domenica 12 maggio 2013

MAFIA, MAFIE & LEGALITÀ: «“ALLA PROVA!”, DISSE IL CAVADENTI»


PISTOIA. Dopo l’articolo di Luigi Scardigli su Giovanni Tizian, e dopo il mio commento in box che potrà essere sembrato anche duro (La mafia e la croce), Daniela Sgambellone, di Legambiente, scrive:

Gentile Bianchini,
la presente per illustrarLe alcune imprecisioni ed inesattezze presenti nelle sue riflessioni in merito alla presentazione del libro di Giovanni Tizian, “la nostra guerra non è mai finita”, causate, probabilmente, dalla sua assenza all’ evento in questione.
Anzitutto la scrivente non “bàzzica”, né ha mai bazzicato, in Libera, associazione che tuttavia gode della mia stima per quanto ha fatto e quanto quotidianamente fa nella lotta alle mafie. Sono una militante di Legambiente, molto impegnata ed interessata al tema delle mafie e che pertanto non solo utilizza in modo del tutto gratuito week end primaverili per sensibilizzare su questo scottante tema la cittadinanza pistoiese, ma soprattutto, non ha alcun motivo per temere la discussione su questioni scottanti come la Mps o le infiltrazioni a Pistoia delle associazioni mafiose.

Se lei fosse stato presente all’ incontro, probabilmente, avrebbe potuto ascoltare i molti riferimenti al territorio pistoiese, che le riassumerò in poche righe, disponibile ad approfondirle più dettagliatamente qualora lei ne ravvisasse necessità. Anzitutto è stato da me citato il rapporto tra massoneria deviata e mafia nella provincia, da Licio Gelli in poi, tema che è stato esplicitato più dettagliatamente dallo stesso Tizian, non dimenticando di citare ad esempio le famiglie mafiose che controllano la provincia: Terracciano, ed il clan Formicola.
Antonio Sessa, presidente di Legambiente, ha affrontato inoltre la questione untouchables, ricordando come Legambiente abbia presentato numerosi esposti, al momento fermi in qualche cassetto. La questione è stata così tanto seguita dalla nostra associazione, dal farla finire (e questa è un’anteprima importantissima che abbiamo potuto dare ieri a chi era presente alla nostra iniziativa) nel rapporto nazionale ecomafie 2013 che verrà presentato con i Ministri della Giustizia, Difesa ed Ambiente, a Roma, probabilmente nel mese di giugno.
Per quanto attiene alla Monte dei Paschi, senza sapere della sua precisa richiesta, sono stata io stessa a chiedere a Giovanni lumi sui possibili rapporti tra quest’ultima e la morte di suo padre, sottolineando, da calabrese quale sono, come la Calabria degli anni ottanta, forte di introiti miliardari derivanti dai proventi dei sequestri di persona, fosse caratterizzata da un numero impressionante ed anomalo di sportelli bancari, per una realtà, preme ricordarlo, fortemente depressa, tanto da rappresentare ufficialmente la regione più povera d’ Italia.
Giovanni ha sottolineato come la pista bancaria sia stata a suo tempo poco sviluppata e come inspiegabilmente i rapporti su quanto emerso dalle ispezioni siano assenti dagli incartamenti sulla morte del padre. Ma il dibattito non è stato solo questo. Sono stati affrontati inoltre i temi di mafia e gioco d’ azzardo, i rapporti con la politica, le agromafie e le mafie internazionali. Un dibattito cominciato alle 17 e terminato alle 19 che tutto è sembrato, mi creda, fuorché un torneo di burraco tra vecchiette. Unica nota negativa, l’assenza dei media. Questo, me lo consenta, è veramente l’aspetto più brutto della giornata. Per questo ringrazio lei e la sua testata per l’attenzione rivoltaci e per lo spazio che vorrà nuovamente riservarci per questa precisazione. In attesa di poterla incontrare, questa volta fisicamente, a nostro prossimo dibattito, la saluto cordialmente e ricordo a lei e a tutti i lettori di Quarrata News che un appuntamento per parlare di mafia non è mai un’occasione sprecata, ma un momento per accrescere le conoscenze e la sensibilità di chi ci ascolta.
Daniela Sgambellone
per Legambiente Pistoia

