Lettera aperta del
comitato di presidenza di Confartigianato Pistoia
PISTOIA. Mentre assistiamo ad un
degrado territoriale sempre più preoccupante, pievi secolari crollano, i rovi
divorano terreni un tempo amorevolmente coccolati dai contadini e ci si attarda
sul dubbio di costruire o meno un parcheggio interrato (una scelta peraltro “normale”
in tutto il mondo), ascoltiamo un profondo silenzio da parte delle istituzioni
su una centrale termoelettrica che potrebbe sorgere alla periferia della città.
Coloro
che si sono schierati contro questo progetto vengono zittiti, bollandoli come portatori
di interessi di parte o come talebani dell’ambiente.
Chi,
come Confartigianato, senza riserve ideologiche, è stato sempre dalla parte
dello sviluppo, dell’innovazione e del progresso economico, facendosi
interprete dei dubbi di tante aziende e di tanti cittadini, pone all’attenzione
dell’opinione pubblica e in particolare dagli amministratori locali alcuni
interrogativi ai quali ha il diritto di ricevere una risposta convincente.
Gli
interrogativi sono di due ordini: uno ambientale e uno economico.
Dal
punto di vista ambientale chiediamo quale impatto in termini di inquinamento atmosferico,
idraulico, chimico ed elettromagnetico provocherà tale insediamento e se i
parametri, registrabili a regime, sono tollerabili per la salute dei cittadini.
Chiediamo
anche, in termini paesaggistici, quale effetto provocheranno le due altissime
ciminiere che sorgeranno alla periferia sud di Pistoia.
Dal
punto di vista economico, vorremmo sapere, nella fase di realizzazione e nella
fase a regime, quali garanzie (e non semplici dichiarazioni d’intenti) darà la
Repower di reale ricaduta sul territorio in termini di investimenti a
chilometro zero e di indotto.
Vorremmo
anche capire se, sull’esempio di altre aree che hanno ospitato simili
insediamenti, anche a Pistoia l’energia elettrica costerà meno e se
l’insediamento comporterà oneri e costi per gli enti locali.
In
sintesi, quali garanzie sono state ottenute su tutto questo dalla proprietà Repower?
E
comunque il gioco vale la candela?
Nell’attesa
di risposte certe e trasparenti, nutriamo la speranza, che la centrale Repower
non abbia come unico risultato la possibilità di collocare sul Brusigliano un
allevamento di acciughe nell’acqua usata per il raffreddamento dell’impianto,
che alcuni dicono limpida mentre altri assicurano sia salata e tiepida.
[comunicato
confartigianato]
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[Venerdì 15 febbraio 2013 | 22:11 - © Quarrata/news]
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