Un invito ai ‘vecchi’ del Pd provinciale
(Chiti, Venturi, Scarpetti e altri ancora) a cedere il passo alle giovani leve
PESCIA. Abbiamo aderito con convinzione alla proposta di Matteo
Renzi perché siamo convinti che rappresenti la vera novità nel panorama
politico degli ultimi venti anni. I fatti l’evoluzione della campagna per le
primarie sta dimostrando due dati oggettivi: la candidatura di Matteo fa bene
al Partito Democratico perché lo riavvicina al progetto originario della sua
fondazione al Lingotto, quando le finalità della sua nascita erano identificate
nella necessità di costruire un partito della sinistra riformista a vocazione
maggioritaria parlando ad un’ampia fetta di elettorato sulla base di un
progetto di forte innovazione istituzionale e socio-economica del Paese, un
partito del 40% che avesse da solo la forza per attuare il cambiamento
necessario;
questa candidatura fa bene alla politica in generale, perché Matteo
Renzi con il suo linguaggio e i suoi contenuti è in grado di parlare a tanti
cittadini delusi e arrabbiati che vedono in lui una speranza e un’opportunità
per credere ancora che in Italia si possa partecipare e ci si possa impegnare
per un politica con la P maiuscola capace di progettare un futuro sostenibile
per i nostri figli.
Ecco, il pregio di Matteo è guardare al
futuro mettendosi in gioco e chiedendo alla sua generazione di metterci la
faccia impegnandosi per cambiare le cose a tutti i livelli e partecipare
attivamente alla vita civica delle proprie comunità.
In questa direzione va letta l’idea
della rottamazione, ovvero del ricambio della classe dirigente dando spazio a idee
nuove dove non necessariamente conta l’anagrafe, ma vale invece la capacità e
la serietà delle persone.
È fisiologico, diremmo, una garanzia
del funzionamento democratico, che esista l’alternanza al potere e chi lo
detiene, anche a livello locale, lo eserciti ciclicamente e non perennemente
come avvenuto fino ad oggi nel Pd, ma anche nel Pdl, a tutti i livelli. Il
fatto che con la discesa in campa di Matteo Renzi il partito Democratico sia
divenuto di fatto contendibile, non solo lo rende più credibile e aperto, ma
farà sì che la nuova classe dirigente sia in futuro selezionabile con criteri
esclusivamente meritocratici, non per cooptazione in base alla fedeltà ai
vecchi capibastone.
Per tutto questo siamo con Matteo Renzi
e crediamo che, vinca o perda, il suo messaggio sia ormai irreversibile e
cambierà in meglio il Partito Democratico anche sui territori.
Anche a Pistoia e in Toscana c’è
bisogno di forte rinnovamento e di persone giovani, intelligenti e autonome. Ad
onore del vero qualcuna ce n’è, anche se si è dovuta fare strada a fatica
attraverso compromessi al ribasso.
Ma non basta! Come sta accadendo a
livello nazionale, pure nelle nostre realtà la sinistra riformista sprigionerà il
suo potenziale quando molti dei suoi storici referenti faranno un passo
indietro e favoriranno un vero cambiamento. Dice Matteo Renzi parlando della
politica Italiana: «Loro – riferendosi a D’Alema, Veltroni, Bindi, Franceschini e c. –, hanno avuto la loro occasione e non sono riusciti a fare
ciò che avevano promesso».
Noi vorremmo mutuare questa
affermazione per Pistoia: loro, ci riferiamo a Chiti, Venturi, Scarpetti e
tanti altri amministratori, che sostengano Bersani o Renzi, che occupano
posizioni di potere da decenni, hanno avuto la loro occasione e non sono
riusciti a dare al territorio pistoiese le prospettive di sviluppo e ricchezza
per le quali sono stati eletti dai cittadini. Forse è arrivato il momento che
facciano un passo indietro e diano la possibilità di provarci ad una nuova
generazione.
Comitato PesciaperMatteorenzi
[comunicato]
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[Mercoledì 24 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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