martedì 23 ottobre 2012

«ODORE DI PAPPA», L’ITALIA CHE NON SI SALVERÀ

di Edoardo Bianchini

Non ce l’abbiamo con le persone
ma con un sistema che deve finire!

L’Uncem si avvicina al ‘tavolo’ della soppressione delle Province e dell’unione di Comuni per dare buoni consigli operativi e sagge indicazioni politiche

FIRENZE. Ieri si festeggiava il 60° anniversario della fondazione dell’Uncem, quell’affare inutile, e per niente trasparente, che si atteggia a fare da sindacato ai Comuni e alle Comunità Montane; quell’ente soppressibile senza ricadute (se non positive), attualmente presieduto dal Cav. Oreste Giurlani, specialista «tecnico cartario» e di «Ingegneria cartaria», qualifica acquisita addirittura a Grenoble (vedi),
pesciatino che lavora – a quanto ci dicono: ma sarà vero? – nell’agriturismo, ma che, di fatto, è Sindaco di Fabbriche di Vallico (meno di 600 anime, a un centinaio di chilometri da casa sua) e colà è coadiuvato da un assessore Doc, il dottor Aldo Morelli, storico, ex-Sindaco storico di Lamporecchio (il Comune più amato dai comunisti italiani o come diavolo si chiamano oggi: nel 1989-90 aveva un bel 92% di quote rosse) ed ex-Presidente della Provincia di Pistoia: ambedue (Giurlani e Morelli) eterni caballeros y  ‘cavalcadores’, ininterrottamente impegnati in politica e… basta.
Ieri, dico, c’era la loro festa. Per giunta in diretta streaming, come abbiamo scritto (vedi 1 e vedi 2).
Giurlani – lo si noti bene – è stato anche Vicepresidente e Assessore della Comunità Montana dell’Appennino Pistoiese e con delega al bilancio agricoltura, personale foreste e bonifica: e proprio negli anni delle ruberie e degli ammanchi – ciò detto non per connettere alcun filo a niente altro se non al fatto che, come aquila che sovra gli altri doveva volare, di niente s’accorse, quest’esperto, mentre sparivano quattrini, né niente mai vide: né lui né i presidenti sotto in quali dètte ed espresse il meglio delle sue doti di amministratore locale, ancor oggi alla guida di un pubblico (Uncem, sindacato di Enti pubblici) che tutto è fuorché pubblico perché non ha né trasparenza né dati utili (bilanci, cariche, spese, compensi portati in linea) sul suo sito (vedi) su cui, peraltro, non presenta nemmeno una casella di posta elettronica certificata (Pec) come, credo, dovrebbe.
Ebbene, ieri pomeriggio, alla kermesse dell’autoesaltazione Uncem, il Presidente nazionale, Enrico Borghi (di cui il Cav. Giurlani è Vice), così si è espresso, secondo la segnalazione di Met (vedi):

PROVINCE: BORGHI (UNCEM), DARE COMPETENZE A UNIONI DEI COMUNI
Il commento del presidente nazionale Uncem Enrico Borghi

La riorganizzazione delle Province “può essere una opportunità se trasferirà alle unioni dei
comuni montani competenze connesse con lo sviluppo dei territori e con la tutela e la salvaguardia dei territori montani” (in altre parole: quattrini, €uri – n.d.r.). Lo ha detto Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem, a margine di un'iniziativa per il 60° anniversario dalla fondazione. “Se invece assisteremo a una ricentralizzazione sulle Regioni – ha aggiunto – sarà oggettivamente un passo indietro” (perché saranno le Regioni a succhiare – n.d.r.).
Per fare questo, ha spiegato Borghi, “abbiamo bisogno di definire con puntualità il tema delle Unioni dei Comuni montani (come quella che si sta avviando ora sulla Montagna Pistoiese, seguita attentamente anche da Giurlani tesso – n.d.r.) che devono essere adeguate, devono avere il 'fisico' per reggere queste competenze, e c'è bisogno della riorganizzazione dei livelli istituzionali in cui si gioca il ruolo fondamentale del comune che dentro questa cornice cessa di essere il Comune tradizionalmente inteso come soggetto che fa tutto ma trasferisce importanti funzioni amministrative al livello di unione”. L'appello del presidente Uncem è quindi a “far bene” il lavoro in queste ore “per evitare situazioni di difficoltà” (che si traducono in perdite di quota, ma, verosimilmente, soprattutto di ‘quote’ dell’Uncem – n.d.r.). (ANSA) – [22/10/2012 17.03-Redazione di Met].

Con solare evidenza l’Uncem, abituata a manovrare quattrini, che vengono da quote dirette e indirette di associazione dei suoi protetti-sindacalizzati, teme quella che sarebbe l’unica soluzione finale naturale utile a raddrizzare questo chiodo storto che non si addirizza: ormai non più Belpaese, ma Paese delle Mozzarelle di bufala.
Intendo dire la cancellazione di Anci, Upi, Uncem: sindacati inutili e mangiasoldi di Comuni, Province e Comuni/Comunità Montane e, quindi, dei cittadini e di noi cittadini. Enti il cui unico scopo benefico è – e non ci vuole una laurea alla Bocconi come Monti per capirlo, né l’intelligenza della Fornero – quello proprio di tenere in vita un sacco di mummie politiche che non vogliono decedere, non intendono defungere, fanno di tutto per non spirare.
Sono, insomma, attaccate a tutti i costi a quel tubo da comatosi che qualcuno, prima o poi, dovrà staccare – se non tranciare di netto per liberare tutti e tutto da tutti i parassiti.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 23 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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