Da
eminenza grigia non si accosta al blog – Ma qual è il Bugelli vero: quello del
1987 o quello di oggi e della Fondazione Caripit?
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Questo blog ha un brutto difetto: per volontà del suo titolare offre spazio a
tutti, indistintamente.
Tutti
ma proprio tutti sanno di poter esprimere nelle dovute, garbate forme, il loro
pensiero. Qualcuno dice sia un metodo democratico; qualcun altro lo chiama
metodo partecipativo.
Il
Rag. Adamo Bugelli, invece, lo disdegna e preferisce rispondere al mio post
sulla di lui persona, usufruendo dell’anonimo mezzo di facebook. Come dice
giustamente, ognuno ha il suo stile!
Bianchini
mi conferma che, a lui piacendo, il blog è anche a sua disposizione. Nell’attesa
io continuo certe riflessioni che potranno anche apparire un’alzata di “nebbie
e polveroni “ ai quali, però, non si offre risposta.
Allora
insisto, cercando di essere più sintetico possibile per evitare depistaggi
verbali ed arrivare possibilmente a considerazioni condivise.
La
prima considerazione, che spero condivisa anche da Adamo, è che se la stessa
Cormio, lamentando la scarsa iniziativa progettuale delle associazioni
coinvolte nell’affaire Pacini, afferma di essere un “politico da due
soldi”, la sinistra in Montagna questa volta ha fatto un’altra grande fesseria.
O una furbata mirata.
Una
fesseria, tanto per usare un termine gentile, che ha le forme ultratrentennali
di una gestione del territorio che può vantare un decremento demografico
rilevante, un turismo in ginocchio, fabbriche dismesse, Consorzi impresa ed
innovazione falliti e succhiasoldi, Comunità Montana malgestita dalla sua
nascita con il finale al quale nemmeno accenniamo, servizi al cittadino quali
acqua e nettezza urbana da offrire cortesemente alla speculazione privata con
la ciliegina finale di una farmacia comunale che è in attivo e per questo deve
essere alienata… Può bastare?
Guarda,
Adamo, sono tutti “meriti” vostri questi. Si badi bene, solo in minima parte
tutto ciò è imputabile al “politico da due soldi”, perché, anzi, la poveretta
si è trovata in mano una situazione talmente deficitaria che nessun affresco
potrebbe compiutamente rappresentare. Al punto tale da domandarsi se questa
gentile signora si stia rendendo conto di quale “bidone” l’abbiano gratificata
i suoi generosi compagni – affiancata poi dall’intercettore di quattrini
Sabrina Sergio Gori, che finora sembra non abbia portato manco una palanca…
Perché
non è arrivato a dirigere la baracca un Venturi o un Bugelli di turno che la
politica in Montagna la conoscono e bene? Mi perdoni Adamo, che non ho
difficoltà a dire non essersi arricchito con la politica, se gli chiedo: esiste
una diversità fra un Bugelli che nel 1987 dichiarava, giustamente, il servizio
sanitario ospedaliero come sganciato da logiche mercantili e servizio
socialmente e necessariamente indispensabile, con il Bugelli 2013 che accetta
una chiusura camuffata dell’Ospedale Pacini e santifica il suo segretario
provinciale che magnifica un patto scellerato che privilegia la spending
review, il welfare, i conti della serva e un Ospedale Pacini in dismissione? Ha
ragione il suo segretario provinciale o la cellula Pd di Cutigliano?
A
questo punto, senza nebbie o polveroni, chiedo anche: non sarà che la troppa
vicinanza con le stanze e le persone del potere economico della Provincia gli
abbiano fatto dimenticare le sue origini che lui vanta essere umili per il ben
più gratificante potere, quello fine a se stesso che si pasce dell’obbedienza
al padrone di turno? Mi riferisco alla Fondazione Caripit di Papa/Papà Ivano
Paci, dove il nostro amico Bugelli, in base al famoso manuale Cencelli, fu
posizionato dal suo partito nel Consiglio di Amministrazione con benefit lordi
annuali di oltre trentamila euri. Può confermarci l’origine politica della sua
nomina e il ritorno positivo sul territorio in termini di opere e finanziamenti
? Nebbia anche questa?
Un’ultima
annotazione la debbo ad Adamo ed è personale, ma al momento stesso pubblica: le
idee si evolvono e si attualizzano, ma il ceppo di coltura dovrebbe rimanere il
solito; se senescenza significa diventare l’opposto di ciò che eravamo,
qualcosa non torna, anzi i dubbi di una mutazione strumentale si ravvivano e
debbono fare riflettere.
Insomma,
se è vero – come è vero – che l’unica cultura da
riconoscere è quella delle idee che diventano azioni, è altrettanto vero che
davanti a trenta e passa anni di gestione del potere “anche allora (1987 n.d.r.)
fortunatamente di sinistra”, i conti sono paurosamente in rosso. Rosso per
simbiosi politica ma sempre rosso profondo, e sulla pelle dei cittadini.
Piaccia
o non piaccia, questa è la realtà, le chiacchiere restano chiacchiere e, caro
Adamo… un bel tacer non fu mai scritto, nemmen su facebook!
Sei
d’accordo con me, almeno su questo, o fai come l’altro Adamo che dopo aver mangiato
la mela, perse la voce e, quando Dio s’incavolò, schizzò fuori dalle frasche
(ma solo da ultimo e per forza) con una foglia di fico sul… Pipino il Breve?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 10 febbraio 2013 | 20:14 - © Quarrata/news]
Sta in politica (e sempre con i vincenti) dai lontani anni Settanta. Non è che adesso si potrebbe riposare un pochino?
RispondiEliminano perché guadagna troppo...
RispondiEliminaDebbo ad Adamo Bugelli una doverosa "errata corrige" laddove nel mio post affermo che il medesimo percepiva in qualità di membro del Consiglio della Fondazione Caripit "benefit lordi annuali di oltre trentamila euri".La somma si riferisce alla sua "quasi decennale presenza", come lui stesso afferma nella Fondazione per cinque /sei riunioni annuali. Chiedo quindi scusa per la inesattezza. Per il resto, tutto confermo ed aggiungo che il luogo deputato per una risposta sarebbe stato questo Blog e non f.b. tramite persone terze.
RispondiEliminaIo ho fatto il "mea culpa";lui risponda alle domande poste ed al momento inevase.
Forza,Adamo, ma senza polveroni e politichese!