mercoledì 13 febbraio 2013

FERDINANDO SANTINI RISPONDE PUBBLICAMENTE ALL’ARCHITETTO MANGONI


«Mi sembra che le cose non siano cambiate e che la logica sia sempre quella dei contenziosi da tribunale» – I giornalisti hanno pieno diritto di fare il loro mestiere

Caro Pier Gino,
leggo con piacere la tua lettera, che rappresenta, finalmente, ad Agliana ed alla Misericordia, le tue ragioni sul contenzioso e sulla sentenza definitiva, emessa dal Tribunale di Pistoia, riguardo al progetto, ed alla costruzione della nuova sede, e come ciò ti sia costato a livello personale. Sottolinei che le sentenze, quando definitive, divengono inappellabili, vanno rispettate per trarne anche insegnamenti, o cambiamenti di comportamento.

Oggi, i fatti che ricorrono, mi sembra, vogliano invece ripercorrere la stessa strada, che condusse la Misericordia al contenzioso, in cui fosti coinvolto, risultato essere, per lei, dannoso ed oneroso.
Questa volta la controparte è ancora rappresentata da professionisti, come te ed Enrico, ma appartenenti ad un altro settore: il giornalismo. Non vogliono fare un resoconto od una cronaca, ma una inchiesta, una indagine sulla costruzione della sede e sulla conduzione degli ultimi anni della Misericordia, ora onlus.
È loro diritto, sancito dalla Carta Costituzionale (art. 21: Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. … La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure), ed al loro codice etico rivolto alla “ricerca della verità sostanziale dei fatti”. Dunque professionisti (Edoardo Bianchini ha lavorato a “Il Tirreno” per molti anni con Concita De Gregorio, che diverrà Direttore de “l’Unità”, e portarono all’apice delle tirature e del successo la testata livornese), mossi da questa preparazione e da questi principi, non si fanno intimidire da nessuno.
Per questo paventavo che un comportamento ostile o non trasparente, o almeno non rispettoso dei ruoli, non fermasse la loro azione e dunque ci facessero (ci fanno!) “le bucce”. Hanno fatto delle richieste, ora attendono delle risposte.
Ti poni delle domande, ma fra queste, non concedere la visione dello Statuto, che è pubblicato on line sui siti di altre Confraternite, con grande risalto, ti sembra la risposta più incomprensibile e compromettente? I volontari lo conoscono, avendo accettato delle condizioni morali per svolgere il loro meritevole compito?
Mi auguro anch’io che quanto accaduto sia frutto di un episodio e non di un atteggiamento, ma i fatti sembrano contrastare i nostri desideri.
In ultimo permettimi anche una mia riflessione personale. È ormai diffusa una certa mentalità italiana che segue il principio secondo cui “arrosto che non ti tocca, lascia che bruci”; e secondo questa ottica che le cose, in questo paese, vanno come stanno andando. Quanti di noi hanno partecipato a non voler vedere? Altro che la penosa vicenda della Misericordia, questa è lo specchio del nostro Stato.
Ti aspetto alla Assemblea al Moderno. Farò personalmente le scuse a De Matteis.
Con amicizia fraterna
Ferdinando
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[Mercoledì 13 febbraio 2013 | 19:31 - © Quarrata/news]

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