di Edoardo Bianchini
Non ce l’abbiamo con le persone
ma con un sistema che deve finire!
L’Uncem si avvicina al ‘tavolo’
della soppressione delle Province e dell’unione di Comuni per dare buoni
consigli operativi e sagge indicazioni politiche
FIRENZE. Ieri si festeggiava il 60° anniversario della
fondazione dell’Uncem, quell’affare inutile, e per niente trasparente, che si
atteggia a fare da sindacato ai Comuni e alle Comunità Montane; quell’ente soppressibile
senza ricadute (se non positive), attualmente presieduto dal Cav. Oreste
Giurlani, specialista «tecnico cartario» e di «Ingegneria cartaria», qualifica
acquisita addirittura a Grenoble (vedi),
pesciatino
che lavora – a quanto ci dicono: ma sarà vero? – nell’agriturismo, ma che, di
fatto, è Sindaco di Fabbriche di Vallico (meno di 600 anime, a un centinaio di
chilometri da casa sua) e colà è coadiuvato da un assessore Doc, il dottor Aldo
Morelli, storico, ex-Sindaco storico di Lamporecchio (il Comune più amato dai
comunisti italiani o come diavolo si chiamano oggi: nel 1989-90 aveva un bel
92% di quote rosse) ed ex-Presidente della Provincia di Pistoia: ambedue
(Giurlani e Morelli) eterni caballeros y ‘cavalcadores’, ininterrottamente
impegnati in politica e… basta.
Ieri, dico, c’era la loro festa.
Per giunta in diretta streaming, come abbiamo scritto (vedi
1 e vedi
2).
Giurlani – lo si noti bene – è stato anche Vicepresidente e Assessore della Comunità Montana dell’Appennino
Pistoiese e con delega al bilancio agricoltura, personale foreste e bonifica: e
proprio negli anni delle ruberie e degli ammanchi – ciò detto non per connettere alcun filo a niente
altro se non al fatto che, come aquila che sovra gli altri doveva volare, di
niente s’accorse, quest’esperto, mentre sparivano quattrini, né niente mai vide:
né lui né i presidenti sotto in quali dètte ed espresse il meglio delle sue
doti di amministratore locale, ancor oggi alla guida di un pubblico (Uncem,
sindacato di Enti pubblici) che tutto è fuorché pubblico perché non ha né
trasparenza né dati utili (bilanci, cariche, spese, compensi portati in linea)
sul suo sito (vedi) su cui,
peraltro, non presenta nemmeno una casella di posta elettronica certificata (Pec)
come, credo, dovrebbe.
Ebbene, ieri pomeriggio, alla kermesse
dell’autoesaltazione Uncem, il Presidente nazionale, Enrico Borghi (di cui il
Cav. Giurlani è Vice), così si è espresso, secondo la segnalazione di Met (vedi):
PROVINCE: BORGHI (UNCEM), DARE
COMPETENZE A UNIONI DEI COMUNI
Il commento del presidente nazionale Uncem Enrico Borghi
Il commento del presidente nazionale Uncem Enrico Borghi
La riorganizzazione delle Province “può essere una opportunità se trasferirà alle unioni dei
comuni montani competenze connesse con lo sviluppo dei territori e con la tutela e la salvaguardia dei territori montani” (in altre parole: quattrini, €uri – n.d.r.). Lo ha detto Enrico Borghi, presidente nazionale Uncem, a margine di un'iniziativa per il 60° anniversario dalla fondazione. “Se invece assisteremo a una ricentralizzazione sulle Regioni – ha aggiunto – sarà oggettivamente un passo indietro” (perché saranno le Regioni a succhiare – n.d.r.).
Per fare questo, ha spiegato Borghi, “abbiamo bisogno di definire con puntualità il tema delle Unioni dei Comuni montani (come quella che si sta avviando ora sulla Montagna Pistoiese, seguita attentamente anche da Giurlani tesso – n.d.r.) che devono essere adeguate, devono avere il 'fisico' per reggere queste competenze, e c'è bisogno della riorganizzazione dei livelli istituzionali in cui si gioca il ruolo fondamentale del comune che dentro questa cornice cessa di essere il Comune tradizionalmente inteso come soggetto che fa tutto ma trasferisce importanti funzioni amministrative al livello di unione”. L'appello del presidente Uncem è quindi a “far bene” il lavoro in queste ore “per evitare situazioni di difficoltà” (che si traducono in perdite di quota, ma, verosimilmente, soprattutto di ‘quote’ dell’Uncem – n.d.r.). (ANSA) – [22/10/2012 17.03-Redazione di Met].
Con solare evidenza l’Uncem,
abituata a manovrare quattrini, che vengono da quote dirette e indirette di
associazione dei suoi protetti-sindacalizzati, teme quella che sarebbe l’unica
soluzione finale naturale utile a raddrizzare questo chiodo storto che non si
addirizza: ormai non più Belpaese, ma Paese delle Mozzarelle di bufala.
Intendo dire la cancellazione di
Anci, Upi, Uncem: sindacati inutili e mangiasoldi di Comuni, Province e Comuni/Comunità
Montane e, quindi, dei cittadini e di noi cittadini. Enti il cui unico scopo
benefico è – e non ci vuole una laurea alla Bocconi come Monti per capirlo, né
l’intelligenza della Fornero – quello proprio di tenere in vita un sacco di
mummie politiche che non vogliono decedere, non intendono defungere, fanno di
tutto per non spirare.
Sono, insomma, attaccate a tutti
i costi a quel tubo da comatosi che qualcuno, prima o poi, dovrà staccare – se non
tranciare di netto per liberare tutti e tutto da tutti i parassiti.
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 23 ottobre 2012 - ©
Quarrata/news 2012]
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