giovedì 14 febbraio 2013

ASSEMBLEA DELLA MISERICORDIA. IMPRESSIONI A… SEMIFREDDO


di LUIGI SCARDIGLI

AGLIANA. Dopo il mio intervento al Moderno di Agliana, ieri sera, ho aspettato che il clima manifestasse il suo angolo più infelice per andarmene, senza salutare. Ho aspettato che il Direttore del Blog che ha scatenato la curiosità, Edoardo Bianchini, e uno dei suoi più agguerriti, ma onesti collaboratori, Alessandro Romiti, terminassero le loro rispettive relazioni circa la querelle di 450.000 euro fumati della Misericordia di Agliana, per prendere la parola e cercare di far capire, ai presenti, accorsi, in massima parte per difendere a spada tratta il palazzo, quanto bisogno ci sia di chiarezza, trasparenza, verità.
E invece, subito dopo i convenevoli, si sono alzate le bandiere e gli striscioni degli ultrà e la civilissima discussione è andata svilendo.
Sono andato via prima di sentire i cori da stadio e non ho nemmen chiamato, più tardi, il Direttore, per sapere come fosse proseguito, il dibattito.
Peccato, un’altra gran bella occasione perduta per conoscerci meglio e per mettere in comunione i nostri rispettivi punti di vista.
Al di là di quello che il Tribunale ha già deciso. Che non è poco.

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APPENA DUE O TRE COSE

Due o tre cose mi vengono in mente dopo l’assemblea di ieri sera al Moderno, sulla quale – però – torneremo con più calma:
1. all’adunanza oceanica del 25 gennaio di Artioli, era presente il maresciallo comandante della piazza con un milite: a quella di ieri sera era assente, nonostante fosse ben ‘informato dei fatti’;
2. il volontario De Michele, piuttosto vivacemente, ha detto e ripetuto più volte che, dei 300/330 soci della Misericordia, alle assemblee indette da Artioli solo una ventina (la solita ventina, la ventina dello zoccolo duro) sono stati sempre presenti: gli altri non avrebbero mai partecipato (ricordiamocelo!);
3. sia l’ex-Presidente Barontini che il dottor Santini – pur essendo stato detto da Artioli, il 25 gennaio, che avevano ricevuto i bilanci dell’Associazione – hanno sottolineato con chiarezza che, dei bilanci, loro, non avevano visto nemmen l’ombra.
Detto questo, viene da pensare, a chi tira le somme con fredda logica e non con l’ardente passione che caratterizza le pie donne evangeliche, che
1. il maresciallo comandante della piazza, Antonio Cataldo, non ha lo stesso concetto e rispetto di tutti i cittadini, se frequenta il salotto di alcuni e snobba, invece, il povero tinello di altri (e non è bello);
2. i bilanci di Artioli, così democratici e partecipati, se quanto ha detto il De Michele è vero, sono stati approvati oppure no? Perché se i presenti alle relazioni di bilancio erano sempre e solo i 20 fedelissimi, allora è sempre mancato il numero legale per approvarli; se invece risultasse che erano molti, molti di più i votanti, allora c’è il rischio che il numero sia falsato. Oppure è falso quello che ha detto il De Michele;
3. tra Santini-Barontini e Artioli, visto come Artioli ha trattato Barontini addossandogli, con un colpo alla schiena, tutta la colpa dei 9 anni di guai, e anche dopo le parole di Lido Turelli, è più facile credere che a sparare bombe sia stato Artioli, e che Barontini e Santini ci stiano dicendo candidamente la verità vera.
e.b.
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[Giovedì 14 febbraio 2013 | 17:07 - © Quarrata/news]

3 commenti:

  1. La serata di ieri è stata davvero "anima e core", con una platea a volte accessa, oltre ogni comprensione. Sarebbe interessante sapere l'impressione che hanno ricavato dal dibattito coloro che son venuti l', convinti che l'operato del presidente sia, non solo corretto, ma assolutamente incontrovertibile.
    2)che considerazione è giunta loro a seguito del racconto del tecnico, persona che vive di quel lavoro da lungo tempo, che si era tradotto in disegni, calcoli, responsabilita'. Egli ha visto tutto questo all'improvviso e senza una plausibile ragione rigettato, negato, bistrattato, fino al punto di dover ricorrere alla Giustizia per vedersi riconoscere il dovuto,il giusto e legittimo.
    3)quando si crede, legittimamente, in qualche cosa e quando si e' convinti dell'operato di qualcuno, altrettanto legittimamente,credo che sia interessante rendere disponibili le ragioni su cui poggiano tali posizioni. Non si utilizza la propria "torre d'avorio" per suonarsele e cantarsele a piacimento. Dico questo per una semplice ragione: che forza hanno motivazioni che non vengono messe a disposizione di tutti e che da tutti possono ricevere critiche/approvazioni. Mi pare d'intravedere in queste riflessioni valori e convincimenti che sono patrimonio di tradizioni su cui poggia quella convivenza civile che si nutre di esperienze religiose e impegno laico che si riassume nella difesa dei diritti di tutti e che si chiama DEMOCRAZIA. Attenzione a praticare il tifo libero. Non serve a nessuno perche', fuori della torre, la gente un'idea se la costruisce comunque rendendo inutile e controproducente qualsiasi tifo. Posso non condividere cio' che dici ma operero' sempre con il mio impegno quotidiano affinche' tu possa continuare a dirlo.
    MDB

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  2. Ma cosa è successo, esattamente?

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  3. Caro Bianchini:
    poichè ho assistito anch'io alla riunione di mercoledì ad Agliana, debbo dire innanzitutto che la notevole partecipazione è un indicativo segnale di risveglio di tutti coloro che, comunque, vogliono vederci chiaro.E' stata a mio parere, una bella riunione dove le voci anche contrarie si sono fatte sentire ed è giusto che così sia stato, altrimenti tutto si sarebbe potuto paragonare alla assemblea bulgara del 25 Gennaio.
    Non c'erano rappresentanze istituzionali? Non credo se ne sia sentita la mancanza vista la serietà degli argomenti....... Anche la passione civile dei "volontari" ha rappresentato - sopratutto nella loro denuncia di solitudine in assemblea della Confraternita - un motivo di riflessione civile ma anche un serio motivo di dubbio circa la regolarità di certe assemblee dove erano presenti solo una piccola percentuale di soci, come gli stessi volontari hanno denunciato. In buona sostanza il blog ha regalato momenti di civile e serrato confronto.Chapeau! Un pò meno, ad essere sinceri, alle truppe cammellate del "correttore" che potrebbe serenamente lasciare il proprio incarico con la speranza che qualche sacerdote tradizionale voglia prenderne il posto.In definitiva un pregevole esempio di partecipazione civica!
    Finalmente:

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