venerdì 19 ottobre 2012

UNCEM TOSCANA. PICCOLI COMUNI, FUSIONI VOLONTARIE E PIÙ AUTONOMIA DEI SINDACI


Il Presidente Giurlani interviene sul tema dopo il dibattito all'assemblea annuale dell'Anci  “In Europa le autonomie territoriali mai messe in discussione”

FIRENZE. “Fusioni volontarie tra i comuni, e non imposte, ma soprattutto più autonomia perché così i sindaci dei piccoli hanno le mani legate”, ha sottolineato ieri Mauro Guerra, coordinatore nazionale di Anci per i piccoli comuni, nel corso della seconda giornata della XXIX assemblea annuale dell’Anci a Bologna. Un tema, quello dei piccolo comuni, spesso al centro del dibattito anche in Toscana.
E dalla Toscana il presidente di Uncem regionale, Oreste Giurlani, rilancia: “Guerra ha perfettamente ragione. Da tempo sostengo che mettere insieme più comuni può avere un senso, ma bisogna valutare caso per caso e ascoltare la volontà dei cittadini. Fondere territori troppo vasti e complessi è un non senso, farlo in realtà più piccole e territorialmente omogenee è una strada percorribile – sottolinea Giurlani –. C'è poi un passo precedente a quello delle fusioni che riguarda la gestione associata delle funzioni, una scelta già effettuata e sulla quale si può investire di più”.
Giurlani insiste poi sul fatto che non si può andare avanti intervenendo in un settore così delicato sulla base delle emergenze economiche. Quanto al futuro, considerando che il 2013 si prospetta come un anno ancora più difficile di questo, Giurlani sposa la tesi di Guerra di un “sistema di cooperazione intercomunale sul modello europeo. Un modello nel quale, è bene saperlo – conclude il presidente di Uncem –, non si è mai messo in discussione il sistema delle autonomie territoriali”.
[18/10/2012 18.40
Uncem Toscana]

È evidente che Giurlani parla pro domo sua. E sotto una doppia veste: sia di Presidente Uncem che di Sindaco (lui che abita a Pescia) di un Comune della Lucchesia a un centinaio di chilometri di distanza e di appena 500/600 abitanti.
È per questo che insiste con le parole: «modello europeo. Un modello nel quale, è bene saperlo – conclude il presidente di Uncem –, non si è mai messo in discussione il sistema delle autonomie territoriali”». I Comunini, insomma, non vanno accorpati: perché a qualcuno servono.
Solo che in Germania la spesa è sempre stata sotto controllo e lo stipendio della Merkel (rispetto a quello di Monti) lo fa pure vedere. Mentre da noi, “chi ha più preso, più bravo è stato”.
È ovvio anche che Giurlani si propone come prònubo della fusione del Dynamone-Comunone, dato che – in passato – è stato anche Vicepresidente e Assessore nella Comunità Montana degli ammanchi, su, a San Marcello.
Giurlani è, comunque, una figura singolare e interessante: vive a Pescia, lavora a Firenze in Uncem, ha agganci sulla Montagna Pistoiese, ma è – sostanzialmente – Sindaco di Fabbriche di Vallico. Lassù, sulle Montagne.
Alla prossima chissà? Potrebbe trovare qualcosa sul Monte Amiata,  buon per lui e tutta la sua vitalità!
Q/n
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[Venerdì 19 ottobre 2012 - © Quarrata/news 2012]

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