di Edoardo Bianchini
Una specie di lettera aperta ai ‘padri
fondatori’ dell’idea della fusione dei Comuni montani pistoiesi
SAN MARCELLO-MONTAGNA. Qualcuno, forse, si chiede perché Quarrata/news si
interessi tanto dei problemi della Montagna. La risposta è la più semplice di
questa terra: perché Quarrata/news fa informazione.
Ma allora – Qualcuno insiste – perché
quel nome?
E anche qui la risposta è di una
scontatezza banale da destare stupore: se Il Messaggero di Roma
iniziasse a scrivere ogni giorno dell’ammanco in Comunità Montana (e io credo
che dovrebbe davvero farlo, se i milioni rubati non sono una balla del dottor
Eller) qualcuno potrebbe meravigliarsene?
È il nome che fa la persona o è la
persona che fa e onora il nome che porta? Uno che oggi si chiamasse Dante
Alighieri, sarebbe il padre della lingua italiana o un semplice pòero omonimo?
E poi: perché un ex-Sindaco di Quarrata diventa Assessore al bilancio a San
Marcello…? Ve lo siete mai chiesto o lo avete mai chiesto alla Cormio?
Fine della prima battuta – che ritengo
chiarita una volta per tutte: capito, Comitato per la fusione dei Comuni?
Seconda battuta.
Da quando siamo entrati sul territorio
montano – e vi garantisco che ci siamo entrati davvero: basta guardare le
letture del blog; ma voi lo sapete bene – Qualcuno è rimasto male. Abituato,
forse, a far tutto senza opposizione e voci discordanti, s’è trovato – come
dire? – con una catena al collo come il cane che voleva scappare dalla Russia.
Allora le reazioni di chi conta in
Montagna, sono state di due fenotipi:
1° fenotipo: io non ti conosco, io non so chi sei della famosa
canzone; e ti ignoro alla grande – e qui metto certi Sindaci: Gaggini, Cormio,
Ceccarelli, che fanno finta di non vedere nemmeno le mail in formato Pec, forse
perché loro qualcuno li ha eletti e fanno come gli pare, come del resto è stato
detto al Rondò Priscilla durante il Consiglio Provinciale di ieri, iniziato con
la pompa magna di una promessa di lunga ‘luna di miele’ – doveva durare
ore e ore – e si è invece concluso in una misera sveltina…
2° fenotipo: io ti minimizzo e ti rèlego nel limbo delle lavandaie
da gora, e ti chiamo internet invece di Quarrata/news, come hanno
fatto, durante l’assemblea alla Baccarini per illustrare il progetto
fusione-Comuni, il 54enne geometra Roberto Orlandini e/o altri, che hanno
parlato di noi come di gente che ama le polemichette (vedi).
Opinione, la sua/la loro. Rispettabile,
la sua/la loro. Ma anche discutibile e – come l’ambasciatore in Manzoni, durante
il pranzo in casa di don Rodrigo – bastonabile, bastonabilissima.
Ed ecco le legnate, signor Geometra e/o
altri.
Copio e incollo da http://www.altopistoiese.it/, il
suo/il vostro sito, nato appositamente per – mi si lasci scherzare un po’ – la fonduta
dei Comuni: «In data 20 luglio 2012, alle ore 18.00, presso la sede del Dynamo
Camp, in Limestre via Ximenes n. 662 si sono riuniti i sigg.ri: Arcangeli
Claudio c.f. omissis, Buonomini Marco c.f. omissis, Ceccarelli Carluccio c.f.
omissis, Corsini Luigi c.f. omissis, Galli Rolando c.f. omissis, Marmo Luca
c.f. omissis, Merciai Giampaolo c.f. omissis, Nesti Fabio c.f. omissis, Orlandini
Roberto c.f. omissis, Pieracci Lorenzo c.f. omissis, Pistolozzi Paolo c.f.
omissis, Sichi Valerio c.f. omissis, Strufaldi Carla c.f. omissis, Tanganelli
Luca c.f. omissis, Tonarelli Andrea c.f. omissis, Tonarelli Giuliano c.f.
omissis, Vivarelli Paolo c.f. omissis ed hanno deliberato, ai sensi della
legislazione vigente, di costituire un comitato di volontariato denominato “Comitato
per la fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello
Pistoiese” che si prefigge di promuovere e sostenere sia nei confronti della
popolazione che delle amministrazioni comunali, ogni iniziativa tesa a favorire
la fusione dei comuni di Abetone, Cutigliano, Piteglio e San Marcello P.se. …».
