giovedì 7 febbraio 2013

TERMINATO L’ESAME DEL REGOLAMENTO EDILIZIO IN COMMISSIONE


Una spinta all’edilizia sostenibile e via libera agli interventi sul patrimonio storico all’interno di un progetto di restauro – Lunedì prossimo il testo approderà in consiglio per l’approvazione

PISTOIA. Si è concluso ieri l’altro (5 febbraio) l’esame del Regolamento edilizio da parte della seconda commissione consiliare. 
Il documento, frutto anche di un lavoro di confronto e partecipazione realizzato dall’amministrazione comunale con gli ordini professionali, contiene alcune modifiche rispetto al testo originario. Le principali riguardano la composizione della commissione edilizia, l’edilizia cosiddetta ‘sostenibile’ e gli interventi sul patrimonio edilizio storico.
La commissione edilizia è un organo consultivo di cui l’amministrazione comunale può decidere se dotarsi o meno, il cui parere riguarda il valore artistico, il decoro, l’ambientazione degli edifici, rinviando o prescrivendo modifiche per quelli che rilevano assoluta deficienza di studio, sia nel loro complesso che nelle loro parti.
La commissione viene mantenuta, ma modificata nella sua composizione ed arricchita di competenze. In particolare sarà costituita da cinque professionisti: un ingegnere, con conoscenze anche nelle opere di ingegneria naturalistica; un architetto esperto in materia storico-artistico-ambientale; un dottore agronomo e forestale con competenze anche in materia di sostenibilità delle città; un geologo per la valutazione degli aspetti che riguardano il rischio idrogeologico ed un geometra con esperienze in catasto storico e edilizia sostenibile. Nuovo il sistema con cui si andranno a nominare gli esperti, in quanto sarà pubblicato un avviso pubblico e sulla base dei nominativi che ne scaturiranno il dirigente del servizio Governo del territorio farà una proposta motivata al sindaco, che conseguentemente nominerà i membri della commissione.
Si riducono inoltre le pratiche sottoposte alla valutazione della commissione: si escludono, infatti, le proroghe o volture di permessi di costruire già rilasciati, gli accertamenti di conformità edilizia riguardanti edifici non classificati di valore storico, le varianti di permessi di costruire, atti di assenso di attività di edilizia libera, interventi di manutenzione straordinaria, ristrutturazione e ripristino delle opere idrauliche esistenti eseguiti da enti pubblici, atti di assenso per insegne, tende, mezzi pubblicitari.
In materia di edilizia sostenibile si registra l’introduzione dell’obbligo, per le nuove costruzioni, della classe energetica “B” che prevede un alto grado di passività degli edifici, e dunque il non consumo di energia, richiedendo, per la residua parte di energia necessaria, la produzione da fonti rinnovabili. Sono previsti incentivi per chi realizza edifici in classe energetica “A”, che consistono nell’abbattimento del 25 per cento del costo di costruzione dovuto al Comune.
I nuovi edifici dovranno tra l’altro essere in grado di recuperare le acque piovane, avere impianti idrici duali (con doppia conduttura per le acque piovane e per l’acqua potabile) e nel caso si tratti di condomini con più unità immobiliari dovranno essere dotati di impianti termici centralizzati. In materia di utilizzo delle rinnovabili, da registrare la possibilità data di installare pannelli fotovoltaici anche in tessuti storici, a due condizioni: i pannelli non dovranno essere collocati sull’edificio principale, ma su una pertinenza e la loro installazione dovrà risultare parte integrante del progetto architettonico.
Infine, per quanto riguarda gli interventi sul patrimonio edilizio storico, il Regolamento indica il “rilievo critico” come luogo di analisi storico-artistica degli edifici nel quale saranno individuate le invarianti tipo-morfologiche, cioè quegli elementi che costituiscono la peculiarità storico-architettonica dell’immobile oggetto dell’intervento, ed il progetto di restauro dovrà garantire la loro permanenza.
Altri elementi innovativi introdotti dalla revisione del Regolamento edilizio riguardano i piani attuativi: dopo l’approvazione del piano attuativo, infatti, il privato dovrà cedere immediatamente le aree a destinazione pubblica al Comune e riceverà i permessi a costruire solo dopo la realizzazione di almeno il 50% delle opere di urbanizzazione pubblica previste.
Non saranno inoltre sottoposte a sanatoria tutte quelle varianti non sostanziali costruite in corso d’opera su edifici, con certificato di abitabilità, realizzati prima del 1977, anno dell’entrata in vigore della legge Bucalossi.
Con queste modifiche, si è voluto adeguare il regolamento edilizio al principio di semplificazione e chiarezza normativa, snellendo le procedure per favorire gli interventi di manutenzione e ristrutturazione. Il risultato è stato raggiunto attraverso una positiva intesa con i professionisti, chiamati anch’essi a contribuire alla crescita della città in qualità e sostenibilità urbana e territoriale.
Il Regolamento edilizio, terminato il suo iter nella commissione “Governo del territorio, Edilizia economica e popolare, Lavori pubblici”, sarà sottoposto al voto del consiglio comunale lunedì prossimo (11 febbraio) e, se approvato, diventerà operativo con la successiva approvazione del Regolamento urbanistico.

[06/02/2013 16.50
Comune di Pistoia]
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[Giovedì 7 febbraio 2013 | 09:16 - © Quarrata/news]

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