sabato 11 maggio 2013

UNA MONTAGNA ALLO SBANDO LASCIATA NELLE MANI DEI LOBBISTI DA POLITICA E ISTITUZIONI


di GRILLO PARLANTE

Lucida analisi di un fanciullesco tentativo di far dichiarare colpevole solo uno per salvare molti altri – E la magistratura come si comporterà nel macello istituzionale della ex Comunità Montana?

SAN MARCELLO-MONTAGNA. La Politica (con la P maiuscola) e le Istituzioni hanno lasciato nelle mani dei lobbisti una montagna allo sbando. È una tragica realtà in gran parte determinata dal flop abbattutosi sulla Comunità Montana Appennino lo sciagurato Ente che, nelle speranze dei montanari, doveva diventare il volano dell’attesa rinascita ma che – purtroppo guidato da mani disattente, incapaci e pasticcione, da dirigenti inetti, da funzionari fedifraghi – ha finito la sua esistenza lasciando rovine fumanti.
Che le cose non marciassero bene lo diceva, da tempo, la cosiddetta voce di popolo.
Un giudizio peraltro avallato:

  • dalle condanne passate in giudicato che avevano coinvolto un presidente ed un assessore chiamati a rifondere somme percepite illegalmente;
  • dalle disinvolte prestazioni dei dirigenti – campioni di inosservanza dell’orario di lavoro ma evidentemente non disposti ad esercitare i pur affidati incarichi di vigilanza;
  • dagli occhi bendati dei revisori dei conti; dalla pressoché totale inosservanza delle più elementari norme dettate dalle leggi sulla contabilità pubblica;
  • dal furtivo maneggio di denari che, in luogo di entrare nelle casse comunitarie, finivano per arricchire persone private;
  • dalla mancanza di attendibili inventari del patrimonio della Comunità;
  • dal mancato accertamento e conseguente riscossione dei proventi per i Bacini Imbriferi Montani (Bim).

A far scoppiare tra il 7 e l’8 marzo 2011 questo putrescente bubbone è stata una pubblica denuncia partita da quattro impiegate di basso livello che coraggiosamente hanno aperto una porta su fatti, fattacci e responsabilità. Non tutte individuate poiché il ponderoso lavoro di controllo esterno – affidato dalla Procura e dalla Giunta Comunitaria al dottor Luca Eller – si è poi dovuto forzatamente fermare quando il presidente Ceccarelli e la sua Giunta hanno sostenuto che l’Ente non aveva denari a disposizione.
Che l’affermazione non rispondesse alla realtà delle cose è poi emerso da quanto accertato dalla Provincia di Pistoia e che contrasta con quanto affermato nel primo comunicato stampa – emesso dalla Comunità Montana cinquanta giorni dopo la scoperta dell’ammanco – che recita: “Non è certo il momento di abbandonare la nave, come alcuni vorrebbero, ma di navigare decisi per offrire sempre maggiori servizi e benefici sociali ai nostri cittadini. Che, siamo certi, vogliono anche assunzione di responsabilità e soluzione dei problemi”.
Assunzione di responsabilità e soluzione dei problemi che non ci sono state. Infatti nel tempo ci si è resi conto come questa “ammuina” altro non fosse che il desiderio di nascondere sotto una grossa coltre di polvere questo pasticciaccio brutto – calcolato da Eller in circa 10 milioni di euro – e che dall’ammissione di colpa del funzionario confessatosi colpevole si potrebbe far risalire a specifici ed interessati consigli di non chiamare in carica altri soggetti. Il che, oltre ai licenziamenti dei due dirigenti e del funzionario, avrebbe fatto scattare l’accusa di “associazione a delinquere”.
Questo discutibilissimo “tamponamento delle falle” e la colpevole decisione di non trasformare la Comunità Montana in Unione dei Comuni ha sì creato al momento una sorta di autoimmunità nei confronti di chi ha così mal amministrato ma potrebbe risolversi anche un fanciullesco modo di nascondersi dietro un dito ove la magistratura decidesse di indagare a fondo. Anche se c’è chi pensa di aver trovato altra via di uscita e possibile salvacondotto nella costituzione di un Comune unico che raggruppi Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello, prescelto come un pentolone in cui disciogliere eventuali responsabilità.
Per portare avanti questo progetto si è mobilitato il Comitato capeggiato da Roberto Orlandini e sostenuto (a titolo personale, ha detto) da Carluccio Ceccarelli sindaco di Cutigliano (Pdl) e da Valerio Sichi già sindaco Pd di Piteglio ed ora grande alfiere di questa iniziativa ultra propagandata con opuscoli che recano in testa i loghi dei rispettivi quattro Comuni (ma chi ha autorizzato questa immissione?) distribuiti nelle costanti e scarsamente frequentate assemblee popolari.
Di contro piena assenza delle istituzioni locali che finora non sono scese in campo per illustrare agli elettori i benefici collegati alla proposta unione. Anzi soltanto due giorni fa hanno deciso di procedere solo se e quando la Regione erogherà a tal fine specifici contributi ai Comuni. E dire che la contrastata proposta di legge Gambetta Vianna-Lazzeri – forse allestita sotto la regìa di Gianfranco Venturi (Pd) , benedetta dal collega Benedetti (Pdl) e approvata dalla Prima Commissione sarà sottoposta al voto del Consiglio Regionale martedì prossimo, 14 maggio 2013.
Ma – tenuto conto di come è stata carbonaramente concepita e gestita da lobbisti privati – non sarebbe proprio il caso di rimandarla a dopo aver effettuato un sondaggio istituzionale tra le popolazioni?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 11 maggio 2013 | 19:49 - © Quarrata/news]

1 commento:

  1. Un lettore, che chiede che sia rispettato il suo anonimato, ci scrive:

    Ha ragione Grillo Parlante a parlare di fallimento della politica.
    La vicenda Comunità Montana è l’esempio lampante, più appropriato sarebbe parlare di connivenza politica anche tra schieramenti opposti che incantano il pubblico di buoni propositi, pronti poi a pensare per sé e per i propri amici.
    Nessuno dica che la vicenda delle ruberie sia caduta come un fulmine a ciel sereno, la relazione Eller nella parte accessibile all’utente e gli interventi in pubblico del professionista incaricato di far luce sulla vicenda hanno messo in evidenza un sistema perverso che difficilmente non poteva non aver destato sospetti sulla tenuta contabile dell’Ente.
    Figuriamoci la parte secretata da Procura, Corte dei Conti e Guardia di Finanza. Il dott. Eller ha fatto un eccellente lavoro, bastavano appena 20.000 euro perché il professionista potesse fare luce completa sulla vicenda sin dalle origini dei fatti, né Comuni né Provincia sono stati disposti a sborsare, forse per paura di coinvolgere altre persone, non si sa, quello che è certo è che la Comunità Montana è stata fatta morire trovando come scusa il buco di 250.000 euro. Festa finita!
    Chi ha mangiato ha mangiato! Chi crede che la vicenda sia finita qui sbaglia, la storia non può essere legata solo al reo confesso, i controlli non hanno funzionato e quei pochi sono stati insufficienti! Chi non ha onorato il proprio dovere riscuotendo annualmente cifre sconsiderate e immeritate se ne sarebbe dovuto andare! La politica invece ha fatto in modo che ognuno stesse al proprio posto (sic!).
    Questo giochetto deve continuare oltre il 31 luglio??

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.