Bravissimi, non c’è che dire. Eroici. Delle
vere e proprie punte di diamante-apristrada-RobinHood. Ma dopo più di tre mesi
di attività – leggo e cito sempre dal suo/vostro sito – oggi, 28 ottobre, siete
ad appena 2.030 (duemilatrenta) visite: come dire? Appena 20 cliccate al giorno
in più o meno 100 giorni di vita. Di entusiasmo, da parte della gente, mi pare
che ce ne sia proprio poco. Ma avete messo su una palestra-fitness
oppure un centro di imbalsamazione e cura dei defunti per fare concorrenza alla
Misericordia del Cav. Aligi Bruni?
Poi fate un’assemblea alla Baccarini il
25 ottobre per – come dite voi – addottorare il popolo sull’utilità
irrimandabile della fusion; ma, a contar dalla foto più affollata che
avete pubblicato e fatto circolare con orgoglio (e qui ve la ripubblichiamo
noi, le lavandaie delle polemichette da gora – vedi),
non sembra di vedere in sala più di 50 persone o giù di lì: un quarto delle
quali, almeno, sono politici o para-politici. Un po’ pochi rispetto alle 1.500
firme raccolte da Graziella Cimeli e dai suoi incazzatissimi compagni di sventura
contro la bestialità delle rapine in Comunità Montana: fatte anche ai tempi in
cui qualcuno dei ‘padri fondatori’ del Comitato-Dynamone-Fusione erano, in
metafora, in sella al cavallo (ma per i risultati ottenuti, sarebbe meglio dire,
forse, intorno alla puppa della vacca grassa da latte, anche se loro, quei
padri là, non si accorgevano assolutamente di chi la mungeva, quella muccona, e/o
di chi ciucciava al capezzolo, che ad Arezzo si chiama mecèllo – il compagno
Scarpetti lo può confermare, perché credo che sia proprio di là, di Val di
Chio, se non erro).
Poi – mannaggia! – qualcuno mi manda
anche una mail che riproduce un pezzo del facebook di Valerio Sichi, uno dei
vostri ‘padri fondatori’ (del Comitato-Fusion, ma anche della fu Comunità
Montana defunta) e qui – mi permetta, gentile Geometra Orlandini, mi cadono proprio
le braccia.
Mentre il caro amico e collega Mauro
Banchini, sanmarcellino doc, chiede al Sichi o altri come mai «l’iniziativa (della fusione – n.d.r.) non è stata presa direttamente, come previsto dalle leggi,
dai Comuni», il suddetto Sichi chiarisce e ammette «Diciamo che al momento non c’è convinzione adeguata in tutte
le sedi ed allora si muove chi ha maturato la convinzione a prescindere»:
cioè 20 persone, mi scusi; 16 fondatori e 4 sindaci, più o meno.
E qui casca il donkey. Bastano
soltanto questi due passaggi (Banchini-Sichi), egregio Geometra, per tirare le
somme, e per tirarle in diverse direzioni: alto-basso, destra-sinistra e aree
intermedie, come nella rosa dei venti (non 20: vènti, quelli che soffiano).
Ne spunta un quadro di «pochi ma buoni
e ben motivati», che si giuntano al Dynamo per dar vita a un Dynamone.
Motivati da cosa? Dal senso – come
direbbe la ormai vostra Assessora Sabrina Sergio Gori – dello spirito del
sacrificio e del piacere del donarsi, dell’oblazione e del martirio a gratis
per salvare il popolo delle montagne?
