di Edoardo Bianchini
Una domanda scomoda su una variante
urbanistica alla quale la ex-Sindaca di Quarrata ha risposto, ma solo dopo due
mesi – «Denunciatemi alla Procura della Repubblica»
SAN MARCELLO-QUARRATA. In un post (e con un post) intitolato Fatti e documenti
(vedi),
la mirabile ex-Sindaca di Quarrata – oggi brillante e gettonata Assessore al
bilancio del Comune di San Marcello per volontà non della gente della Montagna,
ma della sua vita politica, che le garantisce l’eterna giovinezza e il riciclo:
è diventata perfino rottamatrice renziana) – Sabrina Sergio Gori ha goffamente
cercato di rendere ragione delle storie della sua famiglia, con un’aria
da bimbina saccente quale essa è sempre stata in casa e fuori nel decennio
infelice della rovina che ha sparso su quella che è – purtroppo – la sua città
e che lei, dinanzi ad una Tv del Berlusca, anni fa aveva definito, con finezza
espressiva, un posto dove si vive bene (vedi).
Fatti e documenti. Da bambina saccente, però, con la gonnellina fiorita e i
sandaletti calzati con in calzini bianchi (così me la rivedo in giro per
Quarrata), ma anche con un po’ di quell’aria da superbiosetta-imbronciata che la
ha sempre caratterizzata, pur se sotto un’aria da piccola Maddalena pentita che
prega al vespro domenicale di don Aldo Ciottoli, la ex-Sindaca Sabrina, che nel
frattempo ha fatto il liceo classico e ancor più s’è inorgoglita della sua
cultura, e poi si è fatta pure medichessa, ha dimenticato il terzo elemento che
è imprescindibile dal binomio fatti e documenti: le persone.
Già, proprio le persone. Questo terzo
elemento, per la ex-Sindaca, sembra proprio non contare: anzi, non conta
proprio. E non conta in quanto, chiusa nella sua bollicina di superbia, e
nonostante che lei si professi al servizio del popolo, alla fine mostra la sua
vera natura: specie quando, con una faccia sulla quale possono rimbalzare non i
mattoni, ma addirittura le pietre squadrate di una muraglia ciclopica, per
rispondere a domande precise, ripetute (fra l’altro) in più occasioni, non
indirizza la risposta – come sarebbe un suo preciso dovere e come educazione
richiede – a chi la domanda l’ha posta, ma la scrive sul suo blog: né più né
meno che se Monti o Napolitano o Bersani o Bagnasco, invitati a rispondere su
un tema, non scrivessero a chi il tema glielo ha posto, ma passassero, una
notte, in Piazza dei Miracoli a Pisa e scrivessero la risposta, con una
bomboletta di vernice, sul muro del duomo o sui terrazzi della torre. Così.
È fattuale – e quindi, di per sé,
logicamente e inoppugnabilmente evidente – che la ex-Sindaca Sabrina, rodata
(fin troppo) politica dalla brillante carriera nelle stanze del potere (è Vicepresidente
dell’Anci, grazie alla quale è a San Marcello, dove porterà quattrini e risorse
economiche infinite: l’ha detto la Cormio), non si cura di lor, ma guarda e
passa, perché al politico è dovuto (nel suo iattante immaginario personale)
solo rispetto; mentre al popolo e a chi rappresenta le vere libertà costituzionali
(l’informazione, per esempio), solo sputi in faccia e calci nel culo. Ed è per
questo che lei, invece di rispondere a domanda, prende la sua bomboletta di
vernice e imbratta il suo bloggettino con evidente segno di spregio nei
riguardi di chi, dei fatti suoi di lei e di casa sua, ha tutto (ma proprio
tutto) il diritto di sindacare quanto gli pare e piace (anche se a lei gli
piace poco…).
Ma l’intelligenza – come direbbe don Abbondio
rispetto al coraggio – o uno ce l’ha o uno non può darsela da sé. E questo vale
assai per la ex-Sindaca Sabrina.
La quale – e questo è il lato peggiore
che si possa evidenziare – non risponde a domanda, no: procede presuntuosamente
a difendersi da domanda (perché lei è solo “una povera vittima perseguitata”)
con delle affermazioni che non solo sanno di per sé di pura inconsistenza, ma
addirittura non rispettano l’intelligenza di chi, di questa qualità che lei non
sembra punto conoscere, ne hanno almeno quella poca che basta per non essere
stupidi.
E torno ai fatti che lei sottolinea.
