martedì 28 giugno 2011

OSPEDALE NEL CUORE


pistoia. L’amico Antonio Nardi pubblica questo post sul suo blog.
Siamo convinti che non ce ne vorrà se lo riprendiamo anche noi, in nome della stima e dell’amicizia che ci lega.


L’ultimo a destra, nella foto, sono io: Antonio Nardi, l’autore, con voi che mi leggete, di questo blog.
Avrete riconosciuto l’assessore Paolo Lattari,  il sindaco Renzo Berti e, proprio accanto a me, il presidente del Consiglio Comunale Marco Vettori. Gli altri sono consiglieri comunali membri della quinta commissione consiliare in visita al cantiere del nuovo ospedale.
Io sono lì come addetto stampa dell’assemblea cittadina. È il mio lavoro assistere il Consiglio Comunale nelle esigenze informative. Ma sono lì anche – ed è questo un fatto tutto  personale – perché cliente fra i più assidui delle strutture ospedaliere, in Toscana e fuori.
Ho dei seri problemi cardiaci. I medici scrivono “severi” problemi cardiaci. Io capisco l’aggettivo ma lo trovo straniante, più adatto ad un educatore che ad un organo in panne. Da quando ho questa malattia considero gli ospedali con riconoscenza: vi entro riconoscente e ne esco riconoscente.
Quando questo non accadrà più e la simmetria si sarà spezzata, sono certo che non sarà  colpa di quei luoghi. Ho sempre trovato medici decenti, molto decenti, ed ambienti appropriati.
Non mi va più di sottilizzare sulla costruzione di un nuovo ospedale. È una buona cosa e basta. Sono  entrato in sale di emodinamica a Pistoia, a Firenze, a Bergamo.
A Firenze mi salvarono la vita. Ero in completo deliquio ma ricordo il piacere che mi dette il telo doppio e caldo con cui mi schermarono prima di inserire la sonda. Una sensazione che ho provato anche negli interventi successivi.
Entri in quelle sale e, come Audry Hepburn in “Colazione da Tiffany”, pensi che lì dentro niente di male ti potrà accadere. Cominci a vedere gli ospedali come un leale aiuto per la sopravvivenza.
Mentre visitavo per ragioni di lavoro il nuovo presidio di Pistoia, mi sentivo personalmente coinvolto e proiettavo in quell’ambiente una mia possibile, assai probabile, futura esperienza. Non è che ridi fra te e te. Avere a disposizione una grande macchina della salute non ti rende stupido circa le oggettive probabilità di salvezza. Ma è consolante sapere che c’è o che sta prendendo seriamente forma.
Tutto il resto, ogni altra considerazione, conta meno, assai meno.
Antonio Nardi

Nella foto, da sinistra, i consiglieri Alessio Bartolomei, Fabrizio Geri, Leonardo Soldati, Margherita Semplici, Alice Giampaoli, Paolo Lattari (assessore), Giampaolo Pagliai, Renzo Berti (sindaco), Stefano Franceschi (presidente della V commissione), Marco Vettori (presidente del Consiglio Comunale). Infine, Antonio Nardi, addetto stampa.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 28 giugno 2011]

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