Eppure – e torno un passo indietro – alcuni
dei più motivati hanno anche amministrato, molto motivatamente, la Comunità
Montana e – credo di capire – anche in maniera brillantissima, come Valerio
Sichi, vicepresidente e presidente e assessore al bilancio della Comunità
stessa negli anni dell’allegra bolgia di Eller: all’anima della motivazione e
della promozione della presa di coscienza nella gente meno motivata e dei
comuni cittadini truffati mentre i politici stavano lì a grattarsi i cabbasisi
– come dice il dottore del commissario Montalbano!
E allora, gentile geometra Orlandini,
cosa rappresenta veramente questa cordata trasversale, questa processione di
personaggi che si presentano sulla scena come “salvatori della patria che
affonda” e che si riuniscono, per giunta, in un luogo ben determinato e perfettamente
targato?
Quali sono, in sintesi e fuori dei
denti, gli interessi che possono legare tutti quanti al di là del nudo e crudo amor
di patria? E dov’era quel sacro e ardente amor di patria, allorquando certi “padri
fondatori” amministravano (?) la Comunità Montana senza avvedersi che c’era chi
se ne stava attaccato al capezzolo/mecèllo della vacca grassa da latte?
E che a nessuno scappi la voglia di minacciar querele, perché a dire questo non
è la lavandaia-Bianchini, è l’esimio ed egregio e – come mi dice sempre una mia
bella e intelligentissima allieva serba dell’Università – stimatissimo dottor
Luca Eller, consulente, at the same time, sia della fu Comunità di
Carluccio che dell’Eccellentissima Procura della Repubblica di Pistoia! Se
volete citare qualcuno, signori, citate il dottor Luca Eller Vainicher, perdìo!
O, lei, stimatissimo Geometra e/o
altri, giudicate anche tutte queste domande – che sono molto sfacciate e
dirette, sì, ma senz’altro all’altezza di un giornalismo che vuole davvero informare,
sia pure mettendo in imbarazzo – delle chiacchiere e delle polemichette (vedi)
da lavandaie da gora (nome fonicamente ben attinente, dato che, fra l’altro,
nelle lingue slave – russo, ucraino, polacco – significa appunto montagna)?
In buona sostanza, signori “padri della
patria” e “promotori dell’educazione del popolo”, se vi conto, alla fine siete
solo una cinquantina contro i 1.500 di Graziella Cimeli. E siete legati anche –
in qualche modo, ma in alcuni casi in maniera fin troppo stretta – al disastro
della Comunità Montana, al suo ammanco, alla sua mala gestione con
responsabilità che non io, ma Eller Vainicher, sottolinea in decine e decine di
passi, annotazioni, allusioni (e leggétevela la sua relazione negata!).
Non sarebbe, allora, assai meglio che,
seguendo le direttive dell’innovazione bersaniana (cara ai bolscevichi
tradizionalisti della cordata di Marco Niccolai) e della rottamazione
renziana (cara ai gorbacioviani-perestroici, fra i quali – sicuramente per
sbaglio – è finita anche la vostra Assessora al bilancio, che non si rende
conto che più che aiutare la rottamazione, forse finalmente finirà rottamata lei,
e una volta per tutte!); non sarebbe meglio, dicevo, che vi faceste da parte e
lasciaste fare le cose a chi deve farle e non vuole assolutamente farle, visto
anche che i Comuni che avevano votato l’unione, alla fine abiurarono o – in
metafora – portarono (come noi pettegoli abbiamo scritto) la sposa all’altare
dinanzi al Prete-Regione, per poi, al momento di pronunciare il fatidico sì,
finire scappando a gambe levate di chiesa e rifiutando la sacra unione?
È proprio dinanzi a questa fuga dall’unione
(sovietica?) – come ha scritto di recente il nostro bravo e acuto Marco Ferrari
in uno dei suoi post-polemichetta (vedi)
– che la vostra infervorata insistenza per la fonduta di SanPitAbeGliano
dà l’idea di una volontà di gesuitica conversione imposta sullo stile del film Mission
(vedi): insomma qualcosa
che non convince proprio per niente.
Ci pensi bene, Geometra. E poi mi
sappia dire.
P.S. – Si tenga presente che c’è voluta
differenza fra Qualcuno e qualcuno. Casomai non si capisse bene…
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Domenica 28 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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