lunedì 22 ottobre 2012

LETTERA PER IL VESCOVO: «MONSIGNORE, NON SI PUÒ PREDICARE BENE E RAZZOLARE MALE»


Un ‘Cattolico Praticante’ invita Mansueto Bianchi a un atto di coerenza

Gentile blogger,
mi permetta di condividere un profondo malessere che, da cattolico praticante, non riesco a stemperare nell’intimo della mia coscienza.
Ho letto il comunicato dei giorni passati, il secondo per l’esattezza, in cui il Vescovo di Pistoia definisce intollerabili le condizioni di vita nel campo rom del Brusigliano.

Mi hanno sempre insegnato che il Vescovo è il vicario di Cristo e come per la maggior parte dei cattolici, anche per me la testimonianza dell’esempio è un valore imprescindibile della fede. La fede, o si testimonia nella propria condotta di vita, o non è.
Come è possibile allora che il vicario di Cristo permetta ad una famiglia di vivere in un ambiente così degradato come quello sul retro del Seminario Vescovile?
Come può un cattolico stigmatizzare negli altri ciò che per primo mette in atto o che comunque non riesce ad impedire? In quale dignità possono sperare quelle due persone costrette a vivere, a lavarsi, a preparare il cibo in quella roulotte addossata alle mura di viale Petrocchi?
Immagino che un controllo, di chi di dovere, viste le evidenti precarietà – nell’uso del gas e del riscaldamento almeno, per non parlare dei servizi igienici… – potrebbe portare anche a sanzioni di carattere penale nei confronti del rappresentate legale dell’area.
La chiesa si sa, è fatta di vari Marcinkus e di vari don Milani; la mia famiglia e io abbiamo tradizionalmente conosciuto e camminato con la seconda, che aveva il volto di Mons. Mario Longo Dorni e di tante altre figure di spessore umano ineffabile, che evito, per brevità di ricordare.
La chiesa di oggi, tuttavia, e le immagini che le invio lo certificano inequivocabilmente, ha subito una forte deviazione dall’atteggiamento di don Milani e dalla chiesa del Vescovo Mario Longo Dorni.
Tutto ciò mi crea un impressionante disagio perché forse anche il sottoscritto non è riuscito, come membro di un consiglio pastorale, a trasmettere, alla comunità dei fedeli, una chiesa almeno simile a quella che ha conosciuto.
Mi sento come in parte responsabile di questa degenerazione morale che – come purtroppo vede – è giunta addirittura a relegare una famiglia in un contesto così intollerabile ed incivile.
Le risparmio miei ulteriori sfoghi e la ringrazio, anche per conto di altri fedeli che soffrono con me il perdurare di tale imbarazzante situazione.
Cattolico Praticante
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Lunedì 22 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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