venerdì 12 luglio 2013

13 LUGLIO 2013, 14:30. LA ‘SOBRIA’ INAUGURAZIONE DEL NUOVO OSPEDALE SANT’JACOPO


di FELICE DE MATTEIS

E su facebook delle ‘pettorine’ un interessante post che parla di una anziana della montagna costretta ad attendere 11 ore per la rottura di un piede dovuta a una caduta dalle scale – Un miracolo della sanità toscana?

Si svolgerà alla presenza del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dell’assessore al diritto alla salute Luigi Marroni e delle altre massime autorità politico istituzionali della Regione e del territorio: la Presidente della Provincia Federica Fratoni, il Sindaco di Pistoia e Presidente della Conferenza provinciale dei Sindaci Samuele Bertinelli, il Presidente della Conferenza Zonale dei Sindaci della Valdinievole e Sindaco del Comune di Buggiano Daniele Bettarini e gli altri 20 Sindaci dei Comuni della Provincia di Pistoia […].
Il Vescovo di Pistoia, Mansueto Bianchi impartirà la benedizione alla nuova struttura ospedaliera […].

I direttori generale Roberto Abati, sanitario Lucia Turco e amministrativo Luca Cei, hanno voluto un’inaugurazione sobria ma festosa . […] Per sabato è stato anche previsto un rinfresco (offerto dalla Sat spa la società che ha costruito l’Ospedale), le musiche della Banda Borgognoni e il coro “Pistoia Gospel Singers”, gli Sbandieratori della Compagnia dell’Orso con musici ed arcieri ed un ulteriore intrattenimento musicale all’interno della struttura ospedaliera.
[Scritto da Daniela Ponticelli, giovedì 11 luglio 2013 – ore 15:30]
• • •

PISTOIA. Così parlò l’Asl 3 tramite il suo ufficio stampa. L’ospedale? Un dancing, una discoteca, un pub. Idea innovativa per un finale che potrebbe perfino essere sobriamente animato da ballerine esperte di danza del ventre e quant’altro. La presenza di Enrico Rossi, Presidente della Regione Toscana e figlio della sanità nostrale per dieci anni (mentore Vannino Chiti), autorizzano a credere che anche il famoso “buco” dello Scarafuggi all’Asl di Massa, roba da 400 milioni di euro, faccia parte – pur se non dichiarato perché nessuno sapeva e nessuno se ne era accorto – del programma, almeno in spirito, comunque si voglia intendere.
Certo è che l’Ospedale nuovo, che si chiamerà S. Jacopo, è sorto su un “buco” che speriamo madre natura vorrà sempre preservare da eventi che una perizia, già pubblicata da questo blog, ha posto all’attenzione completa della gente. Insomma, che Dio ce la mandi buona.
Nel frattempo, allegria, fra arcieri, musici, Compagnia dell’Orso e Gospel Singers, perché “the show must go on”.

