mercoledì 24 ottobre 2012

IL FANTASMA DELLA LIBERTÀ


di Edoardo Bianchini

Da giornalisti a velinari: così vogliono Stato e poteri forti

Mi vergogno di vivere in questa Italia che piace tanto a Napolitano. Me ne vergogno ogni mattina.
Troppo presto per parlare? Forse sì, forse no.
Certo è che le notizie non sono confortanti: come, del resto, da 20 anni a questa parte.

Maledetta Tangentopoli e maledetta Seconda Res Publica. Alla voglia di pulizia – come scrivevano ieri alcuni quotidiani – non ha fatto séguito alcuna vera scattivatura. E risiamo a discorsi – molto mediatici e poco concreti: renziani, direi – di rottamazioni, ma conformiste, che ci porteranno (ci metterei la mano sul fuoco) a lidi peggiori di quelli su cui ci sbarcò l’ondata antisocialista – o, meglio, anticraxiana – che ci ha ammazzato.
Togli anche il pane all’uomo – e Monti lo ha fatto e lo sta facendo con il placet di tutti, Pd compresi – ma, Cristo!, non togliere la libertà di parola e di espressione! Non riportare l’Italia – per la quale tutti dicono che la Resistenza, o la guerra civile, ha versato tanto sangue – a prima della rivoluzione francese. Al Medioevo.
È questo il panorama in cui ci stiamo movendo.
Ed è arrivato il momento, davvero, di andare in pensione: quella totale, per evitare il carcere non delle sbarre, ma del bavaglio a cui, la merda della politica e dei poteri sta pensando per autoconservarsi al sicuro. È davvero il momento di chiudersi in una ‘torre d’avorio’. E tacere.
Sarà il momento di scomparire e di appendere la cetra ai salici – come fece il popolo ebraico deportato in Babilonia, e come scrisse Quasimodo – per non dover fare quello che la politica vuole: i velinari di una realtà sconcia e criminosa alla quale personalmente non chinerò mai la testa. Almeno finché respiro.
Siamo arrivati alle nuove leggi razziali. Ma gli ebrei, stavolta, sono i giornalisti.
Come allora, ci saranno i giornalisti epurati e cacciati a calci in culo perché coraggiosi e determinati a difendere la verità e la libertà di parola e di opinione, e gli altri (come accadde nelle Regie Università fedeli al Dux) che faranno abiura del libero pensiero e che, per “quattro paghe per il lesso”, scriveranno solo quello che sarà loro detto di scrivere dalle segreterie dei partiti, dai poteri forti, dal quattrino e da chi più ne ha più ne metta. Per paura – umanamente anche comprensibile, ma non giustificabile dall’angolo di visuale di chi, della libertà di pensiero e di informazione, dovrebbe aver fatto la sua regola di vita.
Ci saranno, dunque, i deportati e i conformi integrati & felici. E al di sopra di loro svetteranno, solenni e seriosi, i Censori con la C maiusola.
Saranno i Catoni che hanno salvato questo Paese dalla corruzione della libertà di parola e di pensiero, ma che, nella corruzione del ladrismo, questo Paese ce lo hanno infilato con anche la testa sotto, in un bagno di ignominia.
Con la legge contro la stampa, che sta per venire, se prima si diceva «quando nel mondo la canaglia impera, il posto dei perbene è la galera», ora si dovrà correggere il tiro con «quando il mondo ce l’hanno i perbenisti, al Lager vanno i veri giornalisti».
La nostra pensione sarà il Lager morale, ottenuto non con i reticolati e i fili spinati elettrificati di Auschwitz e Birkenau, ma con le minacce della legge degli esborsi assassini a cui – c’è da crederlo – certi magistrati daranno volentieri manforte.
Meno male che Dio – che io, onestamente, dubito assai che ci sia – ha previsto la morte.
La sua risata secca e improvvisa ci libererà di colpo da tutta la merda umana.
E una volta per tutte.

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[Mercoledì 24 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. Aspettiamo di vedere che testo finale esce. Peró la tua amarezza é assolutamente condivisibile.
    Ps)- Dio, te lo dico con certezza, esiste !!!

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  2. RIFLESSIONI INTERESSANTI ... il meccanismo del dopo ManiPulite si ripete... !

    "Prendiamo per esempio Weltroni. Weltroni si ritira dal parlamento -probabilmente non ha la certezza o la speranza di essere rieletto- e quindi adesso andra' a fare "Politica fuori dal parlamento", qualsiasi cosa voglia dire. Ma il problema e' proprio questo: che diavolo significa?
    Supponiamo che Weltroni in parlamento fosse uno spreco. E facciamo 100 il reddito che Weltroni prendeva dalle sue posizioni parlamentari. Ora, se Weltroni esce dal parlamento, i casi sono due: o ha indennita' /vitalizi in tale misura dal vivere senza essere parlamentare -e allora parliamone, di quanto abbiate risparmiato , oppure deve sbarcare il lunario in qualche altro modo.
    Abbiamo detto che Weltroni non sia piazzabile, per canali normali, sul normale mercato del lavoro. La sua figura non vale letteralmente nulla. Cosi' la domanda e': come fara' a mantenere il reddito?
    Evidentemente, in qualche modo, "fare politica fuori dal parlamento" significa due cose:
    --Non ricevera' piu' la stessa cifra di prima.
    --Dovra' ottenerla sfruttando le proprie conoscenze/attivita' politiche
    Se queste due frasi sono vere, che cosa significa nel contesto la mossa di Weltroni? Se si tratta di ottenere la stessa quantita' di soldi pubblici, significa partecipare -a pagamento- ad attivita' pubbliche (convegni, simposi, conferenze, etc) , ovvero consumare ancora soldi pubblici.
    Se invece non si tratta di soldi pubblici, allora sara' il solito misto di Fondazioni, Consorzi, Cooperative che hanno bisogno del Weltroni -in qualsiasi veste, purce' Weltroni- e lo pagano per questo. Anche se si tratta di fondi privati, o almeno di non facile attribuzione allo stato, il punto e' sempre questo.
    Weltroni pesera' IN QUALCHE ALTRO MODO, per quanto complesso, sulla vita economica nazionale, dando in cambio lo stesso NULLA , e prendendo dal sistema economico, dalla collettivita', dalla comunita', esattamente quanto prendeva prima."
    http://www.keinpfusch.net/2012/10/uccidendo-batman.html

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