lunedì 22 ottobre 2012

TRASPORTI, TAGLI DEI TRENI E STAZIONI DA SOPPRIMERE. APPROVATA ALL’UNANIMITÀ LA MOZIONE CHE CHIEDEVA LA REVOCA DELLA DELIBERA DELLA GIUNTA REGIONALE


FIRENZE. È finito da poco il Consiglio Regionale e Caterina Bini annuncia, non senza legittimo orgoglio, che la mozione che chiedeva la revoca della delibera dei tagli, quella voluta da Ceccobao, è stata votata all’unanimità.
Scambiamo poche, ma significative battute, al telefono: «La nostra mozione – ci dice –, quella che avevamo scritto io e Venturi con gli altri due colleghi del Pd di Lucca, Ardelio Pellegrinotti e Marco Remaschi, è stata ripresa, questa mattina, in un testo unificato al quale hanno contribuito anche il Pdl e la Federazione della Sinistra. Con tale testo abbiamo deciso di presentarci in Consiglio per avere più forza».

Dopo gli interventi dei giorni scorsi di Bini e colleghi, infatti, si erano mossi, con proprie mozioni, anche il Pdl e la Fds: «Ma non era il caso – ha chiarito Bini – si spezzettare le forze e gli impegni. Per questo siamo passati al testo unificato. In séguito – ha aggiunto – abbiamo chiesto firme di impegno ad alcuni consiglieri di tutti i gruppi consiliari e stasera, al momento del voto, la cosa è andata da sé: la mozione è passata all’unanimità senza alcun intoppo. Ed era quello che volevamo».
Il lavoro di Bini è stato ineccepibile. Ha saputo ben dirigere le operazioni, con un impegno concreto e visibile, che sembra aver dato un buon risultato.
«Siamo soddisfatti anche perché stasera a Borgo c’è, appunto, l’assemblea pubblica per parlare proprio di questo e almeno avremo un punto da cui partire, qualcosa di concreto. L’appuntamento – conclude Bini – è al Cinema Gambrinus. Da lì inizieremo il nuovo percorso per cercare di dare ascolto ai veri bisogni della gente».
Daniele Bettarini, raggiunto al cellulare, conferma la sua soddisfazione per il risultato ottenuto. E lo fa con la sua solita prudenza: «Una prudenza – dichiara – che è dettata dalla consapevolezza che il voto, pur unanime, non è un automatico annullamento della delibera di Ceccobao. Certo – prosegue – il Consiglio è l’organo più importante e un suo pronunciamento ha un bel peso: ma è solo un punto da cui partire per portare avanti la battaglia con tutte le sue difficoltà, che non vanno taciute né sottovalutate». Il Sindaco, però, è sereno come chi, almeno qualcosa, può dire di averlo fatto e anche ottenuto.
Nel frattempo dalla Regione sono partiti il comunicato stampa e il testo della mozione, che riportiamo qui di séguito.
e.b. blogger

FIRENZE. È stata approvata all’unanimità, pochi minuti fa, la mozione unitaria (presentata da consiglieri di tutti i gruppi politici in Consiglio regionale) che “impegna la giunta regionale a revocare la delibera n. 859/2012 ed attivare prontamente un tavolo di confronto con gli enti locali interessati al fine di concordare con essi i criteri di rimodulazione dell’offerta sulle tratte interessate e addivenire ad una nuova decisione che contemperi, come possibile, le esigenze di contenimento dei costi a seguito della c.d. spending review con quelle degli utenti del servizio ferroviario, nell’ottica dell’incentivazione dell’utilizzo del trasporto su ferro su tutto il territorio regionale”.
Soddisfazione è stata espressa dai consiglieri del Pd, Caterina Bini, Gianfranco Venturi, Ardelio Pellegrinotti e Marco Remaschi, che si sono impegnati per giungere al risultato finale del voto unanime.

Qui sotto il testo integrale della mozione approvata:


OGGETTO: Mozione per il ritiro della DGR n. 859 del 1/10/2012 “Ulteriore rimodulazione del contratto di Servizio Regione Toscana – Trenitalia Spa”


IL CONSIGLIO REGIONALE
PREMESSO CHE

- La Giunta Regionale, con delibera n. 859 del primo ottobre 2012, ha rimodulato il contratto di servizio con Trenitalia compiendo un intervento sulla linea Firenze-Lucca-Viareggio e attuando una “riduzione dell’offerta tramite interventi diffusi sulla periodicità su tutte le linee” che interessano oltre alla linea citata la Linea Aretina, la linea Pisana – Tirrenica Sud, la Linea Pisa la Spezia e la Linea Faentina; entrambi gli interventi con decorrenza da dicembre 2012;
- per quanto riguarda la linea Firenze-Lucca-Viareggio, sono stati eliminati “27 treni nella tratta Lucca-Pistoia e 17 treni nella tratta Lucca Viareggio, passando cosi da 2 treni/ora ad 1 treno/ora nelle stazioni della tratta Pistoia-Lucca-Viareggio che rimangono in esercizio” e si sono chiuse 7 stazioni (Serravalle, Buggiano, Montecarlo, Porcari, Tassignano, Nozzano, Massarosa) con un presunto risparmio di circa 4 milioni di euro;
- nelle stazioni richiamate, non vi è più il servizio di biglietteria e dunque non si comprende in cosa possa consistere il risparmio, mentre l’intervento riguarderebbe 570 passeggeri, che saranno adesso costretti a recarsi a stazioni contermini oppure ad utilizzare servizi sostitutivi;

