lunedì 4 febbraio 2013

DA MAURO E ALICE È FACILE CHE SI TROVI…


di LUIGI SCARDIGLI

Breve riepilogo su Lo Spazio di via dell’Ospizio, una sorta di ‘porto sicuro’

PISTOIA. Lo Spazio in via dell’Ospizio, a Pistoia, è una libreria. E una sala da the. E un crocchio, piccolissimo, dove, sovente, un sacco di persone si incontrano per parlare di poesia, letteratura, pittura, scultura, cinema, in quantità industriale, teatro. E di rammendi, ultimamente, senza dimenticare i giardini. Anche di politica, si parla da Mauro e da Alice; più quando c’è Mauro, che quando a tenere sotto controllo il locale c’è sua moglie, Alice, leggermente più attenta del marito a seguire, senza spasmi, ma con un briciolo di lungimiranza, le dinamiche del mercato.

Già, perché la libreria Lo Spazio in via dell’Ospizio, a Pistoia, è uno dei pochi spacci di cultura che soggiace, né più né meno alla stregua di qualsiasi altro esercizio, alle ferree, seppur non sempre logiche, leggi concorrenziali e risponde, con lo stesso soave sadismo, all’equazione domanda e offerta.
E non ve ne parlo, de Lo Spazio, perché l’amicizia che mi lega a Mauro e ad Alice è privilegiata rispetto ad una massa informe di conoscenze che soffro, più che godere. Quello che fanno loro e come lo fanno, siamo onesti, è straordinariamente delicato, simpatico, utile, importante.
Certo, si presentano libri di poesie e di narrativa di autori più o meno celebrati; si allestiscono mostre di pittura e di fotografie di talenti e di improvvisati; si inscenano sketch tra il sacro ed il profano, ma tutte le volte, il broncio di Mauro ed Alice è lo stesso. Che venga Ascanio Celestini o un improvvido artigiano della filosofia, a disquisir di vita e di morte, di sogni e incubi, Mauro ed Alice sono lì, a barcamenarsi tra le due figlie e quel nugolo di amici che ne condizionano e colorano l’ambiente, con lo stesso identico umore: quello di coloro che hanno la coscienza di portare in comunione, con la comunità ondivaga dei loro visitatori più o meno occasionali, la loro voglia di vivere e di convivere.
Lo Spazio di via dell’Ospizio, a Pistoia, è un luogo sacro, ma non solo perché, ogni pomeriggio Roberto Carifi trascorre lì, sulla solita poltrona del saloncino, con le spalle al muro e gli occhi, ondivaghi, tra il libro che sfoglia e l’ingresso dove spesso appare un suo allievo, le ultime ore del pomeriggio, confondendo, a ragione, quel negozio con ben altro, perché Lo Spazio, in realtà, è davvero altro.
È un porto sicuro, Lo Spazio, dove si ha sempre l’impressione, accomodandosi, di non aver dimenticato nulla, perché molto di quello di cui si ha bisogno, da Mauro ed Alice, è facile che si trovi; e se non c’è, ve lo ordinano, statene certi.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 4 febbraio 2013 | 08:32 - © Quarrata/news]

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