di LUIGI SCARDIGLI
PISTOIA. Non sarà facile comprenderlo. Men che mai interpretarlo. E
non vi nascondo qualche difficoltà per presentarlo. Mi riferisco alla
rappresentazione che il teatro Manzoni ospiterà venerdì prossimo, 8 febbraio,
ore 21, come secondo appuntamento stagionale fuori abbonamento. Si tratta di Paladini di Francia, allestito dalla
Compagnia teatrale Koreja Stabile d’Innovazione del Salento e dedicato – qui
inizia ad inerpicarsi la comprensione – a Pier Paolo Pasolini, il più grande
intellettuale del ’900 italiano e alla sua Che
cosa sono le nuvole? per la regìa di Enzo Toma che ha lavorato sulla riscrittura
di Francesco Niccolini.
Sul palcoscenico, agghindati da
marionette senza fili, Francesco Cortese, Carlo Durante, Antonella Iallorenzi e
Silvia Ricciarelli, che insceneranno amore e morte garolinge come prodi
paladini di Carlo Magno; l’amore sconvolgente per la bella e devastante
Angelica e la morte cruenta del massacro di Roncisvalle.
Ho chiesto a Francesca Marchiani quanto
fosse digeribile ed appetibile la rappresentazione: mi ha assicurato – a sua
volta tranquillizzata da un altro pezzo importante del Teatro, Elysabetta – che
è una poesia veloce e densa: 50 minuti che volano via sulle ali dei cavalli
cinquecenteschi e sulla prosa, dolorosa e soave, che nasce dalla complessità
ariostesca, il sarcasmo pasoliniano e l’umanità shakespeariana.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì 6 febbraio 2013 | 12:53 - © Quarrata/news]
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