bianchi – che cosa pensate degli affari nudi e crudi dell’Aias, oltre che parlarci delle bellezze di questo mondo rosa in cui alla fine, come dice profeticamente Bardelli stesso, si vince e vince sempre il bene?
4.      Non vi sembra, signori politici e nostre guide spirituali, che non sia per niente morale tacere su tutto questo?

Rendete dunque a Cesare quello che è di Cesare, facendo luce e non ombra.

e.b. blogger
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[Giovedì 24 febbraio 2011]

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