La popolazione ha ben chiaro che «a monte di comportamenti illeciti che stanno venendo alla
luce, non possono non esserci responsabilità di carattere
politico/penale/amministrativo» anche di altri soggetti
SAN MARCELLO-MONTAGNA. La notizia dei sequestri di beni e conti correnti di
proprietà di Giuliano Sichi, reo confesso nella vicenda che ha fatto chiudere
la Comunità Montana, ha toccato anche il Comitato Recupero Ammanco, l’associazione
di circa 1.500 cittadini della Montagna che si erano riuniti con il solo scopo
di veder fare luce su una ruberia ultradecennale.
Graziella Cimeli, portavoce del
Comitato, ha rilasciato poco fa il comunicato che segue, nel quale, dopo avere
espresso cauto ottimismo sulle decisioni della magistratura, si augura che
questo primo passo sia solo l’inizio di uno scavo che riesca ad andare a fondo
e a far luce completa anche sulle responsabilità politiche e su quelle degli
evidentemente non molto approfonditi controlli contabili sulle attività della
defunta Comunità Montana.
Ecco il testo diffuso:
Il Comitato promotore
“Recupero Ammanco Comunità Montana”, appreso dagli organi di informazione che
la Magistratura ha disposto il sequestro cautelare dei beni del Sig. “S.G.”,
reo confesso di essersi appropriato di pubblico denaro fin dal momento della
pubblicizzazione dello scandalo, nel mese di Marzo 2011, esprime cauta
soddisfazione per l’esito che l’indagine penale ed amministrativa in corso sta
producendo.
È ben chiaro alla
popolazione tutta della Montagna che a monte di comportamenti illeciti che
stanno venendo alla luce, non possono non esserci responsabilità di carattere politico/penale/amministrativo
nei confronti di chi aveva l’onere di una corretta vigilanza, non solo interna
all’Ente, a partire dai politici che per anni ed anni hanno ricoperto all’interno
cariche di responsabilità istituzionale, assessori al bilancio in primis,
nonché l’evidente inadeguatezza se non peggio, dei revisori dei conti che negli
anni hanno certificato il buon andamento amministrativo e contabile della ex
Comunità Montana.
Per questi motivi, il
Comitato promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana” attende con fiducia gli
ulteriori sviluppi dell’indagine in corso, con la certezza che l’atto compiuto
nei confronti dell’unico reo confesso, sia solo l’inizio prossimo venturo di
una ben più compiuta attività investigativa che conduca ad una verità completa
e senza zone d’ombra.
La Montagna, così
pesantemente penalizzata in tutti i suoi settori pubblici, dalla Sanità ai suoi
servizi essenziali, attende fiduciosa, nonostante il tempo trascorso, che sia
fatta estrema e completa chiarezza su questa squallida vicenda, per poter, rasserenata
ed in piena sintonia con tutte le istituzioni dello Stato, riprendere un
cammino che non può e non deve essere interrotto da filibustieri di turno e
politici incapaci o conniventi.
Il Comitato, da parte
sua, considererà concluso il suo compito solo quando tutta la verità sarà
accertata.
Montagna Pistoiese 2
Maggio 2013
Comitato “Recupero Ammanco Comunità Montana”
La portavoce
Graziella Cimeli
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[Giovedì 2 maggio 2013 | 15:13 - © Quarrata/news]
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