NON POSSUMUS, NON DEBEMUS, NON VOLUMUS

Fare informazione, critica e opinione oggi è ben diverso dall’averlo fatto in passato: è cambiato radicalmente il mezzo.
Non è cambiato, invece, lo spirito o il fine: né tantomeno il dovere, che è quello di raccontare tutto e non solo una parte di ciò che viene detto.
I poteri – e fra questi, non ultimo, anche la Sanità Toscana – non lo gradiscono: pretendono, politicizzati come sono, di ricevere solo applausi e standing ovations, incenso laico e fideistico ossequio.
Come disse Pio VII quando i francesi lo arrestarono, «Non possumus, non debemus, non volumus»: non possiamo, non dobbiamo, non vogliamo.
Fedeli ai valori che non cambiano, abbiamo il dovere morale di mostrare qual è la strada specie laddove tutto va, in maniera sconsiderata, verso il dilagare del conformismo del pensiero unico se e in quanto maggioritario.
E dobbiamo continuare a dare fiato anche ad un’unica voce in disaccordo, finché ce ne sarà una che dice.
Costi quel che costi.
Edoardo Bianchini
Scusate, ci dimenticavamo dei medici, dei paramedici e giù a scalare.
Siamo curiosi, e verificheremo, quanti, a parte quelli coscritti, vorranno partecipare a questa “inaugurazione”. Anticipiamo che sicuramente tutti gli apicali – quelli che sono i più bravi e hanno vinto il concorso – ci saranno. Occhio a non mancare, eh!
Qualcuno, all’Asl e nelle stanze del partito, storcendo il naso, potrà affermare che anche di questo evento facciamo “strame” verbale: lo facciamo perché quando si contrabbanda un evento inusuale, ma non eccezionale, come un’opera dovuta nell’interesse collettivo e per ora incompiuta, niente deve essere offerto al popolo sotto la luce della somma opera di ingegneria politica, quando tale non è neppure all’occhio di un unico toscano che liberamente non è d’accordo con la fanfara pubblica in nome della libertà di pensiero e di espressione pur critica e minoritaria. Soprattutto quando una “diga di Assuan” assume i contorni dell’ingegneria politico/finanziaria etc. etc. E speriamo che tutto vada bene: le idrovore in funzione perenne per scaricare l’acquaticità del sottosuolo del S. Jacopo funzioneranno sempre e sicuramente? L’acqua che veniva ai nostri rubinetti, come ci dice Dario Guastini, in un suo post pubblicato su questo blog, ci sarà ancora e per quanto? È legittima questa domanda? O dobbiamo chiedere il permesso, per farla, alla direzione generale dell’azienda e al partito che la regola e regge?
Un’ultima domanda per il dott. Abati che, essendo un sociologo, certe cose, quanto meno le intuisce: i “robottini che vengono così osannati in precedenti comunicati ufficiali dall’ufficio stampa dell’Asl che diavolo sono? Dei crumiri che tolgono il posto a circa quaranta persone delle pulizie, come ci narra la cronaca locale allineata? Quindi, costano meno nell’acquisto, nella gestione e nella manutenzione, di quaranta esseri umani? La domanda non la rivolgo al dott. Abati, né al suo staff. da €. 140.000 annui senza prendere in mano un bisturi o una flebo: la giro agli operatori “in prima linea” dell’Ospedale che non hanno il coraggio, sembra, di esternare il loro punto di vista in proposito – non voglio infatti pensare che siano tutti d’accordo con la riduzione dei posti di lavoro di gente che per vivere, a fine anno, non ha incassato centinaia di migliaia di euro, ma quello che oggi il conformismo politico-sindacale definirebbe un “tesoretto”, meno, cioè, di 10mila €, vale a dire qui circa 800 poveri euro al mese che aiutano a sbarcare il lunario.
Infine sottopongo la lettura che segue sia al dottor Abati che al suo ufficio stampa istituzionale.
È tratto da un intervento sul sito Montagna Pistoiese. È qui che voglio vivere e risale a mercoledì:


Non riuscendo a condividere pubblichiamo direttamente un’altra allarmante testimonianza del “potenziamento” del nostro Ospedale pubblicata da Leonardo Corsini:

