venerdì 17 maggio 2013

BINI (PD): INDENNIZZO PER TUTTE LE VITTIME DEL TALIDOMIDE


ROMA. La talidomide è un farmaco che fu venduto negli anni 1950 e 1960 come sedativo, anti-nausea e ipnotico, rivolto in particolar modo alle donne in gravidanza. Fu ritirato dal commercio alla fine del 1961, dopo essere stato diffuso in 50 Paesi sotto quaranta nomi commerciali diversi. Per effetto della talidomide, somministrato appunto a donne nei primi mesi di gravidanza, sono nati migliaia di bambini colpiti da mancato sviluppo degli arti (focomelia) o da altre gravissime deformità.

Eccetto che in Italia e in Spagna, negli altri Paesi europei le famiglie colpite dalla sindrome da talidomide sono state risarcite dalla casa farmaceutica.
"Nel nostro Paese le vittime – che si stimano tra le seicento e le settecento, nonostante un censimento ufficiale non sia ancora stato fatto – hanno ottenuto solo nel 2009 il riconoscimento dell’indennizzo, ma solo per i nati dal 1959 al 1965” ha dichiarato l’On. Caterina Bini.
“E’ però riconosciuto, anche dalle commissioni mediche competenti, che la talidomide sia causa delle gravi malformazioni, anche per i soggetti nati tra il 1958 e il 1966 – ha continuato la parlamentare – L’attuale normativa appare perciò in qualche modo discriminante, nei confronti di soggetti vittime degli effetti del farmaco, nati però al di fuori del periodo attualmente riconosciuto. Sollecitata anche da alcune famiglie pistoiesi, ho dunque presentato insieme all’On. Miotto una proposta di modifica alla legge vigente, con cui si chiede di estendere il riconoscimento dell’indennizzo anche alle persone nate nel 1958 e nel 1966.”
[comunicato on. bini]
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[Venerdì 17 maggio 2013 | 16:34 - © Quarrata/news]

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