mercoledì 8 maggio 2013

ANDREOTTI, LA DC, GLI EPIGONI E LA LIBERTÀ DI OPINIONE


di EDOARDO BIANCHINI

C’È CHI mi riferisce che qualche lettore, vista la mia esternazione su Giulio Andreotti, si è chiesto, e si sta chiedendo, come sia possibile dire quello che ho detto senza pensare che, alla sua figura, potrebbero essere associate altre due figure pistoiesi di spicco, eterne e intramontabili: il Prof. Ivano Paci e il Dott. Luigi Egidio Bardelli.
Credo che sia assolutamente ozioso e inutile associare – forzosamente e forzatamente – questi due personaggi eccellenti locali alla figura del grande: allo stesso modo in cui i figli non sono i padri, non si può certo escludere che si possa anche fare un elogio del padre a dispetto dei figli – pur se poi, questi figli hanno preso strade diverse, come si è visto.

Dunque di che meravigliarsi?
Andreotti aveva – tra l’altro – capito una cosa fondamentale e vitale: il tramonto del nostro mondo occidentale – che sarebbe poi finito in mano agli sbagliati, Merkel in primis – quando gli fu chiesto, in tv, come avremmo fatto a gestire il problema enorme del debito pubblico.
La risposta fu secca e realistica; andreottiana ed efficiente: «I debiti si pagano con il debito», intendendo dire che, come le aziende che vanno bene, sono sempre indebitate in mutui e prestiti, così avrebbe dovuto fare lo Stato. Ed erano gli anni dell’inflazione, ma in cui – ve lo ricordate o no? – vivevamo molto meglio.
Gli sbagliati – e qui accomuno i comunisti dell’Est-Germania, come l’Angela, e quelli italici, a cominciare da Padoa Schioppa il supertassante – scoprirono l’aziendalismo feroce del pareggio di bilancio: che trasforma la produzione in rendita e che, perciò, fa morire i poveri per fare ingrassare i ricchi che esportano capitali. Una trappola in cui sono cadute anche le destre e tutti i nostri nanetti politici.
E aveva ragione, Giulio: perché se considerate cosa sta succedendo con America e Giappone che immettono nel circolo tonnellate di dollari e di yen, mentre noi non mangiamo per non sprecare carta igienica quando ci sediamo sulla tazza del cesso, capirete che differenza di prospettiva ci potesse essere tra un gigante come lui e dei nani come gli altri.
Ecco perché, in tutta serenità, mi sento di dire e sostenere quello che ho detto e sostenuto.
È un’opinione: non ho diritto di opinione, forse?
Paci e Bardelli sono Paci e Bardelli.
Assolutamente un’altra cosa, con i loro poveri Fresh e le loro cause inutili e dannose.

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[Mercoledì 8 maggio 2013 | 10:03 - © Quarrata/news]

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