PISTOIA. Dopo l’articolo di Luigi Scardigli su Giovanni
Tizian, e dopo il mio commento in box che potrà essere sembrato anche
duro (La
mafia e la croce), Daniela Sgambellone, di Legambiente, scrive:
Gentile
Bianchini,
la
presente per illustrarLe alcune imprecisioni ed inesattezze presenti nelle sue
riflessioni in merito alla presentazione del libro di Giovanni Tizian, “la
nostra guerra non è mai finita”, causate, probabilmente, dalla sua assenza all’
evento in questione.
Anzitutto
la scrivente non “bàzzica”, né ha mai bazzicato, in Libera, associazione
che tuttavia gode della mia stima per quanto ha fatto e quanto quotidianamente
fa nella lotta alle mafie. Sono una militante di Legambiente, molto
impegnata ed interessata al tema delle mafie e che pertanto non solo utilizza
in modo del tutto gratuito week end primaverili per sensibilizzare su questo
scottante tema la cittadinanza pistoiese, ma soprattutto, non ha alcun motivo
per temere la discussione su questioni scottanti come la Mps o le infiltrazioni
a Pistoia delle associazioni mafiose.
Se
lei fosse stato presente all’ incontro, probabilmente, avrebbe potuto ascoltare
i molti riferimenti al territorio pistoiese, che le riassumerò in poche righe,
disponibile ad approfondirle più dettagliatamente qualora lei ne ravvisasse
necessità. Anzitutto è stato da me citato il rapporto tra massoneria deviata e
mafia nella provincia, da Licio Gelli in poi, tema che è stato esplicitato più
dettagliatamente dallo stesso Tizian, non dimenticando di citare ad esempio le
famiglie mafiose che controllano la provincia: Terracciano, ed il clan
Formicola.
Antonio
Sessa, presidente di Legambiente, ha affrontato inoltre la questione untouchables,
ricordando come Legambiente abbia presentato numerosi esposti, al
momento fermi in qualche cassetto. La questione è stata così tanto seguita
dalla nostra associazione, dal farla finire (e questa è un’anteprima
importantissima che abbiamo potuto dare ieri a chi era presente alla nostra
iniziativa) nel rapporto nazionale ecomafie 2013 che verrà presentato con i Ministri
della Giustizia, Difesa ed Ambiente, a Roma, probabilmente nel mese di giugno.
Per
quanto attiene alla Monte dei Paschi, senza sapere della sua precisa richiesta,
sono stata io stessa a chiedere a Giovanni lumi sui possibili rapporti tra
quest’ultima e la morte di suo padre, sottolineando, da calabrese quale sono,
come la Calabria degli anni ottanta, forte di introiti miliardari derivanti dai
proventi dei sequestri di persona, fosse caratterizzata da un numero
impressionante ed anomalo di sportelli bancari, per una realtà, preme
ricordarlo, fortemente depressa, tanto da rappresentare ufficialmente la
regione più povera d’ Italia.
Giovanni
ha sottolineato come la pista bancaria sia stata a suo tempo poco sviluppata e
come inspiegabilmente i rapporti su quanto emerso dalle ispezioni siano assenti
dagli incartamenti sulla morte del padre. Ma il dibattito non è stato solo
questo. Sono stati affrontati inoltre i temi di mafia e gioco d’ azzardo, i
rapporti con la politica, le agromafie e le mafie internazionali. Un dibattito
cominciato alle 17 e terminato alle 19 che tutto è sembrato, mi creda, fuorché
un torneo di burraco tra vecchiette. Unica nota negativa, l’assenza dei media.
Questo, me lo consenta, è veramente l’aspetto più brutto della giornata. Per
questo ringrazio lei e la sua testata per l’attenzione rivoltaci e per lo
spazio che vorrà nuovamente riservarci per questa precisazione. In attesa di
poterla incontrare, questa volta fisicamente, a nostro prossimo dibattito, la
saluto cordialmente e ricordo a lei e a tutti i lettori di Quarrata News che un
appuntamento per parlare di mafia non è mai un’occasione sprecata, ma un
momento per accrescere le conoscenze e la sensibilità di chi ci ascolta.
Daniela Sgambellone
per Legambiente Pistoia
Gentile Daniela,
uno dei vizi miei personali e pessimi è
quello di essere figlio di un falegname e, quindi, di avere la pretesa della
concretezza.
