giovedì 30 maggio 2013

CASO LOMBARDI, DONNE BUONE E DONNE CATTIVE

PISTOIA. Su Reportpistoia, testata assai vicina a Bertinelli – se non altro perché il suo direttore ha fatto, nei tempi e nei modi, la campagna elettorale del Sindaco –, è comparsa, poco fa, la bellissima lettera che segue, a firma delle tre donne che sono rimaste in Giunta e che, con la dolcezza dell’espressione calibratamene mielata, adoperano lo scudiscio nei confronti di Ginevra Lombardi, accusandola di essere una che lavora per se stessa e basta, e fa, di certi temi, una questione puramente personale.
Un collega professionista mi ha segnalato questo intervento con una parola a mio giudizio molto significativa: mahhhhhhhhhhh, con tutte le H che seguono.
Credo che abbia perfettamente inquadrato la questione.
Nella Giunta Bertinelli sembra esserci tutto fuorché il rinnovamento della politica.

Sembra – da quel che mi ricordo – di essere in chiesa dopo il vespro, quando le pie donne, recitato il rosario, tornavano a casa e, lungo la via, si fermavano a dirle delle loro colleghe…
Roba da Bocca di rosa:

Si sa che la gente dà buoni consigli
sentendosi come Gesù nel tempio,
si sa che la gente dà buoni consigli
se non può più dare cattivo esempio….

Ma sicuramente mi sbaglio perché sono una “pettegola livorosa”...
Tiremm innanz, va!
e.b. blogger


Cara Ginevra,
abbiamo letto le tue dichiarazioni pubbliche a commento della uscita dalla Giunta, e abbiamo sentito il bisogno di scriverti per dare voce, come donne che hanno fin qui condiviso con te l’esperienza nell’Amministrazione comunale del Sindaco Bertinelli, ad una lettura dei fatti profondamente diversa da quella che appare dai giornali.
Continuiamo ad avere stima nei tuoi confronti, per le competenze e le qualità professionali che hai dimostrato in questo primo anno di lavoro: un anno intenso e faticoso, che ci ha messo tutti a dura prova per la difficile situazione generale della pubblica amministrazione, per la crisi sociale che si è abbattuta anche sulla nostra città, e per le vicende giudiziarie che all’inizio del mandato hanno attraversato il Comune.
Per tutte queste ragioni condividemmo la necessità di dare fin da subito un segnale di profondo cambiamento, anche sotto il profilo amministrativo e organizzativo, decidendo di avviare una vera e propria rivoluzione interna con una riduzione drastica dei servizi e dei dirigenti, puntando ad un rapporto più forte e diretto tra Giunta e struttura. Questa operazione richiedeva uno scatto di grande responsabilità, impegno e compattezza alla politica, e quindi a ciascuna di noi, e un cambio di passo nel lavoro di tutta la struttura.
Con il tempo abbiamo iniziato a percepire anche noi quello che il Sindaco ha definito “l’affievolirsi di quel sentimento di affidamento reciproco”; abbiamo capito che la tua difficoltà di rapporto con il dirigente, sempre denunciata in Giunta ma senza averci dato la possibilità di discuterla e affrontarla serenamente tutti insieme, rischiava di diventar causa di mancata assunzione di responsabilità su ciò che accadeva o non accadeva nei tuoi uffici; abbiamo assistito, senza reagire per evitare che si incrinassero i rapporti interni tra noi e per rispetto al rapporto fiduciario tra te, assessore, e Sindaco, ai continui sospetti su tutto e su tutti.
Questo clima di sospetto, di mancanza di fiducia verso gli altri, cara Ginevra, è quanto di più lontano noi pensiamo possa esprimere una cultura delle pari opportunità. Stupisce che solo ora assurga agli onori della cronaca e tu richiami il caso della dirigente Pierotti, perché proprio tu, da assessore alle Pari Opportunità, conosci nel dettaglio come è andata la vicenda, l’hai istruita in rapporto con il Comitato Unico di Garanzia, del Comune, in completa autonomia e senza alcuna interferenza da parte di nessuno, e tantomeno del Sindaco, e mai – mai – l’hai sollevata in Giunta come questione politica da chiarire. Amareggia che tu risolleciti l’episodio del dirigente, che si è espresso in termini offensivi e gravi nei confronti delle donne, citando documenti riservati del procedimento disciplinare come se il processo nella pubblica piazza aiutasse la battaglia contro gli stereotipi, e non piuttosto scelte politiche concrete contro le discriminazioni e la violenza di genere che si fanno tutti i giorni.
Proprio perché le pari opportunità sono un principio fondamentale di civiltà e di cittadinanza, non possono diventare oggetto di strumentalizzazioni o di battaglie personali, ma devono essere il cemento di una cultura di genere e di un potere femminile che unisce, che costruisce relazione, che fa della sua differenza la forza di una nuova politica.
Cosa che tu hai avuto l’opportunità di provare a fare da assessore, avendo il Sindaco affidato a te la costruzione di un inedito Ufficio per le Pari Opportunità, con un lavoro importante iscritto chiaramente nel programma di governo di Samuele e che proseguirà con coerenza e fermezza, nel nostro impegno quotidiano al servizio della città, sulla base di un lavoro comune, trasversale a tutte le politiche dell’ente, capace di coordinare sul piano istituzionale gli interventi volti a realizzare una cittadinanza di genere, e aperto a tutte le esperienze di associazioni femminili presenti nel nostro territorio comunale.
Elena Becheri, Daniela Belliti, Tina Nuti

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Giovedì 30 maggio 2013 | 21:56 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Letta e riletta, pare una prosa in stretto stile sovietico ...

    RispondiElimina
  2. Altro che stile sovietico! Basta leggerla, per capire che c'è un sottofondo di malvagità e freddezza tutta femminile di chi ha capito che sulla distruzione di un'altra donna, possono accreditarsi, se non addirittura, tentare di plagiare un debole che l'ha consigliate, se non addirittura spinte a far questo scritto. Se un sindaco che amministra la città di Pistoia ha bisogno per tutelare la sua credibilità di queste sirene, andiamo bene.

    RispondiElimina
  3. I lupi perdono il pelo ma, non il vizio.
    Nulla è cambiato nei palazzi del potere, si danno il "testimone" come nella staffetta...

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.