sabato 12 febbraio 2011

CARO BERTI, DIMETTITI!


PISTOIA. Riceviamo e pubblichiamo la seguente lettera aperta al sindaco Berti, scritta e inviata dal capogruppo dell’Udc, Giampaolo Pagliai.
* * *
Pistoia, 12 febbraio 2011
Al Sindaco
Al Presidente del Consiglio Comunale
Agli Organi di stampa
Caro Sindaco,
hai proprio ragione: basta con le perdite di tempo! Quanti anni hanno impiegato le Giunte da te presiedute per presentare al Consiglio Comunale il Regolamento Urbanistico? Da quanti anni vi palleggiate la materia scottante del regolamento del Commercio, permettendo che la grande e media distribuzione si espandessero, senza regole e senza programmi generali, a danno della città e del commercio tradizionale?
La tua uscita sulla cronaca locale è più degna di un “rais” mediterraneo che di un distinto signore del Pd in procinto di lasciare, finalmente, fra dodici mesi la poltrona di Sindaco.
Le tue affermazioni sono emblematiche e sono la riprova della totale incapacità del Presidente del Consiglio Comunale di svolgere il suo ruolo istituzionale. Tu non sei un podestà e non hai il potere di decidere quando gli argomenti devono essere discussi dal Consiglio Comunale.
Questa vicenda ha evidenziato anche un altro elemento di degenerazione nei rapporti fra i soggetti dell’Amministrazione Comunale. Di fatto è ormai evidente che il Consiglio Comunale di Pistoia non è più composto da 41 Consiglieri e 12 gruppi consiliari, ma è passato a 42, infatti leggo sui giornali le dichiarazioni virgolettate del Dott. Raffaele Pancari che non può e non deve, nel suo ruolo sacro di Segretario Generale, interloquire su materie delicate che appartengono alla competenza degli eletti dal popolo e non ad un funzionario scelto dal Sindaco. Mai negli ultimi 60 anni un Segretario generale è apparso sulla stampa come in questa occasione, ogni limite di decenza è stato superato.
Da lunedì il Dott. Pancari avrà anche diritto di voto in Consiglio Comunale, io sono d’accordo.
Ma venendo alla sostanza del discutere, effettivamente nel marzo del 2010, dopo sei anni di gestazione, è nato cianotico e rachitico il Regolamento Urbanistico, in quel contesto tutti i Consiglieri Comunali, escluso il rappresentante dell’UDC votarono il famigerato “sub emendamento 117” che illegittimamente rinviava ad un secondo tempo la definizione di “satura” o di “critica” per due aree quella di S. Agostino e quella del Viale Adua. Si diceva ora adottiamo il R.U., poi, dopo gli studi adeguati, definiremo il problema commerciale. Ora chiedo: dove sono gli studi? Cosa c’è di cambiato dal marzo 2010? Perché avete perso 11 mesi?
Il Viale Adua, specialmente dalla Coop alla Conad, è diventato un grande emporio pieno di tutto: banche, “case” di tutti i generi di consumo, tre scuole medie superiori, Inps, Inpdap, Ufficio del Tesoro, 10 punti di vendita di grande e media distribuzione e nonostante tutto ciò è totalmente privo di parcheggi, di aree a verde godibili, di piste ciclabili, di strutture sociali fruibili da una popolazione di residenti che negli ultimi anni è triplicata. È noto che tutto quanto è stato costruito sul Viale Adua è stato fatto, non nel rispetto di strumenti urbanistici e dei piani regolatori, ma quasi sempre in deroga.
Qual è il problema? 1°: per definire satura o critica una zona non serve un voto di maggioranza, (anche se in passato avete battezzato irregolarità amministrativa un reato) ma un serio studio; 2°: se la zona dovesse ora essere dichiarata solo critica la Coop e la Conad potrebbero, senza oneri di sorta, ampliare i loro punti vendita anche a tutti i beni di consumo non alimentari, compresi la benzina e il metano.
Caro Sindaco la tua Giunta ignora con tenacia i problemi del commercio tradizionale e della città, dimostrandosi sempre più la fedele paladina della grande distribuzione.
Infine mi si consenta una riflessione sui costi delle Commissioni e per favore mi si risponda:
1°: 800.000 euro per gli affitti degli uffici della Compagnia Toscana di Trasporto, perché?
2°: 600.000 euro per la transazione Matteini, perché?
3°: 1 milione di euro per il “verde” di Barile, perché?
4°: 100.000 euro per gli uffici della Circoscrizione n. 1 presi in affitto e mai usati, perché?
Eccetera, eccetera, eccetera…
In cinquanta anni non mi era ancora capitato di vedere i Consigli Comunali convocati con niente all’ordine del giorno. Il 7 febbraio u.s. il Consiglio Comunale, che costa circa 5.000 euro a riunione, si è “svolto” per due ore dalle 15.30 alle 17.30, per decidere in 5 minuti il recupero abitativo di una ex fabbrica a Piteccio e discutere interpellanze; di male in peggio il Consiglio di lunedì prossimo 14 febbraio è convocato per discutere 5 interpellanze e tre ordini del giorno. Anche questo è la riprova che la tua Giunta è arrivata al capolinea e come il Governo di Berlusconi non è capace di proporre niente da poter decidere in Consiglio Comunale.
Il fallimento è evidente, fai un bel gesto dimettiti.

Il Capogruppo Udc
Giampaolo Pagliai
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[Sabato 12 febbraio 2011]

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