di Lorenzo Cristofani
Quis
custodiet custodes?
PISTOIA. Non certo per essere
irriverenti, ma in una Pistoia dove già dalle scuole si corre la staffetta
della legalità, dove seminari, conferenze, cene, fiaccolate e marce legalitarie coprono i 365 giorni dell’anno
solare; dove i partiti – uno su tutti e si è capito quale – hanno responsabili
comunali e provinciali della legalità con relativi forum tematici, in una
città, dunque, che sostanzialmente si nutre di pane e legalità, sorge spontaneo
un piccolo e curioso interrogativo. Come è possibile vedere le unità esterne
dei cosiddetti sistemi split, quelli di condizionamento dell’aria per
intendersi, così volgarmente affacciate su via Pacini e su via XXVII Aprile?
I normali
cittadini del centro, lo hanno sperimentato sulla loro pelle, non riescono ad
avere il permesso per montare, neppure sul tetto, i condensatori di questi
sistemi di raffreddamento: il vincolo paesaggistico della Soprintendenza non
permette elementi impropri tra coppi e tegoli del catasto leopoldino.
Dura lex sed lex e i cittadini,
giustamente, si inchinano alla legalità.
Stona
allora, e a maggior ragione, sapere che gli antiestetici bussolotti di
raffrescamento che vediamo si affacciano dalle stanze della Procura della
Repubblica e degli uffici comunali. Procura della Repubblica, ricordiamo, ospitata
nel prestigiosissimo complesso di San Mercuriale, dove quasi tutti i pistoiesi
sono andati a scuola – alle Stinche – restaurato
a inizi anni Ottanta – uno dei restauri meglio riusciti in assoluto – e
costruito sui resti della prima cerchia muraria cittadina. Per quasi otto
secoli, piccola nota di colore, il complesso ha accolto la clausura delle
monache benedettine che peraltro hanno lasciato un ricettario di produzioni
culinarie pubblicato di recente che merita davvero di essere promosso e
riscoperto!
I Signori
delle istituzioni democratiche, consapevoli – si immagina – che il regolamento
edilizio vieta siffatta sistemazione degli split, intendono forse continuare a
far finta di niente o decideranno di essere i primi a rispettare le leggi del
vivere civile?
La parola
a Bertinelli e ai Dirigenti addetti. Si accettano scommesse.
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[Martedì
23 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
La domande è retorica ma ficcante. La causa è da ricercare in un illuminante fatto di cronaca, occorso proprio ieri. Il Prefetto di Napoli Andrea De MArtino, rimprovera duramente e arrogantemente - durante una pubblica assemblea - il parroco di Caivano Don Patriciello che vive nella trincea "antimafia" di un paese dell'interland casertano una gentile signora, anche incaricata quale Prefetto di Caserta, perchè si era a lei rivolto con un poco referente "Signora". Come si chiama questa: tracotanza, prepotenza, corporativismo, arroganza, autoritarismo? Certo è che il prefetto, opss! Sua Eccellenza, ha dato grande soddisfazione ai capibastone delle cosche camorriste del luogo, avversate dal povero prete: Egli è addirittura deriso dalle Istituzioni, anzichè trovarsi maggiormente sostenuto.
RispondiEliminaSic Transit Mundi!
MDB
Qualche anno fa andai a Roma e nell'occasione feci una visita al Quirinale.
RispondiEliminaRimasi sbalordito da quanti condizionatori fossero stati messi alle finestre della facciata laterale
( Via del Quirinale) e non ricordo se ci fossero anche su quella principale.
Denunciai la cosa alla stampa ed alle televisioni, ma la cosa non fu presa in considerazione
Nel mese di settembre del corrente anno sono andato a Firenze e ho visto il palazzo dei marescialli, un Mostro enorme di cemento, grande come una portaerei, ubicato proprio di fronte alle colline dove se fossi il fortunato possessore di una casa non mi permetterebbero di aprire neanche una finestrina di 20 centimetri per 30.
Ho denunciato di nuovo la cosa alla stampa ed alle televisioni, ma la cosa non interessa.
In attesa che i sudditi prendano coscienza , dopo aver steso un pietoso velo anche sul nuovo ospedale di Pistoia, ho rispolverato"La fattoria degli animali" di Orwell e finalmente ho ritrovato la risposta che cercavo: - “ Tutti gli animali sono uguali, ma quelli che comandano sono più uguali degli altri”.