RITENUTO CHE

- i tagli operati dai Governi nazionali ai fondi per il trasporto pubblico non appaiono corrispondenti ad una politica di rigore che sia correlata a contenuti di equità soprattutto verso le fasce più deboli oltre che di effettivo sostegno alla tenuta sociale ed alla competitività dei territori;
- le risorse destinate al trasporto ferroviario nazionale non possono essere dirette soltanto verso l’alta velocità, destinata ad una utenza di élite e non anche alle reti regionali e ai servizi quotidiani dei pendolari.
- pur considerando i vincoli imposti dal Governo alla spesa pubblica e la conseguente riduzione dei trasferimenti verso le regioni dei fondi destinati al trasporto pubblico locale che ha assunto anche in Toscana dimensioni pesanti, non appare tuttavia sostenibile che la ridefinizione del contratto con Trenitalia spa colpisca pesantemente e ancora una volta la tratta Firenze-Lucca-Viareggio;
- l’utilizzo dei mezzi pubblici debba essere agevolato sia per ridurre l’utilizzo del mezzo privato e garantire una mobilità sostenibile e sia per assicurare il diritto alla mobilità soprattutto a quanti hanno maggiori difficoltà a disporre di un mezzo proprio; tanto più in un territorio quale quello compreso tra Pistoia e la Versilia, dove i centri abitati sono sparsi e già oggi distanti diversi chilometri dalle stazioni esistenti,

CONSIDERATO CHE

- In un momento di profonda crisi economica, non sia sufficiente tenere conto dei soli dati quantitativi sulla frequenza dei servizi, quanto della necessità di assicurare una pari opportunità di accesso da parte di tutti i cittadini ai servizi essenziali tanto più quando a fruirne sono lavoratori e studenti pendolari;
- un taglio indiscriminato del servizio di trasporto così come configurato dalla citata delibera provoca una indiscriminata riduzione del servizio con una conseguente ricaduta negativa sulle condizioni economiche e sociali delle comunità interessate, peraltro già alle prese con i disagi più complessivi che ripetuti tagli ai servizi vanno provocando nelle aree periferiche;
- non appaiono condivisibili le modalità con le quali sono state effettuate le rilevazioni circa l’utilizzo delle stazioni e delle corse considerato che le stazioni così dette “sottoutilizzate ed in stato di abbandono” lo sono soprattutto per disservizi e disagi causati da Trenitalia, nonostante l’impegno profuso dagli Enti Locali nel farsi carico di ogni intervento utile a favorirne la funzionalità nell’ambito delle proprie competenze e possibilità.
- non può essere pertanto accettabile una linea d’intervento che anziché eliminare e ridurre i disservizi, elimini invece i servizi medesimi incrementando così i disagi per i cittadini e gli utenti, tanto più nel momento in cui questo si accompagna ad un aumento dei prezzi dei biglietti e degli abbonamenti ferroviari con il risultato di avere minori servizi ad un costo maggiore.
- il taglio dei treni sulla linea Pistoia – Viareggio, non è certo compensato dall’introduzione di alcune linee fast, ma appare piuttosto destinato nei fatti a produrre una riduzione del servizio reso ai cittadini, con conseguente sovraffollamento degli altri convogli in particolare nelle ore centrali, il ché non appare certo coerente con la volontà, più volte reiterata, di agevolare l’utilizzo del servizio ferroviario;

CONSIDERATO INFINE CHE

- il complesso degli interventi non è stato assolutamente concertato con gli enti locali interessati ma solo comunicato agli stessi quando la delibera era già stata adottata;
- non può essere condivisibile l’assunzione di determinazioni così rilevanti senza alcun confronto preventivo nel merito, tanto più in considerazione del fatto che la nostra Regione fa della consultazione preventiva, ad ogni livello, un metodo essenziale per la definizione delle scelte amministrative e di governo.

IMPEGNA LA GIUNTA REGIONALE

A revocare la delibera n. 859/2012 ed attivare prontamente un tavolo di confronto con gli enti locali interessati al fin di concordare con essi i criteri di rimodulazione dell’offerta sulle tratte interessate e addivenire ad una nuova decisione che contemperi, come possibile, le esigenze di contenimento dei costi a seguito della c.d. spending review con quelle degli utenti del servizio ferroviario, nell’ottica dell’incentivazione dell’utilizzo del trasporto su ferro su tutto il territorio regionale.
Firenze, 22 Ottobre 2012
Ciro Becchimanzi
ufficio stampa e comunicazione gruppo Pd
Consiglio Regionale dellaToscana
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[Lunedì 22 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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