giovedì 25 ottobre 2012

COMUNITÀ MONTANA. E IL COMITATO PER IL RECUPERO AMMANCO PRESE IL TRENO PER ROMA


SAN MARCELLO-MONTAGNA. Il titolo non è affatto una metafora.
Lunedì scorso, 22 ottobre – e lo potete vedere dal timbro del protocollo del Quirinale – un rappresentante del Comitato per il recupero ammanco ha davvero preso il treno ed ha salito – come si dice – il Colle. E lì, dove un tempo stavano i papi, poi il re e, infine, il Presidente, ha depositato – con tanto di richiesta al Primo Magistrato d’Italia di dare una scossa alla Procura di Pistoia – 119 moduli con 1.482 firme di cittadini della Montagna che chiedono giustizia; la copia della lettera di intenti del Comitato, redatta nel giugno scorso; la copia della lettera che il 17 luglio la portavoce del Comitato, Graziella Cimeli, inviò alla Procura della Repubblica di Pistoia, indirizzata al procuratore facente funzione dottor Grieco, e, per finire, la lettera del 10 agosto che il Comitato – non senza un pizzico di delusione – inoltrò di nuovo alla Procura della Repubblica di Pistoia e, per conoscenza, ai Procuratori Generali della Repubblica di Firenze e di Genova.

È inutile aggiungere altro. È solo il caso di far parlare il Comitato attraverso il suo stesso scritto:

Al Sig. Presidente della Repubblica Italiana
Dott. Giorgio Napolitano
Palazzo del Quirinale
Piazza del Quirinale – 00187 ROMA

Ill.mo Sig. Presidente,
con la presente ci rivolgiamo a Lei, quale Presidente della Repubblica nonché Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, confidando in un Suo diretto interessamento che possa favorire la conclusione di una vicenda che andiamo – per sommi capi – ad esporLe.
Nella Provincia di Pistoia, esisteva una Comunità Montana – adesso commissariata – che dalla sua costituzione (1982) alla denuncia di consistenti ammanchi nella sua gestione, avvenuta nei primi giorni di Marzo 2011 e segnalata per dovere d’ufficio alla competente Procura presso il Tribunale di Pistoia negli stessi giorni, ha generato nei cittadini sgomento ed incredulità.
La consistenza dell’ammanco – si parla di milioni di euro fra sottrazioni e danni erariali – ha mosso spontaneamente alcuni cittadini della Montagna a creare un Comitato le cui finalità sono riportate in allegato alla presente, nonché a raccogliere 1.500 firme in poco più di una settimana per reclamare chiarezza e giustizia.
Avevamo chiesto al Sig. Procuratore Capo della Repubblica f.f., Dott. Giuseppe Grieco, di poter consegnare a lui simbolicamente e “brevi manu” le firme raccolte quale espressione di sostegno all’opera della Magistratura che, avendo avuto la notizia criminis direttamente dai vertici della Comunità Montana aveva provveduto a nominare un esperto che relazionasse sulle varie ipotesi di reato consumate: fra l’altro lo stesso perito incaricato dalla Procura – il Dott. Luca Eller Vainicher – era stato nominato anche dalla Giunta della Comunità Montana come perito di parte.
Il dualismo di funzioni, per l’Ente e per la procura, già ci appariva e ci appare quantomeno irrituale, strano e confliggente per ovvii motivi. A parte ciò la relazione, pubblica, ed in quanto tale, non messa all’Albo della Comunità e quindi non consultabile, ci è stata negata sia dall’allora Presidente della Comunità Montana, sia dal Commissario della stessa, adducendo motivi di pubblico interesse che confliggono con il principio della pubblicità degli atti.
Le parti secretate della “relazione” Eller, sono state infatti inviate dal medesimo alla Procura direttamente e non alla committente Giunta della Comunità Montana e non sono e possono essere giustamente rese di pubblico dominio. Di qui la irritualità della doppia nomina di cui sopra.
A prescindere da queste valutazioni, che attengono al merito e al metodo, ci duole che il Procuratore Capo della Repubblica f.f. non abbia inteso rispondere con un minimo gesto di cortesia, non solo istituzionale, alla nostra richiesta, e che ci abbia, di fatto, costretti ad inviare i fogli con le firme direttamente per posta.
Per non parlare poi dei politici che si sono succeduti nella direzione dell’Ente, negli anni, e che non hanno ritenuto – nessuno escluso – di dover dare spiegazione alcuna, tutti compattati da un significativo e connivente silenzio.
Non sfuggirà alla S.V., esperto in somma misura di meccanismi e ritualità politiche, come il comportamento dei suddetti politici non possa esaurirsi in un silenzio che è chiaro indice di corresponsabilità sicuramente politica. Per altri profili di responsabilità, confidiamo nell’opera della Magistratura che non tarderà ad arrivare grazie al Suo certo interessamento.
Come Ella certo saprà nelle Sue vesti di Presidente del Consiglio Superiore della Magistratura, il Procuratore Capo della Repubblica di Pistoia, Dott. Renzo Dell’Anno, non è stato confermato alla direzione della Procura Pistoiese, salvo poi averlo – ancora una volta piuttosto irritualmente – riammesso nell’organico del Tribunale di Pistoia con la qualifica subordinata di ‘sostituto’ rispetto a quella inizialmente ricoperta di Procuratore Capo e nel medesimo ufficio.
Come può ben comprendere la situazione necessita di autorevoli interventi quale solo il Suo può essere, per restituire al cittadino quella fiducia nel diritto e nella Magistratura in genere che in questa vicenda appare un poco sopita.
Al momento di tutta questa poco dignitosa vicenda, solo un dirigente della Comunità Montana ha ammesso di essere responsabile di ammanchi vari nella gestione amministrativa dell’Ente e non ci risulta abbia subìto misure di garanzia per non inquinare ulteriormente gli atti.
Il Comitato, Sig. Presidente, e – ne siamo certi – tutti i cittadini della Montagna Pistoiese, ha compreso le responsabilità politiche che da trenta anni si sottendono alla conduzione di questo Ente commissariato, e le complicità che la stessa relazione Eller denuncia più volte, a più riprese e su più piani.
Adesso attendiamo che la Magistratura, di cui Lei è la massima espressione, faccia il suo corso: anche se ci appare strano, nonostante le vicende stringatamente sopra esposte, che dalla prima decade di Marzo 2011 alla data della presente, non un “alito di vento” si sia mosso.
Siamo pertanto cortesemente a chiederLe, Sig. Presidente, un Suo personale interessamento sul “caso”: per i Cittadini della Montagna e per tutti coloro che, nonostante tutto, vogliono continuare a credere e sperare in un domani migliore e serio.
Con i più deferenti ossequi.

Comitato Recupero Ammanco in Comunità Montana
Il Portavoce
Graziella Cimeli
Per la cronaca, il protocollo del Colle è il n. 00306632.
La gente sacrificata spera molto in Napolitano. Ma non è escluso che pensi anche ad altre soluzioni. Chissà…
Q/n
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[Giovedì 25 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. Un grande grazie a tutto il Comitato ed alla sua bravissima portavoce Graziella Cimeli.
    Bravi e ... speriamo, anche se spero, promitto e iuro vogliono sempre l'INFINITO FUTURO.

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  2. Devo dire che l'iniziativa è giusta e il testo al Capo dello Stato è scritto davvero bene. Complimenti !!!

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