PISTOIA. Enzo Di Gloria, amico sin dall’infanzia e compagno di liceo, ha scritto
la lettera che segue, agli organi di informazione per denunciare un fatto
vergognoso: l’intitolazione di una via alla memoria di suo padre, uno dei tre
costituenti pistoiesi, intitolazione poi cancellata dalla toponomastica.
Ecco il testo:
Facendo
riferimento alle feste del 25 aprile e del 1° maggio che i nostri
rappresentanti politici hanno festeggiato citando anche i valori della
Costituzione italiana, ho il dovere di segnalare un episodio molto grave.
La
precedente amministrazione comunale decise di intitolare ai tre costituenti
pistoiesi Piccioni, Foresi e Di Gloria tre strade in località Bottegone,
frazione di Pistoia.
La
strada intitolata a mio padre è stata cancellata dalla toponomastica pistoiese
poco dopo l’intitolazione del 16 settembre 2011.
La
notizia della cerimonia di intitolazione è stata riportata sui giornali Il
Tirreno, La Nazione e sul sito Internet ed esistono le foto relative
con tanto di targa, gonfalone e di bandiera tricolore.
Laddove
c’era e ci doveva essere Via Di Gloria oggi ammiriamo invece delle belle
villette a schiera ed un anonimo parcheggio.
Sono
a conoscenza del fatto che Giampaolo Pagliai, a suo tempo promotore dell’iniziativa,
farà le sue rimostranze all’attuale amministrazione ma io, nel frattempo ed in
prima persona, provvederò ad informare il Presidente Napolitano, vigile ed
onesto custode dell’Assemblea Costituente, gli organi politici competenti e
tutti i mezzi di comunicazione nazionali affinché questo “vergognoso episodio”
sia reso noto e perché si provveda a riparare all’eventuale errore commesso.
Mi
sembra infatti opportuno che sia restituito il giusto omaggio ad un uomo
politico, da molti conosciuto e stimato, che con slancio e disinteresse ha dato
il meglio di sé per la realizzazione di un’opera che addirittura all’estero
tutti ci invidiano.
Enzo Di Gloria
È difficile commentare senza sdegno. Ma
il fatto ci colpisce – dobbiamo dirlo esplicitamente – senza generare in noi eccessivo
stupore.
Pistoia è una città del silenzio
– come spesso scriviamo. Una città che è tinta di alti ideali democratici: ma
solo sulla facciata.
A Pistoia interessa solo che il flusso
dei quattrini giri come decidono, di volta in volta, i poteri forti. Il resto
sembra essere molto accessorio.
Negli anni 70, nella redazione della Nazione
si diceva che a Montecatini non moriva mai nessuno.
Oggi potremmo dire di Pistoia che qui a
nessuno interessa niente, purché tutto resti com’è: un paradiso in cui niente
mai succede.
E dove Costituzione e legalità
sono due parole che servono solo a fare lezione agli altri.
Signori, è davvero troppo poco. Qualcosa
deve cambiare.
Q/n
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[Giovedì 2 maggio 2013 | 21:52 - © Quarrata/news]
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