mercoledì 1 giugno 2011

« ESPRIT DE FINESSE »


Apr e Bardelli.
Il direttore di Tvl
e i suoi strali

Buonasera.
Come avete sentito l’Asl, la Regione e quindi l’Asl, hanno accreditato l’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione.
Una storia che dura da un anno, avete sentito la storia, ma noi ci credevamo e ci credevamo perché la verità siamo convinti che venga sempre a galla. Si tratta di aspettare.
E questa storia era stata montata in una maniera assurda, incredibile, perché nessuno ha mai contestato che l’Aias di Pistoia fosse un modello di gestione. Fatta di un numero giusto e qualificato di dipendenti, dell’assistenza di oltre 2000 famiglie, la prospettiva di un centro nuovo.
Tutto filava come un orologio. Nessuno ha capito il perché, è arrivato, a un certo punto, il commissariamento.
Forse c’è qualcuno, ma uno o due, che lo devono aver capito, ma son quelli che hanno fatto venire il Commissario, che hanno messo su la cosa. Perché, ci disse un loro rappresentante qualificato, volevano visibilità attraverso l’Aias. Quindi gli handicappati dovevano servire per essere visibili.
E allora hanno messo su questa storia assurda che ha tenuto in tensione la città e non solo, per tanti mesi, per oltre un anno. E, naturalmente, per poi tentare di avvalorare, come sempre si fa in questi casi, visto che dopo un anno di commissariamento non è riuscito a trovare un solo neo in questa Associazione, né di bilancio né di gestione, tanto che non ha mai fatto neanche un controllo, tanto che c’era stata l’Agenzia che controlla, che è l’Agenzia delle Entrate, pochi mesi prima aveva trovato tutto regolare e tutto a posto, hanno tentato di buttar lì valanghe di calunnie.
Naturalmente hanno un corifeo che ha reso, come dire, ha tentato di amplificare come poteva le calunnie e non ci farebbero neanche tanto dispiacere – si fa per dire, le calunnie fanno sempre dispiacere –, le opinioni diverse nemmeno fanno dispiacere: quello che ci fa dispiacere è la stupidità, e la stupidità è una cosa insopportabile.
Per esempio c’è una cosa stupida che nel tentare di montare questa faccenda, che il Bardelli si assume l’onere da anni di gestire, vada a dire, scrivere, a far scrivere, che il Bardelli gestisce di soldi pubblici, di oltre 6 milioni di euro.
Ecco è una idiozia questa. Questa è proprio una idiozia. Vuol dire non capire come avviene il rapporto fra un’associazione e l’Asl. Ma non solo fra un’associazione come la nostra e l’Asl, ma anche fra un gabinetto di analisi e l’Asl, fra un gabinetto, fra una clinica e l’Asl.
Si va per convenzione. Sapete che vuol dire per convenzione? L’Asl dice alle strutture: «Vuoi a un gabinetto di analisi, vuoi a una struttura dove ci sono dei medici che fanno fisioterapia, vuoi a una struttura associativa come è la nostra: “Quanto mi prendi a fare un’ora di terapia?” Dice: “40 euro”. “Bene, ti do 40 euro”». “Quanto costa avere un ragazzo dalla mattina alla sera al seminternato?” Bene, 80-90-100 euro. Ti do 80-90-100 euro”.
Quindi si fanno delle prestazioni e a prestazione l’Asl paga. Paga ciascuna delle prestazioni che deve essere fatta non a caso, ma secondo un parametro fatto di personale, fatto di un certo protocollo, in un certo modo e quindi l’Asl paga.
Ora l’Aias dovete sapere, l’Aias oggi Associazione Pistoiese per la Riabilitazione fa circa, si fanno circa 80mila prestazioni l’anno. Eh? Quelle da un’ora, quelle da una giornata intera, quelle delle visite per i piccoli, per gli adulti, per i grandi.
Ebbene, se si riesce a guadagnare un euro per prestazione, un euro perché magari si gestisce bene, perché si sta attenti alle spese generali, perché non c’è esubero di personale, si guadagnano 80mila euro l’anno.
Ma l’Asl i suoi soldi li ha bell’e ripresi perché ha pagato semplicemente le prestazioni. Quindi non dà né al Bardelli, né a qualsiasi altra clinica privata 6 milioni da gestire, ma compra, come si va a comprare il pane in una bottega. Nessuno dà al bottegaio i soldi di coloro che vanno a pagare il pane, ma si compra il pane e si paga a secondo il pane che si prende.
Bene se volete sapere poi, c’è un’altra questione. Che dati questi soldi a un’associazione, a una clinica o a chiunque, l’Asl, poi è un affare del privato se quello guadagna qualcosa. È un affare dell’Associazione se sa gestire e guadagna qualcosa.
