di LUIGI SCARDIGLI
PRATO. Non tutti sono maniacalmente attratti dal calcio, né dalla
cultura sciorinata attraverso un palcoscenico, un grande schermo o da un altro
qualsiasi luogo deputato, per censo, alla distribuzione delle riflessioni. Ci
sono un sacco di persone, generazionalmente trasversali, che il venerdì sera,
dopo una settimana di lavoro, preoccupazioni, rinunce e quant’altro si
intersechi nella vita di moltissimi sistematicamente, hanno una gran voglia di
lasciarsi andare e buttarsi dietro le spalle, almeno per un paio d’ore, gli
affanni.
Bene, una dimostrazione, simpaticissima di quello che ho
schematizzato, l’ho avuta ieri sera, passando – non certo casualmente – al Don Chisciotte, un ristorante-pizzeria a
Narnali, sobborgo dell’hinterland pratese poco e male indicato non solo nelle
cartine stradali, ma addirittura dalla segnaletica, che sembra preferire
ignorarne l’esistenza.
Dopo aver mangiato e bevuto, la stragrande maggioranza dei
clienti del locale – vecchi amici, vista la piacevole confidenza che mi è parso
registrare tra tutti – si è letteralmente scatenata nelle danze, non proprio e
non sempre ritmiche, suggerite da una piano barista d’eccezione, Cristiana
Romoli, nota ed apprezzata da tempo e ovunque per riuscire puntualmente ad
essere, all’interno di una solita serata e in un identico contenitore pregiata
vocalista, inarrestabile animatrice da villaggi Valtour e scanzonata
conduttrice di innocenti meleggiamenti e karaoke.
Le donne si difendono meglio, perché sanno essere più
coerenti con le proprie scelte d’austerità: se decidono di perdere qualche
chilo di troppo per tornare a piacere, a loro stesse, prima che agli altri, ci
riescono; gli uomini invece si difendono peggio, sostenendo, come alibi della
loro discontinuità progettuale, che la bellezza maschile si nutra di effetti
non solo estetici.
Parentesi effimera, questa, perché la sostanza è un’altra ed
è quella che una sostanziosa e nutrita fetta della popolazione, più o meno
alfabetizzata, più o meno dotta e colta, più o meno arrendevole e grintosa, ma
seria e onesta al cospetto dei rispettivi propri impegni, è terribilmente
stanca di sentirsi derisa, defraudata, messa alla berlina, irrisa, violentata,
raggirata, presa in giro da mane a sera da un sistema che si nutre di
scoordinati tanti ballerini del fine settimana solo e soltanto nei paraggi
delle elezioni. Ho visto uomini e donne ieri sera, che incontrerò, con molta
probabilità, lunedì per le vie del centro, in banca, in Comune, sui mezzi
pubblici, dai benzinai, nei supermercati con un unico solo grande desiderio:
riuscire a sorridere.
È anche a questa gente, che rappresenta una nutrita fetta di
elettori, che è doveroso e elettoralmente imprescindibile pensare ed occuparsi:
perché non possono certo bastare il groove e la sincronia di Cristiana Romoli a
ridare il sorriso all’esercito, rispettoso e poliedrico, dei numerosi buoni
cittadini qualunque.
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Foto di Luigi Scardigli.
[Sabato 2 febbraio 2013 | 07:34 - © Quarrata/news]
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