sabato 2 febbraio 2013

DON CHISCIOTTE & CRISTIANA


di LUIGI SCARDIGLI

PRATO. Non tutti sono maniacalmente attratti dal calcio, né dalla cultura sciorinata attraverso un palcoscenico, un grande schermo o da un altro qualsiasi luogo deputato, per censo, alla distribuzione delle riflessioni. Ci sono un sacco di persone, generazionalmente trasversali, che il venerdì sera, dopo una settimana di lavoro, preoccupazioni, rinunce e quant’altro si intersechi nella vita di moltissimi sistematicamente, hanno una gran voglia di lasciarsi andare e buttarsi dietro le spalle, almeno per un paio d’ore, gli affanni.

Bene, una dimostrazione, simpaticissima di quello che ho schematizzato, l’ho avuta ieri sera, passando – non certo casualmente – al Don Chisciotte, un ristorante-pizzeria a Narnali, sobborgo dell’hinterland pratese poco e male indicato non solo nelle cartine stradali, ma addirittura dalla segnaletica, che sembra preferire ignorarne l’esistenza.
Dopo aver mangiato e bevuto, la stragrande maggioranza dei clienti del locale – vecchi amici, vista la piacevole confidenza che mi è parso registrare tra tutti – si è letteralmente scatenata nelle danze, non proprio e non sempre ritmiche, suggerite da una piano barista d’eccezione, Cristiana Romoli, nota ed apprezzata da tempo e ovunque per riuscire puntualmente ad essere, all’interno di una solita serata e in un identico contenitore pregiata vocalista, inarrestabile animatrice da villaggi Valtour e scanzonata conduttrice di innocenti meleggiamenti e karaoke.
Le donne si difendono meglio, perché sanno essere più coerenti con le proprie scelte d’austerità: se decidono di perdere qualche chilo di troppo per tornare a piacere, a loro stesse, prima che agli altri, ci riescono; gli uomini invece si difendono peggio, sostenendo, come alibi della loro discontinuità progettuale, che la bellezza maschile si nutra di effetti non solo estetici.
Parentesi effimera, questa, perché la sostanza è un’altra ed è quella che una sostanziosa e nutrita fetta della popolazione, più o meno alfabetizzata, più o meno dotta e colta, più o meno arrendevole e grintosa, ma seria e onesta al cospetto dei rispettivi propri impegni, è terribilmente stanca di sentirsi derisa, defraudata, messa alla berlina, irrisa, violentata, raggirata, presa in giro da mane a sera da un sistema che si nutre di scoordinati tanti ballerini del fine settimana solo e soltanto nei paraggi delle elezioni. Ho visto uomini e donne ieri sera, che incontrerò, con molta probabilità, lunedì per le vie del centro, in banca, in Comune, sui mezzi pubblici, dai benzinai, nei supermercati con un unico solo grande desiderio: riuscire a sorridere.
È anche a questa gente, che rappresenta una nutrita fetta di elettori, che è doveroso e elettoralmente imprescindibile pensare ed occuparsi: perché non possono certo bastare il groove e la sincronia di Cristiana Romoli a ridare il sorriso all’esercito, rispettoso e poliedrico, dei numerosi buoni cittadini qualunque.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 2 febbraio 2013 | 07:34 - © Quarrata/news]

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