Un ‘Cattolico Praticante’ invita
Mansueto Bianchi a un atto di coerenza
Gentile
blogger,
mi
permetta di condividere un profondo malessere che, da cattolico praticante, non
riesco a stemperare nell’intimo della mia coscienza.
Ho letto
il comunicato dei giorni passati, il secondo per l’esattezza, in cui il Vescovo
di Pistoia definisce intollerabili le
condizioni di vita
nel campo rom del Brusigliano.
Mi hanno
sempre insegnato che il Vescovo è il vicario di Cristo e come per la maggior
parte dei cattolici, anche per me la testimonianza dell’esempio è un valore imprescindibile
della fede. La fede, o si testimonia nella propria condotta di vita, o non è.
Come è
possibile allora che il vicario di Cristo permetta ad una famiglia di vivere in
un ambiente così degradato come quello sul retro del Seminario Vescovile?
Come può
un cattolico stigmatizzare negli altri ciò che per primo mette in atto o che
comunque non riesce ad impedire? In quale dignità possono sperare quelle due
persone costrette a vivere, a lavarsi, a preparare il cibo in quella roulotte
addossata alle mura di viale Petrocchi?
Immagino
che un controllo, di chi di dovere, viste le evidenti precarietà –
nell’uso del gas e del riscaldamento almeno, per non parlare dei servizi
igienici… – potrebbe portare anche a sanzioni di carattere
penale nei confronti del rappresentate legale dell’area.
La chiesa
si sa, è fatta di vari Marcinkus e di vari don Milani; la mia famiglia e io
abbiamo tradizionalmente conosciuto e camminato con la seconda, che aveva il
volto di Mons. Mario Longo Dorni e di tante altre figure di spessore umano
ineffabile, che evito, per brevità di ricordare.
La chiesa
di oggi, tuttavia, e le immagini che le invio lo certificano inequivocabilmente,
ha subito una forte deviazione dall’atteggiamento di don Milani e dalla chiesa
del Vescovo Mario Longo Dorni.
Tutto ciò
mi crea un impressionante disagio perché forse anche il sottoscritto non è
riuscito, come membro di un consiglio pastorale, a trasmettere, alla comunità
dei fedeli, una chiesa almeno simile a quella che ha conosciuto.
Mi sento
come in parte responsabile di questa degenerazione morale che – come purtroppo
vede – è giunta addirittura a relegare una famiglia in
un contesto così intollerabile ed incivile.
Le
risparmio miei ulteriori sfoghi e la ringrazio, anche per conto di altri fedeli
che soffrono con me il perdurare di tale imbarazzante situazione.
Cattolico Praticante
Cliccare
sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 22
ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]
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