domenica 21 ottobre 2012

AGENORE DOLFI PARTIGIANO. VERITÀ E MISTERI CHE NON SARANNO MAI CHIARITI


Intervento di Roberto Daghini [*]

Partigiani

MONSUMMANO. Il mistero sulla morte del partigiano Agenore Dolfi alias “Catena, Vinio”: è emerso un documento inedito che fa almeno chiarezza su alcuni punti oscuri.
Dal registro matricolare del carcere di Monsummano (inedito) si può benissimo ricavare le date esatte della sua cattura a Montecatini, da chi fu preso e l’ordine e data del suo rilascio avvenuto per disposizione del procuratore di Stato di Pistoia (Fraja Buffoni). Altro punto fermo è che non fu liberato dai partigiani come qualcuno affermava, ma dalle autorità.

Il procuratore Buffoni sembra che facilitò anche la liberazione dei prigionieri della carceri a Pistoia, liberati da Silvano Fedi e Licio Gelli. Altro mistero i registri matricolari del carcere di Pistoia: sono mancanti dei nomi degli arrestati a Pistoia da marzo 1944 e giugno dello stesso anno. Anche questo documento era firmato da Buffoni. Evidentemente non si voleva fare conoscere i nomi di alcune persone liberate, per la loro importanza o delicatezza. Mentre il Dolfi, come tutti sappiamo, venti giorni dopo la sua liberazione sparisce, eliminato dai suoi stessi compagni. Stessa sorte per Silvano Fedi caduto in un agguato a Montechiaro. Tutto questo conferma la teoria di Pistoia, città cospirativa e dai mille misteri, che forse resteranno tali per sempre.
Agenore Dolfi (1900-1944) il 22 agosto 1943 a Pistoia rientrò dal confino, comunista di primo piano in Italia e all’estero. Costretto a emigrare nel 1923 per la sua attività antifascista e conseguenti ritorsioni, quindi attivo con un ruolo rilevantissimo tra i fuoriusciti in Argentina, Spagna, Svizzera e Francia, Dolfi fu arrestato e consegnato ai tedeschi, da questi deportato nel SS Sonderlager Hinzert, nel maggio 1941, poi espulso verso l’Italia dove venne confinato alle Tremiti. In Toscana, la ripresa immediata dell’attività antifascista interna, che lo vedrà protagonista del Pci pistoiese nell’autunno-inverno.
Organizzò la liberazione dall’ ospedale di Pistoia del patriota Giulio Bruschi. L’attività cospirativa del Dolfi però non passò inosservata, fu pedinato e fermato, a tal riguardo il registro matricola del carcere di Monsummano dice chiaramente che fu arrestato da agenti della Questura il 7 gennaio 1944, pare durante una visita ad alcuni parenti a Montecatini Terme.
Altre fonti lo indicano in cerca di persone da fare aderire alla Resistenza. Sicuramente fu riconosciuto da alcuni fascisti locali e denunciato. Portato nelle carceri di Monsummano pare che le autorità giudiziarie di Monsummano e Montecatini abbiano tenuto nei suoi confronti un comportamento di riguardo. L’ordine di fermo fu comunicato il 23 gennaio 1944 dal Procuratore di Stato di Pistoia, Fraja Buffoni, non risultando nessuna prova a suo carico, da questi il 23 marzo 1944 fu messo in libertà provvisoria [*]. 
Nei giorni successivi fece da staffetta in Emilia nella brigata Bozzi che nel mese di maggio era posizionata nel rifugio di “Pian della Rasa”. Nel mese di aprile 1944 misteriosamente scomparve. Fu fatta trapelare la voce che era stato catturato dai tedeschi durante una missione segreta e ucciso. 
La versione più attendibile è che sia stato eliminato dai suoi stessi compagni, (secondo lo storico Risaliti quattro) da cui fu falsamente accusato di essersi appropriato dei denari della rapina al portavalori della Smi, avvenuta pochi mesi prima e che aveva fruttato la cifra ragguardevole di un milione e ottocentomila di lire. L’ordine sembra sia stato dato dall’ispettore militare per ragioni di contrasti politici.
[* – ACM, Archivio Comunale di Monsummano, Registro matricolare del Carcere Monsummano, anni 1940-1944, Matricola n. 179. Roberto Daghini è Consigliere di Serravalle Pistoiese]

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[Domenica 21 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]


1 commento:

  1. L'articolo e sopratutto la foto ci riportano a tempi tristi; però -come al solito-c'è qualcosa che manca nella foto.Alle spalle dei partgiani c'è una specie di bacheca stranamente sbiancheggiata. Sarebbe interessante sapere cosa c'era scritto.Grazie.

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