giovedì 2 maggio 2013

COMUNITÀ MONTANA. CIMELI: «IL COMITATO AUSPICA CHE IL SEQUESTRO SIA SOLO IL PRIMO PASSO»


La popolazione ha ben chiaro che «a monte di comportamenti illeciti che stanno venendo alla luce, non possono non esserci responsabilità di carattere politico/penale/amministrativo» anche di altri soggetti

SAN MARCELLO-MONTAGNA. La notizia dei sequestri di beni e conti correnti di proprietà di Giuliano Sichi, reo confesso nella vicenda che ha fatto chiudere la Comunità Montana, ha toccato anche il Comitato Recupero Ammanco, l’associazione di circa 1.500 cittadini della Montagna che si erano riuniti con il solo scopo di veder fare luce su una ruberia ultradecennale.
Graziella Cimeli, portavoce del Comitato, ha rilasciato poco fa il comunicato che segue, nel quale, dopo avere espresso cauto ottimismo sulle decisioni della magistratura, si augura che questo primo passo sia solo l’inizio di uno scavo che riesca ad andare a fondo e a far luce completa anche sulle responsabilità politiche e su quelle degli evidentemente non molto approfonditi controlli contabili sulle attività della defunta Comunità Montana.

Ecco il testo diffuso:

Il Comitato promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana”, appreso dagli organi di informazione che la Magistratura ha disposto il sequestro cautelare dei beni del Sig. “S.G.”, reo confesso di essersi appropriato di pubblico denaro fin dal momento della pubblicizzazione dello scandalo, nel mese di Marzo 2011, esprime cauta soddisfazione per l’esito che l’indagine penale ed amministrativa in corso sta producendo.
È ben chiaro alla popolazione tutta della Montagna che a monte di comportamenti illeciti che stanno venendo alla luce, non possono non esserci responsabilità di carattere politico/penale/amministrativo nei confronti di chi aveva l’onere di una corretta vigilanza, non solo interna all’Ente, a partire dai politici che per anni ed anni hanno ricoperto all’interno cariche di responsabilità istituzionale, assessori al bilancio in primis, nonché l’evidente inadeguatezza se non peggio, dei revisori dei conti che negli anni hanno certificato il buon andamento amministrativo e contabile della ex Comunità Montana.
Per questi motivi, il Comitato promotore “Recupero Ammanco Comunità Montana” attende con fiducia gli ulteriori sviluppi dell’indagine in corso, con la certezza che l’atto compiuto nei confronti dell’unico reo confesso, sia solo l’inizio prossimo venturo di una ben più compiuta attività investigativa che conduca ad una verità completa e senza zone d’ombra.
La Montagna, così pesantemente penalizzata in tutti i suoi settori pubblici, dalla Sanità ai suoi servizi essenziali, attende fiduciosa, nonostante il tempo trascorso, che sia fatta estrema e completa chiarezza su questa squallida vicenda, per poter, rasserenata ed in piena sintonia con tutte le istituzioni dello Stato, riprendere un cammino che non può e non deve essere interrotto da filibustieri di turno e politici incapaci o conniventi.
Il Comitato, da parte sua, considererà concluso il suo compito solo quando tutta la verità sarà accertata.
Montagna Pistoiese 2 Maggio 2013
Comitato “Recupero Ammanco Comunità Montana”
La portavoce
Graziella Cimeli
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[Giovedì 2 maggio 2013 | 15:13 - © Quarrata/news]

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