domenica 5 maggio 2013

IL COMUNE DI SERRAVALLE E IL SENSO DI RISPETTO DEGLI ANIMALI


CASALGUIDI. Ecco che cosa scrive un cittadino di Casalguidi:

Salve, 
chi scrive è un cittadino di Casalguidi (purtroppo aggiungerei…) che è davvero sconvolto dalla pessima gestione generale del Comune di Serravalle P.se, dove abbiamo praticamente piccole discariche a cielo aperto (se vuole le documenterò con foto), dove la gestione della cosa pubblica sembra risalire agli anni più bui della prima repubblica (non che la seconda o la terza siano migliori…) e dove l’arroganza degli amministratori nei confronti dei cittadini (soprattutto verso quelli che non hanno votato per loro) è davvero incredibile, irritante direi.

Ma non voglio parlare di troppi argomenti, in questo articolo mi vorrei soffermare sulla problematica degli spazi e degli accessi che il Comune prevede per i cani. A Casalguidi non esiste nessun luogo, neanche minuscolo, dove poter portare i cani a fare giusto 20 metri senza guinzaglio, intendo senza violare la legge, visto che molti miei concittadini lasciano liberamente scorrazzare i propri cani per le vie del paese i quali naturalmente depositano i loro bisogni senza che nessuno li raccolga, violando, oltre che le normali regole di convivenza civile e le leggi in materia, le regole sanitarie più comuni.
Inoltre in quasi tutto il comune sono stati tolti praticamente i cestini a causa della raccolta differenziata e solo dopo mille mail mandate a tutti i rappresentati dell’amministrazione comunale sono stati montati solo un paio di raccoglitori per le deiezioni dei cani purtroppo poco utilizzati dai maleducati che non intendono fare la fatica di cercarli. 
In quasi tutti i luoghi pubblici del Comune esistono cartelli che vieterebbero l’ingresso ai cani, cosa che è in palese violazione con tutte le leggi in materia, soprattutto in relazione alla legge regionale 24 del 2011 ma il comune non interviene e non fa togliere tali cartelli, ma soprattutto la cosa più grave che in tutto il paese di Casalguidi esiste un solo giardino pubblico, tenuto anche molto male con le panchine tutte rotte e che si allaga dopo una breve pioggerella, ma dove però i cani non possono neanche entrare quindi non solo non sostare ma neanche passarci all’interno; mi piacerebbe capire il perché di tutto ciò... una mamma che porta un bambino/a al giardino e ha un cane, dove lo mette? La legge e il buon senso direi prevederebbero apposite zone per lasciare i cani casomai per qualche motivo particolare ne fosse vietato l’accesso in luoghi pubblici...
Ma l’apoteosi credo sia rappresentato dalla foto che le allego, il divieto di accesso ai cani all’interno della piazza principale del paese… Questa proprio mi sembra discriminazione, ignoranza e cattiveria, tale cartello di divieto di accesso fa riferimento tra l’altro a un numero di ordinanza che non è neanche indicato... 
Chi le scrive è un cittadino con una figlia e due cani… che ogni volta deve scegliere se portare fuori i cani o la figlia... che quando deve portare i cani deve recarsi o allo sgambatoio di Quarrata o a quello di Pistoia... del resto così come quando vuole portare la figlia in un giardino degno di questo nome.
Chiuderei con una frase celebre del M. K. “Mahatma” Gandhi: La grandezza di una nazione e il suo progresso morale si possono giudicare dal modo in cui tratta gli animali.
Gabriele Massi
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[Domenica 5 maggio 2013 | 19:43 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. Conosco poco la situazione di Casalguidi, ma le posso assicurare che, almeno a Pistoia, l'inciviltà dei padroni di cani è fuori da ogni limite di decenza. Nonostante ci siano giardini riservati, macchinette per il necessario e tanti cestini, il tratto di pista ciclabile tra mura cittadine e Brana è il gabinetto dei cani di Pistoia. Non ho MAI visto un padrone raccogliere il bisogno del cane, MAI. Cani sciolti e senza museruola, anche di grossa taglia. Forse tali divieti non sarebbero così indispensabili se i padroni dei cani non avessero un comportamento così lontano dalla decenza.
    Lei sarà sicuramente una persona educata e rispettosa, ma si metta un'ora seduto su una panchina lungo la pista che le ho detto e poi ne riparliamo.

    Stefano

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  2. Caro Stefano non vivo sulla luna e come ho scritto anche a casalguidi i padroni fanno fare i bisogni ai cani ovunque e non li raccolgono.. ma il problema non si risolve comunque con i divieti soprattutto quando questi divieti violano le leggi in realtà... se le persone vanno a 100 all'ora su una strada non si mette il divieto di circolazione alle auto ma si mette un autovelox o i dossi per far rallentare le auto.. la stessa cosa deve valere per i cani... ci sono delle leggi chiare in materia e il comune deve farle rispettare.. inoltre se creasse degli sgambatoi anche le persone incivili probabilmente porterebbe i cani in tali luoghi senza sporcare tutte le strade..

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  3. Evidentemente mi sono sbagliato, anche lei è affetto dalle stesse croniche pretese dei padroni di cane. A parte la metafora delle auto che non affronto per restare in argomento, le ripeto, tutte le volte che vuole che nessuno, NESSUNO, dei padroni dei cani che frequentano le aree autorizzate e ATTREZZATE rispettano leggi e regole. Io ho e voglio avere il diritto di scegliere di non avere niente a che fare con i cani. Non voglio che mio figlio in bicicletta (come già accaduto) debba passare vicino ad un rottweiler senza guinzaglio ne museruola, non voglio che i miei bambini in centro vengano avvicinati da cani più alti di loro con padroni dietro che gridano ''non fa niente vuole solo giocare''. Non voglio nemmeno che il mio Comune, che ha chiuso molti servizi per l'infanzia causa mancanza fondi, debba spendere soldi per utilizzare vigili o chi altro per controllare che i padroni dei cani rispettano le regole.
    Tra i padroni dei cani, il numero delle persone che rispetta le regole non è basso, è trascurabile, veramente prossimo allo zero. Non si può chiedere a tutti di farsi carico di una passione di alcuni.
    Ah, io, a differenza di molti padroni di cane (ai quali sarebbe utile insegnare le parole di Gandhi), non ho mai maltrattato ne un cane ne altri animali.

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