Da “dama di carità” qual è, ecco che la
ex-Sindaca si nasconde – per la risposta di una tardività oscenamente
vergognosa (è evidente che alla fine le hanno detto e/o imposto di dire
qualcosa per non fare la figura del protagonista di un famoso romanzo di Dostoevskij)
–, si nasconde dietro all’episodio della scomparsa di sua madre. E scrive: «Il
pezzo sul blog è apparso in data 2 agosto 2012, giorno in cui è morta mia mamma
e periodo nel quale, credo comprensibilmente, le mie preoccupazioni erano
rivolte ad altro che alla politica».
Riflettete bene, signori lettori e
sanmarcellini tutti: di destra, di centro e di sinistra. La ex-Sindaca, vostra
Assessore al bilancio, si giustifica dicendo che non ha risposto (e con questa
risposta siamo al 30 settembre!) perché il 2 agosto era giorno di lutto per
lei. Nel frattempo sono passati – guardate il calendario e mettetevi a ridere
sonoramente – ben 59 giorni: 8 settimane, 41 lavorativi e poi vedete voi.
Ma nel frattempo – a onore e lode di
questa finissima politica rodata e, oggi, riciclata con i rottamatori-rinnovatori
di turno – la domanda le è stata ri-posta e ripetuta in più occasioni: e la
sostanza della poco chiara vicenda di casa sua e di via della Libertà (sulla
quale ci sta dicendo delle emerite e stupide bufale – ma questo ad altro tempo…)
è stata presentata anche alla sua attuale Sindaca, Silvia Cormio, da uno dei
giornalisti di questo blog, Alessandro Romiti, in occasione della festa di
Ferruccio e di Gavinana; e, in quella circostanza, la Cormio è caduta da sì
grande altezza («Ma io non so niente», secondo l’ottica dei politici della
Montagna a cominciare dalla storia della Comunità…), che non solo abbiamo
dedicato un post a questo argomento, ma addirittura lo abbiamo inviato alla
signora Cormio (in posta certificata) per renderla, come si dice, edotta
della situazione, in maniera che non avesse a dire di non sapere.
Avete risposto voi, abitanti e lettori
di San Marcello? Non hanno risposto neppure la vostra Sindaca Cormio, né la
vostra Assessore Sergio Gori. Nel frattempo, ovviamente, ci sono stati più e
più interventi e commenti – sia su questo blog, sia, se non sbaglio, sul Facebook
della Sergio Gori stessa – con ripetuti inviti a fare chiarezza. Commenti che,
mi dicono, alla fine sarebbero stati perfino cancellati da Facebook. Perché, di
grazia? Erano scomodi?
Per di più, la “domanda dello scandalo”,
che la Signora Sabrina, con aria di derisione e sufficienza, definisce discorsi
(ma i discorsi sono i suoi, come vedrete con un po’ di calma, e non quelli
di questo blog), le era stata recapitata, con preghiera di rispondere, sempre
per posta certificata al Comune di San Marcello: ma la Sabrina, la bimba un po’
presuntuosa, con gonnellina a fiori e sandalini indossati con calzini bianchi,
non ha ritenuto suo dovere (suo dovere è regnare e non ricevere critiche
o domande imbarazzanti) dare spiegazioni: tantomeno a chi le ha scritto in
posta certificata e nel pieno diritto di fare domande scomode per una vicenda
che (facciamola corta) è particolare, sconveniente e indegna per un
amministratore.
Lei, la santa, l’oblata, quella
che si sacrifica per il bene della gente, non può e non deve essere criticata: e
si lamenta di tutti gli attacchi politici senza voler capire che chi sale sul
carro della politica ha, tra le cose certe che lo aspettano, la continua
presenza, a fianco, di chi lo richiama ogni giorno, per tutto il giorno, a
rendere ragione di ciò che fa – anche se ormai, perlopiù, la stampa ha smesso
di svolgere questo che sarebbe il suo compito primario.
Evidentemente, sentendosi – secondo l’etica
e l’ottica dei vecchi democristiani – “intangibile in quanto benefattrice e
martire” – la ex-Sindaca continua a presumere di dovere e poter fare come le
pare: ed è per questo che, snobbando la stampa (voglia o non voglia siamo
giornalisti e siamo di quelli veri che non s’accordano e non fanno sconti,
perché ci siamo rotti dei politici come lei), risponde, autoreferenzialmente, a
se stessa, sul suo blog, in casa sua e senza degnarsi, come si dice.
