Graziella
Cimeli, portavoce del Comitato recupero ammanco, interviene al Consiglio
Provinciale aperto di Cutigliano e accusa l’intera classe politica che ha
amministrato la Comunità Montana – «Voi non siete più niente e non
rappresentate più niente» – «Ora basta: la Montagna vuole la verità»
CUTIGLIANO-MONTAGNA. Il Consiglio
Provinciale si è riunito stamattina al Rondò Priscilla di Cutigliano e ha
aperto le porte all’intervento dei cittadini. Si discuteva della vita e della
morte della Comunità Montana.
Ecco
l’intervento integrale di Graziella Cimeli, portavoce del Comitato che ha
raccolto 1.500 firme per chiedere giustizia, senza peraltro avere neppure una
risposta di cortesia dalla Procura di Pistoia.
Il
tono è severo, ma misurato e deciso; e pone l’accento sul muro di silenzio che
i politici, che si sono avvicendati in Comunità, hanno sinora tenuto, tradendo
lo spirito del mandato loro affidato.
Molte
le defezioni – specie di sinistra, si dice – a questo appuntamento della
vergogna. Brutto tempo o timori…?
Dott.ssa
Fratoni, Presidente del Consiglio Provinciale,
oggi
ci viene concessa – brutto termine – con disarmante ritardo, l’opportunità di
esprimere pubblicamente in sede istituzionale, quale è questo Consiglio, il
nostro profondo dissenso sulla inettitudine che ha coinvolto tutto il ceto
politico della nostra Montagna sul caso Comunità Montana; con i suoi referenti
provinciali, regionali e nazionali colpevolmente ed in disarmante silenzio. Che
bel quadro!
Vorrei
innanzitutto ricordarle che il Comitato “Recupero Ammanco Comunità Montana”,
che mi onoro di rappresentare, è una organizzazione civica, nata spontaneamente
a seguito degli eventi scandalosi accaduti e non ha né ambizioni né obbiettivi
di carattere partitico, al suo interno e fra le 1.500 firme raccolte in poco
più di una settimana; sono certamente presenti sensibilità politiche opposte ma
tutte tendenti all’unico obbiettivo che supera la modestia concettuale e niente
affatto propositiva dei partiti che hanno operato e tuttora operano in
Montagna, con la presuntuosa spocchia di chi ritiene ancora di rappresentare
qualcuno o qualcosa.
Il
Comitato vuole l’accertamento di tutte le responsabilità, amministrative e
soprattutto politiche per evitare che certi personaggi abbiano ancora a calcare
le scene pubbliche e sottrarre consensi.
Siamo
chiari: nessun partito ha oggi il diritto, per i comportamenti assunti in tutti
questi quasi due anni di omertoso silenzio e di chiara e conseguente
responsabilità, di erigersi a paladino di diritti disattesi od inespressi o
peggio ancora elusi; il tutto con astuzia, con il silenzio, con la speranza del
tempo “terapeuta” che tutto narcotizza e soffoca. Al contrario e proprio per i
motivi sopra citati, siamo più arrabbiati che all’inizio della nostra solitaria
avventura, subito supportata e stimolata dal consenso di quelle 1.500 firme che
ci hanno spronato ad andare avanti, tramite il blog QuarrataNews che
pubblicamente vogliamo qui ringraziare, unitamente alla stampa cartacea che ci
ha dato visibilità e spazio per far sentire la nostra voce.
Ci
faccia dire anche – come qualcuno scioccamente ha detto – che non esprimiamo
noi l’antipolitica; siete voi, rappresentanti istituzionali dei vari partiti ad
esprimere ciò che la politica non dovrebbe mai essere: genuflessione ai
superiori interessi di partito, di persone e di gruppi.
Voi,
sì, date fiato all’antipolitica! Voi, che da trenta e più anni avete permesso –
non certamente ad un solo “sciagurato” – ma a più individui legati da un patto
scellerato di distruggere un Ente certamente mal funzionante, mal gestito e
male usato ma che comunque operava qui in Montagna ed alla Montagna avrebbe
dovuto destinare risorse e benefici.
