venerdì 21 gennaio 2011

IL COMUNE DELLA LEGALITÀ


Si era promesso ai lettori di dare un esempio – in questo caso il primo – della legalità e del suo rispetto all’interno del comune di Quarrata, il cui sindaco Sergio Gori si fregia di alti meriti in tal senso e risponde ai suoi cittadini che, se hanno qualcosa da obiettare, vadano dal magistrato penale.
È questo il rispetto del sindaco nei confronti dei cittadini. Ed è – quello che leggerete nel documento in linea – il rispetto dell’architetto Nadia Bellomo, una funzionaria che gode dell’estrema stima e fiducia dell’amministrazione, fino al punto da avere in mano anche funzioni di tipo dirigenziale.
Il documento pubblicato è solo il primo di una serie che potrà seguire, passo passo, a dimostrazione inconfutabile di ciò che diciamo; di una vergogna da segnare sul curriculum del sindaco.
E lo facciamo perché è intollerabile che i cittadini siano ostaggi di impiegati pubblici e di sindaci che fanno finta di non vedere dichiarandosi paladini della legalità.
Il caso è comprensibile anche per gli analfabeti.
Alcuni cittadini avanzano una istanza l’8 settembre del 2008. Il 31 ottobre del 2008 – vale a dire a distanza di ben 53 giorni – quei cittadini non hanno avuto ancora alcun riscontro, alcuna risposta: anche perché, forse, la richiesta è imbarazzante nella sua semplicità, ma tale per cui si cerca in ogni modo di non vedere (su questo torneremo in altro momento).
Interviene l’avvocato di parte. E solo allora – con un ritardo di 23 giorni e, quindi, in aperta violazione delle norme sia amministrative che penali – l’architetto Bellomo si degna di rispondere. Che fatica! Asciughiamole la fronte dal sudore.
Se questo vi sembra un comportamento rispettoso dei diritti, allora diamo a Quarrata il Nobel per la legalità e festeggiamo sia il sindaco che il suo staff di dipendenti pubblici così solerti.
Se, al contrario, tutto questo vi sembra un insulto, allora non solo il funzionario doveva essere chiamato in commissione di disciplina, ma il sindaco stesso, che ha saputo e tace, va richiamato a prendere coscienza del proprio conclamato fallimento morale e politico. Cosa che qui facciamo, anche se Sergio Gori se ne frega con solare evidenza!

Ma questo non vi sembra materia su cui dovrebbero intervenire d’ufficio sia i magistrati che il Prefetto di Pistoia?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.

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