Non guardi al fatto che sono stato
professore: non mi illumina punto – come ebbe a dirmi l’amico Marzio
Pieri, ordinario di Letteratura italiana all’Università di Parma – e, anzi, mi
infastidisce, perché anche la troppa cultura fa male al cervello, quando
la vita è elementare nei suoi contenuti quotidiani, come dice quel buon uomo di
Lucrezio.
Sapere che certe informazioni
riguardanti la mafia finiscono dinanzi ai Ministri, mi creda, mi dà la stessa
soddisfazione di pensare alle parole di Cristo quando disse di non gettare le
perle ai porci. Se i Ministri, di quei dati, se ne faranno quanto la Procura di
Pistoia se n’è fatta dei tanti esposti del Sessa, mi prende la voglia di
appendermi al primo sicomoro che mi capita, proprio come fece quel poveraccio
di Giuda.
Di fatto non è che io non fossi alla
vostra presentazione: c’ero eccome! C’ero rappresentato da Luigi
Scardigli, a cui avevo dato anche chiare indicazioni.
Due cose le correggo, che credo non le
siano ben chiare: non mi interessava il Monte dei Paschi di Siena (la domanda
che avrei voluto fosse fatta a Tizian era un’altra e legata, appunto, al “sordomutismo”
di Libera, anzi: di tutte le Libere della Toscana) e che l’espressione
“delle vecchiette e del burraco” non era riferita affatto al contenuto della
vostra presentazione, ma al resoconto giornalistico – tant’è che Luigi è
rimasto male per ciò che ho scritto: ma non dovrebbe affatto prendersela perché
è chi è severo con te che ti vuole bene e cerca di correggerti, sia pure con la
carta vetrata; e non già chi ti compra sempre e comunque un lecca-lecca: e io
sono brusco, come un popolano, e non un cicisbeo con il fazzoletto ricamato di
filato delle Fiandre adatto ai perdigiorno griffati.
Quanto alla presentazione in sé e per
sé, più perplesso ancora mi lascia Libera di Pistoia, che non mi risulta
fosse presente alla vostra iniziativa. Né c’era un Sindaco filosofo e
legalitario, né l’altra stampa, né – tantomeno – la Tv del Bardelli che,
usualmente, ama predicare e distribuire buoni consigli a tutti su tutto e su di
più.
Che devo pensare, dunque? Alla mafia
massonica di Licio Gelli? Non mi passa manco pa’ ’a capa, per usare un’espressione da Eduardo De Filippo.
Penso invece alla mafia e alla
massoneria che, pur non avendo targhe, impera e impiastra tutta Pistoia, a
tutti i livelli, come una pappa nera di quelle che escono dalle petroliere quando
si spaccano in due e soffoca tutto.
Quanto al resto, non ci sono problemi,
anche per incontrarci e scambiarci opportune opinioni. Noi siamo proprio là
dove gli altri (i legalitari) non sono: e lo dimostriamo ogni giorno sulle
nostre pagine e con i nostri servizi.
Qui di séguito, intanto, io le riporto
il link da cui è possibile scaricare l’ordinanza
del Tribunale di Roma con cui il collegio di tre giudici ha imposto a
Luigi Bardelli/Tvl/ex-Aias e ora Apr (non si sa per quanto tempo ancora) di non
esistere: un’ordinanza disattesa nel silenzio generale dei pistoiesi e – mi pare
– anche di Legambiente.
Pubblicatela per esteso anche voi sul
vostro sito e diffondetela perché la gente comune – dalle cui tasche escono i
quattrini delle tasse che l’Asl 3 dà a chi non esiste – se ne renda
conto, ne prenda coscienza, si indigni e, magari, raccolga diecimila firme
perché certe storture siano amputate di netto, facendo davvero capire da che
parte sta la vera legalità.
«Alla prova!»
disse il cavadenti! Cioè: sia data testimonianza diretta e
tangibile di ciò che si predica, ovvero… La mafia e la croce, appunto!
Con i più cordiali saluti,
Edoardo Bianchini
P.S. – C’è una frase emblematica che
connota la nostra meravigliosa provincia dagli Untouchables alle ruberie della
Comunità Montana: «Io…? Mah… Io non mi sono mai accorto di nulla!». Cos’è questo...?
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 12 maggio 2013 | 20:46 - © Quarrata/news]
Nessun commento:
Posta un commento
MODERAZIONE DEI COMMENTI
Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.