Lo immaginavo che sarebbe arrivato questo momento, sapevo che sarebbe arrivato purtroppo il momento di parlare di un grosso problema che affligge la mia montagna, la mia regione e l’Italia intera.
Non sono esagerato e per non essere prolisso arriverò al dunque, stamattina mia nonna è caduta dalle scale della sua abitazione; aiutata da dei gentilissimi vicini è stata portata al pronto soccorso di San Marcello P.se alle ore 11:30 circa dove è stata riscontrata una frattura bi-malleolare alla caviglia sx, fin qua niente di strano, il bello per un residente nella montagna pistoiese arriva adesso!!! Mentre adesso sto scrivendo mia nonna di 87 anni è ancora su una barella al pronto soccorso che aspetta una sistemazione poiché deve essere ricoverata per procedere poi nei prossimi giorni all’operazione.
Ora che in un paese come l Italia e in una regione come la Toscana che tanto si vanta della propria sanità com’è possibile non riuscire a trovare una sistemazione a questa donna dopo più di 11 ore???
Noi in montagna abbiamo una struttura efficientissima che ci state togliendo ma vi rendete conto seriamente di ciò che state facendo? Per un qualsiasi problema anche un mignolo rotto dobbiamo fare più di 50 km per andare a farlo ingessare, siete sicuri che questo sia così legale e possibile nella vostra cara regione? Me lo spiegate voi care menti lungimiranti e colte come può una persona con una frattura ad una tibia fare i km che sopra riportavo in ambulanza con le strade che ci ritroviamo oltretutto??? Spiegatemelo perché non lo so davvero... ahhhh aspetta forse trovo la vostra intelligente risposta: “l’elicottero”... ma lo sapete che noi quassù viviamo anche in inverno e in un inverno come quello passato si potrebbe volare solo pochi giorni in una stagione intera... lo sapete??? Ma voi cosa volete sapere, il troppo studio il troppo amore dei soldi vi ha distaccato dalla vita reale!!!
Quassù siamo cittadini che paghiamo le tasse come gli altri e siamo anche svantaggiati nei servizi che ci vengono dati in cambio, ci importa relativamente di questo, siamo abituati a rimboccarci le maniche e tirare avanti ma vi avverto ora per voi è giunta l’ora di smettere di prenderci per il culo... siamo buoni ma non scemi... incominciate a rispettarci almeno un po’ riattivando l ‘ospedale come si deve... sennò vi avverto la prossima volta che fate una riunione c’è chi vi farà capire cosa si prova a fare più di 50 km in un’ambulanza con una o più gambe rotte... ops, ho sbagliato, non è un avvertimento è una minaccia!!! Questo mio post è dedicato a chi sa di poter fare qualcosa per non fare chiudere l’ospedale di San Marcello P.se. Fate qualcosa di positivo vi conviene…

Forse è giunto il tempo che l’Asl chieda meno applausi e ovazioni, e arrossisca di più in viso per tutto ciò che ha fatto e sta facendo…

[Questo intervento è scritto e prodotto come espressione di libera critica ex art. 21 Cost.]

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Venerdì 12 luglio 2013 | 09:09 - © Quarrata/news]

2 commenti:

  1. purtroppo finchè il disagio non lo proviamo sulla propria pelle, non riusciamo a capirlo, ma questi criminali da minimo 150.000 € l'anno, non lo proveranno mai..loro vanno in clinica, loro hanno i soldi...ebbene ragazzi, è giunta l'ora di dire BASTA! la rete dei comitati in Toscana è diventata enorme, decine di migliaia le firme contro la chiusura dei piccoli ospedali, possiamo dire la nostra perchè ne abbiamo ancora diritto! Non ci arrenderemo, non ci importa se ci date dei populisti, cominciate a pagare i debiti che avete creato, come ho già detto dalle nostre parti " a tirare troppo la corda, va a finire che si strappa!" Erika

    RispondiElimina
  2. Credo e spero, che a rappresentare la Montagna Pistoiese non abbiano invitato solo i 4 sindaci, ma anche la Dynamo Camp, grande operatore di beneficenza e nuovo soggetto politico in procinto di occupare la poltrona per la guida dell’intero comprensorio della Montagna.
    La dirigenza della ASL3 e i vertici della Regione Toscana, gli devono questa riconoscenza, se non altro per non aver la Dynamo Camp speso una parola a sostegno dell’ospedale Pacini di San Marcello e quindi aver agevolato il compito al Dott. Abati nella sua opera per la trasformazione di questo importante ospedale in ambulatorio medico.
    Signori della Dynamo Camp e voi tutti politici con incarichi regionali e locali, i cittadini della Montagna vi ringraziano.

    RispondiElimina

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.