UN (ALTRO) SINDACO DELLA ‘LEGALITÀ’

PISTOIA. Si deve dire, però, che Berti è un sindaco à la page. Oltre che elegante e bello, è anche simpatico.

Al mattino si alza, si fruga in tasca e, a seconda di quanti soldi ci trova, prende le sue decisioni.

Che sono sempre legali.

Renzo Berti fa causa a tutti

Le prende, queste decisioni, con la vicenda e le maestre del Cip & Ciop, scegliendo la via della parte civile, e le sta prendendo ora con il governo.

Come la Fama nell’ottica virgiliana, anche Berti crescit eundo: si fa più grande andando avanti e scegliendosi avversari sempre più impegnativi.

Se continuasse a stare in sella, Berti finirebbe col prenderle, forse, anche nei confronti di altri, compresi – alla fine – i suoi stessi dipendenti, se mai.

Tutti tranne uno, però: l’eccellentissimo comandante del corpo emerito dei vigili urbani.

Contro Napolitano presidente della Repubblica, Berti potrebbe anche decidere una causa – perché in fondo il vecchio è dalla parte di chi governa.

Contro il comandante del vigili no, perché Napolitano il Giovane è dalla parte di chi amministra – specie quando piazza altri autovelox e t-red in giro. Il comandante è un po’ il direttore dell’IPS e della zecca, la fabbrica dei quattrini.

Non c’è che dire: Berti è il sindaco della legalità.

Della sua.

Perché quando si scoprì che metà dei sui aggeggi di tortura degli automobilisti per multe tarocche erano, a loro volta, taroccati alla grande, e dovettero essere sostituiti, il Giustiniano di Pistoia se ne guardò bene dal cospargersi il capo di cenere, restituire il maltolto e chiedere scusa ai suoi amati concittadini.

E allora lode alla legalità (leggi: vie legali), se serve a far cassa!

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.