Nel
tempo concessoci, dichiaro che questa è la voce ufficiale del Comitato e che
altro intervento singolo non ci sarà, non almeno, per quanto ci riguarda. Ha
creduto di prenderci in giro l’ultimo Presidente della Comunità Montana
comunicandoci ufficialmente che ci avrebbe consegnato la relazione del Dott.
Eller, poi negandocela ed ha pensato di prenderci in giro anche Lei, Sig.
Presidente adducendo ad una nostra ulteriore richiesta, motivi di carattere
burocratico e dilatorio al di là ed al di fuori della
legge sulla pubblicità degli atti – pubblici– che in quanto tali possono e
debbono essere visionati dal pubblico cittadino.
Grave
errore di supponenza!
Non
avete messo all’albo della Comunità Montana la relazione Eller perché in essa è
evidenziata a chiare note la responsabilità politica che ha consentito non ad
un solo reo confesso di appropriarsi di pubblico denaro senza controllo alcuno;
ma la relazione stessa accenna – nemmeno troppo velatamente – a responsabilità
collaterali di livello politico ben definite; solo che si fosse voluto, ma non
si è fatto, andare a scavare nel profondo e chiedere spiegazioni a chi nella
Comunità Montana avrebbe potuto anche prenderci la residenza, tanto è stato il
tempo di permanenza e di responsabilità.
Come
vede, Dott.ssa Fratoni, il dialogo che potrebbe intercorrere fra le forze
politiche tutte del suo Consiglio ed i cittadini che si riconoscono nella
nostra battaglia di verità potrebbe avere una conclusione solo con un giudice
terzo; noi siamo tremendamente delusi ed arrabbiati, voi – sia detto senza
offesa ma con chiarezza – una piccola casta di “professionisti” della politica,
per di più quella politica minimale che oggi offre l’Italia, ed il giudice
terzo – ovvero la Magistratura – è ad oggi silente e non ancora esplicita
pubblicamente nei suoi risultati.
Non
per niente in data 22 ottobre del mese corrente, abbiamo provveduto a
consegnare a mano, tramite una nostra delegazione, direttamente al Quirinale,
un nostro documento, corredato di allegati, con il quale chiediamo un
autorevole intervento del Presidente Napolitano che è anche Presidente del
Consiglio Superiore della Magistratura e che alleghiamo al presente intervento.
Ma
lei questo lo avrà già letto dalla stampa. Noi siamo stati costretti a questo
definitivo atto perché – ne vorrà convenire, Sig. Presidente del Consiglio
Provinciale – non abbiamo sentito ufficialmente alcuna presa di posizione da
parte di chi aveva l’obbligo ed il dovere di metterci al corrente dei fatti,
della loro dinamica e dei responsabili di questo “macello” che, di fatto, ha
ucciso la Montagna.
Dunque
– e termino –, smettete, signori della politica politicante, di prendere in
giro la Montagna e la sua gente. Fatevi da parte; lasciate ad una nuova
generazione la gestione del bene comune secondo uno spirito di servizio che
deve tornare ad essere tale e per tale obbiettivo agire.
La
Montagna ha espresso negli anni uomini di valore e di specchiata rettitudine,
in tutte le loro varietà partitiche.
A
questi uomini, spinti dal solo bene della Montagna vogliamo guardare e vogliamo
che i nostri giovani guardino.
Voi
non siete più niente e non rappresentate più niente; il Comitato, dal canto
suo, si scioglierà solo quando avrà ottenuto soddisfazione a quella che è poi
la soddisfazione che tutta la Montagna vuole: la Verità.
Grazie,
Graziella Cimeli
Portavoce Comitato
promotore
“Recupero Ammanco
Comunità Montana”
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sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato
27 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
Brava graziella!
RispondiEliminaBrava, Sig.ra Graziella!!
RispondiEliminaApprovo ogni parola e ti sono riconoscente di aiutare con volontà, capacità e caparbietà la Comunità che ha diritto di sapere la Verità!
RispondiEliminaChi ha il compito istituzionale di amministrare la Giustizia e i politici di tutti i partiti e a tutti i livelli hanno dato e continuano a dare un chiaro segno della loro poca onestà anche intellettuale, dimostrando palesemente la loro mancanza di qualsiasi umana morale.
Grazie