Santa Caterina |
di Felice De Matteis
Riflettendo su certe mosse con qualche domanda un poco impertinente
PISTOIA. Da Santa Caterina, in
San Marcello – diroccata –, a Palazzo Sozzifanti, in Pistoia, restaurato.
Quest’ultimo,
acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio per il piano terra ed il primo
piano per un miserevole importo di €. 4.173.287,16. È scritto nel Bilancio di
missione 2011, pag. 30.
Tutta
robetta istituzionale e prevista dallo Statuto della Fondazione che, in una
intervista che riporteremo in seguito integralmente, viene associata al
“mecenatismo” del suo Presidente Papa/Papà Ivano Paci.
Con
la differenza sostanziale che il mecenate usa i propri soldi, il tenente
cassa altrui, usa soldi altrui, cioè nostri. La differenza è chiara, vero?
Ora
su questo argomento che non è attualmente primario, ma lo diverrà se il
circuito parentale di qualche componente il Consiglio Amministrativo dell’Ente
dovesse entrare in scena e se le leggi e le disposizioni riguardanti il
meccanismo di cessione di immobili (leggi Cassa di Risparmio s.p.a. –
Fondazione Caripit) dovesse configurarsi come legale ma anche un poco spregiudicato,
allora ci ritorneremo.
Stiamo
un pochino studiando “il tutto”. Dateci il beneficio della prudenza, perché con
certi “signori” la prudenza non è mai troppa: la nostra pazienza, nemmeno.
Parlavamo
di Santa Caterina in San Marcello Pistoiese. Sta crollando è un manufatto storico
ed essenziale per il centro urbano di San Marcello, per i suoi abitanti, per i
sempre meno turisti e comunque per la viabilità del centro storico. Senza
fontane di Buren, grazie al cielo.
E
qui – siamo chiari – il Comune di San Marcello non c’entra direttamente; ci
potrebbe entrare attraverso il suo assessore al turismo o alla viabilità, ma
come chiedere loro un interessamento, visto che nemmeno sono capaci di spostare
una pensilina del tram in Gavinana? Eventualmente il caccia intercettore di
finanziamenti S.S. Gori potrebbe attivarsi in tal senso. Ma, sì… buona notte!
Torniamo
a dama.
Palazzo Sozzifanti |
Vorremmo
porre alcune domande alla Fondazione che ci legge e che, nell’angustia dei suoi
locali in via de’ Rossi e in via Abbi Pazienza, da un piccolo computer come il
nostro avrà cura di rispondere a:
1°
la Cassa di Risparmio s.p.a. ha alienato un bene di sua proprietà, quale
palazzo Buontalenti (chiamato anche Sozzifanti): a che prezzo è stato venduto l’immobile?
2°
chi lo ha comperato in “prima battuta”?
3°
a quanti euri?
4°
a quanto è stato ricomprato dalla Fondazione?
5°
in questa operazione entra qualche familiare, parente o affine del venditore?
Si
tratta di domandine semplici, semplici alle quali – ne siamo certi – il Presidente
Papa/Papà della Fondazione vorrà dare risposta. Senza scomporsi e senza travasi
di bile.
Altrimenti
ci costringerà a cercarle e a darle noi, queste risposte.
Gradiremmo
anche conoscere lo studio commerciale del primo acquirente di Palazzo Buontalenti
(Sozzifanti).
È
possibile, per favore?
A
presto, statene certi.
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Mercoledì
24 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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