Gentile Daniela,
uno dei vizi miei personali e pessimi è quello di essere figlio di un falegname e, quindi, di avere la pretesa della concretezza.
Non guardi al fatto che sono stato professore: non mi illumina punto – come ebbe a dirmi l’amico Marzio Pieri, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Parma – e, anzi, mi infastidisce, perché anche la troppa cultura fa male al cervello, quando la vita è elementare nei suoi contenuti quotidiani, come dice quel buon uomo di Lucrezio.
Sapere che certe informazioni riguardanti la mafia finiscono dinanzi ai Ministri, mi creda, mi dà la stessa soddisfazione di pensare alle parole di Cristo quando disse di non gettare le perle ai porci. Se i Ministri, di quei dati, se ne faranno quanto la Procura di Pistoia se n’è fatta dei tanti esposti del Sessa, mi prende la voglia di appendermi al primo sicomoro che mi capita, proprio come fece quel poveraccio di Giuda.
Di fatto non è che io non fossi alla vostra presentazione: c’ero eccome! C’ero rappresentato da Luigi Scardigli, a cui avevo dato anche chiare indicazioni.
Due cose le correggo, che credo non le siano ben chiare: non mi interessava il Monte dei Paschi di Siena (la domanda che avrei voluto fosse fatta a Tizian era un’altra e legata, appunto, al “sordomutismo” di Libera, anzi: di tutte le Libere della Toscana) e che l’espressione “delle vecchiette e del burraco” non era riferita affatto al contenuto della vostra presentazione, ma al resoconto giornalistico – tant’è che Luigi è rimasto male per ciò che ho scritto: ma non dovrebbe affatto prendersela perché è chi è severo con te che ti vuole bene e cerca di correggerti, sia pure con la carta vetrata; e non già chi ti compra sempre e comunque un lecca-lecca: e io sono brusco, come un popolano, e non un cicisbeo con il fazzoletto ricamato di filato delle Fiandre adatto ai perdigiorno griffati.
Quanto alla presentazione in sé e per sé, più perplesso ancora mi lascia Libera di Pistoia, che non mi risulta fosse presente alla vostra iniziativa. Né c’era un Sindaco filosofo e legalitario, né l’altra stampa, né – tantomeno – la Tv del Bardelli che, usualmente, ama predicare e distribuire buoni consigli a tutti su tutto e su di più.
Che devo pensare, dunque? Alla mafia massonica di Licio Gelli? Non mi passa manco pa’ a  capa, per usare un’espressione da Eduardo De Filippo.
Penso invece alla mafia e alla massoneria che, pur non avendo targhe, impera e impiastra tutta Pistoia, a tutti i livelli, come una pappa nera di quelle che escono dalle petroliere quando si spaccano in due e soffoca tutto.
Quanto al resto, non ci sono problemi, anche per incontrarci e scambiarci opportune opinioni. Noi siamo proprio là dove gli altri (i legalitari) non sono: e lo dimostriamo ogni giorno sulle nostre pagine e con i nostri servizi.
Qui di séguito, intanto, io le riporto il link da cui è possibile scaricare l’ordinanza del Tribunale di Roma con cui il collegio di tre giudici ha imposto a Luigi Bardelli/Tvl/ex-Aias e ora Apr (non si sa per quanto tempo ancora) di non esistere: un’ordinanza disattesa nel silenzio generale dei pistoiesi e – mi pare – anche di Legambiente.
Pubblicatela per esteso anche voi sul vostro sito e diffondetela perché la gente comune – dalle cui tasche escono i quattrini delle tasse che l’Asl 3 dà a chi non esiste – se ne renda conto, ne prenda coscienza, si indigni e, magari, raccolga diecimila firme perché certe storture siano amputate di netto, facendo davvero capire da che parte sta la vera legalità.
«Alla prova!» disse il cavadenti! Cioè: sia data testimonianza diretta e tangibile di ciò che si predica, ovvero… La mafia e la croce, appunto!
Con i più cordiali saluti,
Edoardo Bianchini

P.S. – C’è una frase emblematica che connota la nostra meravigliosa provincia dagli Untouchables alle ruberie della Comunità Montana: «Io…? Mah… Io non mi sono mai accorto di nulla!». Cos’è questo...?

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 12 maggio 2013 | 20:46 - © Quarrata/news]

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