venerdì 26 ottobre 2012

COME SCALDA LA FUSIONE PER IL NUOVO ‘COMUNONE’!

di Marco Ferrari

SAN MARCELLO-MONTAGNA. Sono di rientro dall’assembleone del Comunone/Dynamone/San Cutiglione/Abetone, ultimo e probabile nome dell’addivenire nuovo ente.
In pole position i Sindaci. Tra il pubblico anche  Graziella Cimeli, portavoce del Comitato recupero ammanco comunità montana. Tanta gente, la sala della Baccarini era gremita.
Evidentemente la fusione inizia a scaldare il cuore dei montanini.

Mi sono sorbito, in ultima fila, oltre due ore e mezzo d’interventi aspettando pazientemente. Avevo perso le speranze; non un minimo accenno alle questioni postate su Q/n. Possibile?
Ma sul finire, proprio il coordinatore Orlandini ha sventolato una bandiera a scacchi liberatrice. Dopo una serie incessante d’incensanti interventi da parte dei presenti, il comitato promotore della fusione non era ancora appagato: voleva vincere facile. Voleva anche passare da buon padre di famiglia che non dà troppo peso alle marachelle dei più discoli, auspicando perfino un confronto. Ma come!? Proprio loro che non rispondono alle questioni postate su Quarrata/news, genericamente indicata come internet, ma che leggono eccome se la leggono, classificandole come polemichette, ti vengono a rinfacciare il peccato di cui loro per primi si sono macchiati?
Più che una bandiera a scacchi ho visto rosso e come il toro sono partito a testa bassa. Mi sono presentato, ho preso il microfono e ho puntualizzato che quelle che il loro comitato ha classificato come polemiche sterili, neanche degne di una benché minima risposta, sono questioni argomentate fatte proprio per capire. E l’informare e il far capire è proprio uno degli obbiettivi che il comitato promotore della fusione si prefigge. Domandare è lecito rispondere è cortesia. Le domande che avevo preparato a casa sono diventate carta straccia, sono andato a braccio in una sala completamente ammutolita.
Ho iniziato comunque soft, evidenziando due cose su cui mi trovano d’accordo.
La prima auspicabile: quale è il fine ultimo di questa strana operazione e cioè la fusione; e la seconda, condivisibile che è l’analisi fatta, nel corso della serata dai componenti il comitato, sullo stato comatoso della nostra Montagna, anche perché, basata su fatti e numeri oggettivamente incontrovertibili. Spopolamento, scarsa natalità, emigrazione dei più giovani, lavoro che manca, età media della popolazione sopra gli indici nazionali, deindustrializzazione, mancata vocazione turistica eccetera, eccetera, eccetera, eccetera.
Numeri e dati statistici che fanno male, molto male, per chi, come me, ha deciso di legare la propria vita a questo territorio. Una fotografia perfetta del declino della montagna, ma anche una fotografia della sconfitta della politica e dei politici, che per trent’anni hanno governato la montagna con non scelte – e lasciando anche rubare a man bassa. Non scelte che ora loro per primi si rammaricano di non aver effettuato: bravi!
Il solo pensare che fra virgolette “la palla” debba ritornare ai politici, perché a loro e solo a loro potrà tornare in modo che l’operazione fusione vada quantomeno avanti, mi dà pensiero. Proprio quei politici che ultimamente si sono occupati dell’operazione “Uniamoci”, affrontata con un atteggiamento ondivago. Prima sì e poi no. Ma questo “no” dov’è riportato? Dove sono le delibere comunali che lo sanciscono? Solo questo blog tramite le testimonianze di Luisa Soldati, del consigliere provinciale  Rita Monari e del consigliere comunale di San Marcello Pistoiese Davide Ferrari, ha cercato di portarlo all’attenzione di tutti. Una questione per niente chiara.
Quindi prima di pensare e di procedere a un qualsiasi riassetto territoriale e istituzionale della nostra Montagna, deve essere chiarita la vicenda della mancata Unione dei Comuni e soprattutto quella ben più grave legata alla Comunità Montana, dove millecinquecentoerottefirme sono lì a testimoniare la richiesta di chiarezza: a cui i signori schifiltosi del Comunone/Dynamone/San Cutiglione/Abetone non intendo dare risposte.

P.S. – Avrei voluto scrivere del 2014 come termine ultimo datosi dal comitato per la fusione, dei risparmi che porta con sé l’operazione d’accorpamento dei comuni, dei finanziamenti che spettano a chi presenta il progetto di fusione (così almeno ho capito) e di tante altre cose dette.
Ma per queste ed altro ci sono i giornali: che non fanno polemica e che saranno molto più graditi al systema yntegrato dynamone

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[Venerdì 26 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

2 commenti:

  1. Io non conosco Marco Ferrari. Non so chi sia. Ma a pelle mi pare uno bravo.

    Buono, ad esempio, questo suo resoconto che però manca di una cosa: qual'è stata la reazione dei presenti (in particolare dei dirigenti del Dynamone) ai suoi opportuni rilievi?

    Sul "caso" Comunità Montana - che in effetti dovrebbe essere preliminare, come necessità di ottenere la necessaria chiarezza su dioversi froti. Anche quello politico/istituzionale attorno alle eventuali responsabilità nell'ammanco - il "Dynamone" ha qualcosa da dire oppure preferisce che "la nottata" passi e possibilmente nel silenzio generalizzato in modo che chi ha "dato" abbia "dato" e chi ha "avuto" abbia "avuto"?

    Esistono, su questo non lieve aspetto, un po' di differenze nei politici della nostra montagna fra "sinistra" e "destra" oppure sono tutti appassionatamente uniti nella speranza che tutto termini nel dimenticatoio?

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  2. Qualcosa passa sopra le nostre teste, qualcuno ha già deciso ... Personalmente non credo che cambierà niente avere un comune o averne di più. L'attenzione al territorio resterà inesistente, come superflua sarà ritenuta, da parte degli amministratori, l'attenzione ai cittadini. Resteremo in un turbine di burocrazia, territorialmente più o meno esteso, senza nessun vantaggio reale ma soprattutto senza contare niente verso le istituzioni superiori. Ci saranno 3 soldi da spendere, anzi da sciupare, e poi null'altro. Sono scettico, lo so, deriva da troppe esperienze negative. Se ci riuscite stupitemi e sono pronto a darvene atto. Farete le elezioni nel 2014, i primi risultati si vedranno quando? Ci sarà ancora la montagna pistoiese? Speriamo di SI, altrimenti faremo il comune di Pisotione, anzi di Tristoione!

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