L’Aias il che ha fatto in questo tempo? Eh, guardate è difficile dire che il Bardelli, uso questa impropriamente il mio nome, ma che ha gestito male, perché dalle origini dell’Aias ad oggi, l’Aias è cresciuta nel suo patrimonio, in maniera esponenziale. Quindi vuol dire che ha saputo gestire qualcuno. E quegli utili, quegli avanzi, non di soldi pubblici che sono stati tutti ripagati, ma quegli extra, che sono fatto privato o dei singoli privati, o in questo caso di una associazione, sono stati impiegati bene.
Ma la calunnia è proprio una cosa che piace a chi crede di essere un giornalista e il giornalista non lo sa fare. Quindi, e non s’intende di nulla, ma non solo il giornalista, ma anche chi gli sta dietro perché non hanno mai capito questa cosa.
E quindi ecco le calunnie per dire “al Bardelli gli si fa gestire 6 milioni”. Oltretutto il Bardelli come gestisce? Con un consiglio, con dei Sindaci Revisori, il Bardelli non firma mai singolarmente una cosa. Sempre firma congiunta. Da sempre, da 40 anni. Quindi sotto controllo in continuazione.
Ma chi vuol vedere il male e chi vuol calunniare, ha bisogno di calunniare, altrimenti non sa cosa dire.
Bene: sono tre persone che hanno fatto tutta questa confusione. E tre persone che nel momento in cui hanno scoperto che il Sindaco faceva una dichiarazione in favore dell’Aias, dicevano che il Sindaco non s’intendeva di nulla. Che la Presidente della Provincia, faceva…, che la Presidente non s’intendeva di nulla, ma era filo-bardelliana. Se il Vescovo partecipava, anche il Vescovo era filo-bardelliano. Se poi arrivava la Regione, anche la Regione era filo-bardelliana. Rossi filo-bardelliano. I Sindacati filobardelliani.
Ma questi non si domandan mai, e loro chi sono? Son tre persone. Ma sono i giudici, i giudici supremi della città?
Se è per questo c’era una città solidale con noi. È una città che stasera, alla notizia, è contenta, è in festa, hanno già cominciato a telefonare, in tanti tutto il giorno. A rallegrarsi che finalmente quest’incubo è stato liberato. Una città che amava l’Aias e che ora amerà ancora di più il Centro Pistoiese per la Riabilitazione. L’Associazione Pistoiese per la Riabilitazione. Perché purtroppo c’è da riguardare le macerie. Da guardare avanti e da riprendere il cammino. Macerie. Un anno e tanti mesi di fermo di cantiere, che era uno spettacolo. Ora c’è da rimettere tutto in moto. Ci son delle spese da sostenere. C’è bisogno davvero ora dell’aiuto di tutta la città.
E allora chi pagherà? Intanto ai calunniatori ora avremo tempo e ci penserà chi di dovere. E poi chi ha fatto danni. Perché i danni sono stati fatti. Chi ha dato credito ad un signore che venne più di un anno fa e disse io sono il commissario. Avete sentito nelle nostre spiegazioni: il Commissario non esisteva, non poteva esistere. Questo poteva dire che “io sono un raccattapalle”.
Non può essere che un’associazione nazionale vada a commissariare un’associazione, un’associazione fatta dai soli soci non riconosciuta, che ha autonomia patrimoniale, autonomia di soci, autonomia di gestione. Non può essere. Quindi era “nessuno” il signor Bagnale. L’Aias nazionale poteva solo dire “cambiate nome perché io non vi voglio più come affiliati”. Questo lo poteva dire, e l’abbiamo fatto. Tutti pro-bardelliani 300 soci, che si sono riuniti, che hanno votato all’unanimità. Tutti pro-Bardelli.
Ma che sono questi nostri avversari che hanno cercato di sparpagliare piume di calunnie in giro? Sono nessuno. Ma dei poveri montati che si sono trovati insieme. E soprattutto degli incompetenti anche sul piano delle gestioni di queste cose.
Hanno detto e hanno sparlato senza sapere di cosa parlavano.
L’11 prossimo, giugno prossimo, ci sarà l’assemblea. L’assemblea dei soci, che rinnoveranno il loro tesseramento, eleggeranno il loro consiglio, eleggeranno i loro organi. Soprattutto la speranza riprende.
È questa la cosa più importante.
Buonasera.
[Fonte: trascrizione del commento di Luigi Egidio Bardelli in Il fatto dal TGR 30 magggio 2011]


[Mercoledì 1 giugno 2011]

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