domenica 16 gennaio 2011

MEGLIO NON ‘CONTARE’ (LE RIDICOLEZZE DEL SINDACO)


Scrive Marta Quilici oggi, 16 gennaio, sul Tirreno:

QUARRATA. Dei 1.200 cittadini estratti a sorte per prendere parte al percorso di bilancio partecipato “Contiamo Tutti”, voluto dal sindaco Sabrina Sergio Gori (nella foto) a Quarrata, per il momento hanno risposto in un’ottantina. In realtà, di questi, una ventina sono gli autocandidati, mentre gli altri sono coloro che hanno risposto al sorteggio. Le iscrizioni, comunque sono ancora aperte. La scadenza è fissata per domani a mezzogiorno. Ma, salvo un’improvvisa affluenza, resterà più o meno questo il numero degli aderenti. Non molti, per alcuni, ma il Comune aveva già ipotizzato, sulla base delle esperienze di altre città, che i partecipanti potessero non superare la cinquantina. Stando a queste stime, dunque, sarebbero state addirittura superate le aspettative.
Per questi cittadini, l’appuntamento sarà venerdì, con la serata di discussione sul bilancio 2011 alla Magia (dalle 18 alle 22). I partecipanti saranno suddivisi in piccoli gruppi e affronteranno quattro argomenti: servizi alla persona, educazione, cultura e manifestazioni, sport e tempo libero. I membri della commissione sulla partecipazione saranno presenti, ma solo come osservatori. Il 4 febbraio l’intera cittadinanza verrà chiamata ad esprimersi sulla lista di priorità individuata.

La prima cosa che viene in mente – dato che si parla di contare – è fare un po’ di conti.
Dunque: 1.200 cittadini sono stati estratti per la partecipazione; ma il sito del comune parla di 1.250.
Di essi hanno risposto solo in 60 circa: il tutto si attesta, perciò, su un 4,8 % dei chiamati che, a loro volta, sarebbero appena  il 5 % della popolazione residente. Ben poco? No: una vera e propria ridicolezza.
Come campione, onestamente, per quanto possa dire e pensare l’esimio sindaco illuminato, è un vero sputo nel mare.
Oltretutto questo sparuto gruppo di persone è un campione senza significato né valenza, perché, ammesso che le scelte fossero avvenute su base davvero campionaria (maschi-femmine, giovani-vecchi, lavoratori-disoccupati, professionisti-operai e così via), il fatto che a rispondere siano stati solo 60 dei 1.250 (gli altri 20 sono autocandidati volontari!) non garantisce affatto una equilibrata rappresentatività degna di fede.
Al contrario quei 20 degli 80 finora disponibili alla farsa – ché solo di farsa si può parlare: e non ce ne voglia Sergio Gori –, essendo dei volontari, danno l’idea di appartenere a una ben precisa e targata categoria di risposta: o quella delle guardie del corpo del sindaco, o quella dei ninja che potrebbero voler sparare a vista sul primo cittadino e sulle sue idee ‘offensivamente’ democratiche.
Con una considerazione realistica e plausibile, però: che i ninja sono di per sé sempre inferiori, numericamente, ai cosiddetti fedelissimi. E non si cerchi di negarlo: si vede anche nelle competizioni elettorali nazionali, sia politiche che amministrative, che la gente di destra è meno attivista e partecipazionista rispetto a quella di sinistra. Lo sanno anche i cani randagi.
Questa gente discuterà, senza un minimo di preparazione, sulla vita e sulla morte dei servizi del comune, in 4 ore: appena 240 minuti, in cui si affronteranno temi centrali come servizi alla persona, educazione, cultura e manifestazioni, sport e tempo libero.
Quindi questa grande partecipazione a cui Sergio Gori si appella e con cui vuole condividere le sue pesanti e coinvolgenti responsabilità delle castrature (e non già quelle degli investimenti e dei Piuss, per i quali il popolo, secondo l’ottica del Marchese del Grillo, non conta un cazzo) è, essa stessa, una realtà castrata in partenza e nasce, come le voci bianche di vaticana memoria, senza palle e senza nerbo. In più questa partecipazione ci costa: anche se, fino a questo momento, Sergio Gori non ci ha detto quanto per la sua Sociolab di Firenze.
Ma la cosa più bella – e che ci mette in ansia da prestazioni come degli adolescenti dinanzi a una trentenne seminuda e procace, che promette gioie nascoste e inauditi piaceri –  è sapere che il 4 febbraio l’intera cittadinanza verrà chiamata ad esprimersi sulla lista di priorità individuata.
E in che modo, di grazia, verrà fatto? Con un referendum popolare o facendo telefonare, dall’ufficio dell’Urp, a tutti i 25mila cittadini di Quarrata?

È tragico, signor sindaco, esporsi così tanto al ridicolo senza neppure rendersi conto di quanto...

e.b. blogger

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