domenica 10 febbraio 2013

ADAMO, IL RICHELIEU CHE ‘LOVVA’ FACEBOOK


Da eminenza grigia non si accosta al blog – Ma qual è il Bugelli vero: quello del 1987 o quello di oggi e della Fondazione Caripit?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Questo blog ha un brutto difetto: per volontà del suo titolare offre spazio a tutti, indistintamente.
Tutti ma proprio tutti sanno di poter esprimere nelle dovute, garbate forme, il loro pensiero. Qualcuno dice sia un metodo democratico; qualcun altro lo chiama metodo partecipativo.
Il Rag. Adamo Bugelli, invece, lo disdegna e preferisce rispondere al mio post sulla di lui persona, usufruendo dell’anonimo mezzo di facebook. Come dice giustamente, ognuno ha il suo stile!

Bianchini mi conferma che, a lui piacendo, il blog è anche a sua disposizione. Nell’attesa io continuo certe riflessioni che potranno anche apparire un’alzata di “nebbie e polveroni “ ai quali, però, non si offre risposta.
Allora insisto, cercando di essere più sintetico possibile per evitare depistaggi verbali ed arrivare possibilmente a considerazioni condivise.
La prima considerazione, che spero condivisa anche da Adamo, è che se la stessa Cormio, lamentando la scarsa iniziativa progettuale delle associazioni coinvolte nell’affaire Pacini, afferma di essere un “politico da due soldi”, la sinistra in Montagna questa volta ha fatto un’altra grande fesseria. O una furbata mirata.
Una fesseria, tanto per usare un termine gentile, che ha le forme ultratrentennali di una gestione del territorio che può vantare un decremento demografico rilevante, un turismo in ginocchio, fabbriche dismesse, Consorzi impresa ed innovazione falliti e succhiasoldi, Comunità Montana malgestita dalla sua nascita con il finale al quale nemmeno accenniamo, servizi al cittadino quali acqua e nettezza urbana da offrire cortesemente alla speculazione privata con la ciliegina finale di una farmacia comunale che è in attivo e per questo deve essere alienata… Può bastare?
Guarda, Adamo, sono tutti “meriti” vostri questi. Si badi bene, solo in minima parte tutto ciò è imputabile al “politico da due soldi”, perché, anzi, la poveretta si è trovata in mano una situazione talmente deficitaria che nessun affresco potrebbe compiutamente rappresentare. Al punto tale da domandarsi se questa gentile signora si stia rendendo conto di quale “bidone” l’abbiano gratificata i suoi generosi compagni – affiancata poi dall’intercettore di quattrini Sabrina Sergio Gori, che finora sembra non abbia portato manco una palanca…
Perché non è arrivato a dirigere la baracca un Venturi o un Bugelli di turno che la politica in Montagna la conoscono e bene? Mi perdoni Adamo, che non ho difficoltà a dire non essersi arricchito con la politica, se gli chiedo: esiste una diversità fra un Bugelli che nel 1987 dichiarava, giustamente, il servizio sanitario ospedaliero come sganciato da logiche mercantili e servizio socialmente e necessariamente indispensabile, con il Bugelli 2013 che accetta una chiusura camuffata dell’Ospedale Pacini e santifica il suo segretario provinciale che magnifica un patto scellerato che privilegia la spending review, il welfare, i conti della serva e un Ospedale Pacini in dismissione? Ha ragione il suo segretario provinciale o la cellula Pd di Cutigliano?
A questo punto, senza nebbie o polveroni, chiedo anche: non sarà che la troppa vicinanza con le stanze e le persone del potere economico della Provincia gli abbiano fatto dimenticare le sue origini che lui vanta essere umili per il ben più gratificante potere, quello fine a se stesso che si pasce dell’obbedienza al padrone di turno? Mi riferisco alla Fondazione Caripit di Papa/Papà Ivano Paci, dove il nostro amico Bugelli, in base al famoso manuale Cencelli, fu posizionato dal suo partito nel Consiglio di Amministrazione con benefit lordi annuali di oltre trentamila euri. Può confermarci l’origine politica della sua nomina e il ritorno positivo sul territorio in termini di opere e finanziamenti ? Nebbia anche questa?
Un’ultima annotazione la debbo ad Adamo ed è personale, ma al momento stesso pubblica: le idee si evolvono e si attualizzano, ma il ceppo di coltura dovrebbe rimanere il solito; se senescenza significa diventare l’opposto di ciò che eravamo, qualcosa non torna, anzi i dubbi di una mutazione strumentale si ravvivano e debbono fare riflettere.
Insomma, se è vero – come è vero – che l’unica cultura da riconoscere è quella delle idee che diventano azioni, è altrettanto vero che davanti a trenta e passa anni di gestione del potere “anche allora (1987 n.d.r.) fortunatamente di sinistra”, i conti sono paurosamente in rosso. Rosso per simbiosi politica ma sempre rosso profondo, e sulla pelle dei cittadini.
Piaccia o non piaccia, questa è la realtà, le chiacchiere restano chiacchiere e, caro Adamo… un bel tacer non fu mai scritto, nemmen su facebook!
Sei d’accordo con me, almeno su questo, o fai come l’altro Adamo che dopo aver mangiato la mela, perse la voce e, quando Dio s’incavolò, schizzò fuori dalle frasche (ma solo da ultimo e per forza) con una foglia di fico sul… Pipino il Breve?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 10 febbraio 2013 | 20:14 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Sta in politica (e sempre con i vincenti) dai lontani anni Settanta. Non è che adesso si potrebbe riposare un pochino?

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  2. Debbo ad Adamo Bugelli una doverosa "errata corrige" laddove nel mio post affermo che il medesimo percepiva in qualità di membro del Consiglio della Fondazione Caripit "benefit lordi annuali di oltre trentamila euri".La somma si riferisce alla sua "quasi decennale presenza", come lui stesso afferma nella Fondazione per cinque /sei riunioni annuali. Chiedo quindi scusa per la inesattezza. Per il resto, tutto confermo ed aggiungo che il luogo deputato per una risposta sarebbe stato questo Blog e non f.b. tramite persone terze.
    Io ho fatto il "mea culpa";lui risponda alle domande poste ed al momento inevase.
    Forza,Adamo, ma senza polveroni e politichese!

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