Complimenti per la sua ottima educazione!
Ma c’è un altro paio di passaggi
significativi, nel suo post, che vanno sottolineati.
Il primo dice, con supponenza ed
evidente disprezzo di tutto e di tutti: «Io, al posto di chi scrive, se fossi
convinta di una cosa del genere, vista la gravità della cosa, non mi limiterei
a lasciarlo intendere in un pezzo su internet, ma formalizzerei una denuncia
alla Procura della Repubblica». È, come vedete, il massimo dello spregio dei
valori della libertà d’informazione, ma è – nei valori sottesi e sottintesi – anche
l’affermazione di un principio di colpa né più né meno di quando, in Tribunale,
un imputato sostiene che “il giudice non ha prove contro di lui”: al di là
delle parole, parla l’anima.
L’altro elemento è legato all’espressione «non mi limiterei a lasciarlo intendere in un pezzo su
internet»: dove la ex-Sindaca mostra a chiare note di non essere capace di
capire che il presente e il futuro dell’informazione sono qui, su internet, e
non sui suoi giornalini di carta; qui dove, in appena un paio di anni (scarsi)
i lettori – che lei dovrebbe temere reverenzialmente e rispettare in assoluto –
hanno sfogliato, fino ad oggi, oltre 528mila pagine di commenti di Quarrata/news.
Ma, ripeto, l’intelligenza è come il coraggio di don Abbondio: uno che non ce l’ha,
non può darsela.
Sotto il profilo tecnico – quello che
la ex-Sindaca definisce con derisione discorsi – risponderò nei prossimi
giorni. E lo farò alla maniera mia: con fatti, cioè con documenti.
Ora chiudo con una notazione
etico-morale che non servirà a modificare l’atteggiamento della fine politica
che si sacrifica per il popolo, ma che serve a far riflettere i lettori: che idea
sostanzialmente squallida giustificarsi del proprio ritardo di 60 giorni nel
rispondere, parandosi dietro la scomparsa di un caro! Squallida perché riesumata
– evidentemente in maniera miseramente strumentale – a distanza di due mesi dal
fatto, e non già di due giorni.
Ma la ex-Sindaca Sabrina non avverte il
bisogno di vergognarsi per questo suo modo di agire?
E la sua Sindaca Cormio, in amicizia,
non riesce a ricordarglielo richiamandola a un maggior rispetto della gente?
* * *
I POST IN MAIL CERTIFICATA INVIATI AL
COMUNE DI SAN MARCELLO PER CERCARE DI FAR RISPONDERE L’ASSESSORE SERGIO GORI E
IL SINDACO CORMIO
5.
26.9.2012 - Assessore Sergio Gori. Brava davvero, quasi una santa…
Sui tagli alla spesa chieste
spiegazioni alla Cormio che ancora non ha risposto – http://quarratanews.blogspot.it/2012/09/assessore-sergio-gori-brava-davvero.html
4.
23.09.2012 - Quando la politica è una missione umanitaria come quella di
Madre Teresa di Calcutta – http://quarratanews.blogspot.it/2012/09/quando-la-politica-e-una-missione.html
3.
22.08.2012 - San Marcello. Il ‘trombone’ dell’Assessore Sabrina Sergio Gori – http://quarratanews.blogspot.it/2012/08/san-marcello-il-trombone-dellassessore.html
2.
06.08.2012 - Gavinana & manifestazioni ferrucciane. Ma l’Assessore
esterno era assente – http://quarratanews.blogspot.it/2012/08/gavinana-manifestazioni-ferrucciane-ma.html
1.
02.08.2012 - Quarrata. Il Comune della legalità, dei mille e un permessi e
delle mille e una sorpresa - 2 – http://quarratanews.blogspot.it/2012/08/quarrata-il-comune-della-legalita-dei.html
P.S. – Anche questo post sarà spedito
al Comune di San Marcello in Posta Certificata. Per informazione e diritto di
replica.
Un posto dove si vive bene
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 2 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
E' dato a sapere chi è il tecnico di cui si è avvalso l'ex Sindaco di Quarrata?
RispondiEliminaNon credo proprio che abbia voglia di dircelo...
RispondiEliminaTramite le sue fonti riservate ritengo che non dovrebbe incontrare grosse difficoltà ad individuare il professionista: Quarrata non è mica Shanghai!
RispondiEliminaSe tanto mi dà tanto, chissà ichhe tu scriverai, o blogger, nella parte seconda ...
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