di FELICE DE MATTEIS
Sabato scorso in Comune la commissione
ha fatto inversione di marcia, ma i Sindaci dovrebbero strappare l’accordo di
non dismissione del Pacini prima delle elezioni e del ‘tempo delle bugie’
SAN
MARCELLO-MONTAGNA.
Meno male che la Zeno c’è, possiamo dire, riprendendo un conosciuto
slogan.
Questa
benemerita Associazione (vedi l’immagine) ci ragguaglia in ordine alla riunione
della Commissione Tecnica di Sabato 2 febbraio e ci offre un quadro di sintesi
importante ma anche estremamente pericoloso.
In
questa riunione, infatti e finalmente, si butta al macero tutta l’architettura
proposta dalla Dirigenza Asl sul futuro del Pacini e si riconferma – seppur in
maniera minimalista – il diritto alla
salute senza ridimensionamenti; non si parla di potenziamento dell’Ospedale
Pacini e questo sarebbe il momento di farlo. La Montagna non chiede la luna,
chiede un Ospedale efficiente e funzionante, come lo era prima.
I
medici intervenuti in questa Commissione ci dicono chiaramente che a San
Marcello il Reparto di Chirurgia funzionava alla grande e l’Ortopedia faceva la
sua parte, anche se penalizzata nel tempo da scelte ottuse e aprofessionali
(questo lo diciamo noi). Idem dicasi del Pronto Soccorso e del Reparto di
Medicina.
La
lettura della relazione del 2 febbraio u.s. è esaustiva e ad essa rimandiamo;
vorremmo solo sottolineare quanto affermato dal dottor Rimediotti quando dice
che «la Medicina è fragile senza un
ortopedico, senza un’anestesista, senza specialisti in genere. È fragile anche
allorquando i nuovi medici non abbiano prospettive professionali».
Già,
prospettive professionali. Tradotto significa che solo medici votati al dolce
far niente per mancanza di supporti sanitari e disponibili a vivere in un
classico deserto dei Tartari, senza alcuna possibilità di personale
soddisfazione ed ambizione professionale, possono adattarsi a fare i
passaparola con Pistoia, riducendosi a fornire qualche aspirina o qualche
diuretico.
Esiste
questa tipologie di medico? Il lettore è comunque in grado, leggendo il
comunicato della Zeno Colò, di farsi una precisa idea di quello che la
Dirigenza Asl vorrebbe per la Montagna e il suo Ospedale e ciò che invece la
Montagna pretende.
Lasciando
perdere, perché non è il momento, il cambio di parere della Commissione
rispetto all’ultima del 23 gennaio, dove l’Ospedale veniva di fatto soppresso
con un partito (il Pd) spaccato al suo interno perché favorevole allo scempio a
livello provinciale e contrarissimo a livello locale, un’altra pericolosa trappola
è stata nascosta davanti a tutti: è la trappola del tempo che fra nemmeno venti
giorni ci porterà alle elezioni.
Se
in questo lasso strettissimo non verrà messo nero su bianco, una volta passate le elezioni, niente di più
facile, anzi, sicuramente, si tornerà alla proposta precedente del 23 gennaio.
Di solito funziona così.
Sarà
pure malizia, questa, ma siamo pronti a scommettere!
Dunque,
messa da parte la Commissione delegata dai Sindaci, siano i Sindaci stessi, con
il buon Danti, se è in comodo, a risolvere il problema a strettissimo giro di
consultazioni con la Dirigenza Asl.
Dovesse
mai scattare la trappola del dopo elezioni di cui sopra, allora veramente
potrebbe esserci qualcuno che, non accettando questa ulteriore presa di giro, mette
“in moto” l’Ortopedia, la Medicina e la Chirurgia a secondo della bisogna.
L’auspicio
di tutti è che i Signori Dirigenti dell’Asl di Pistoia si rendano conto che la
salute non vive di budget o di parametri astrusi tirati fuori per giustificare
una interruzione di un servizio, quale quello sanitario, che corrisponde con il
più generale diritto alla salute. Un diritto che nessuna alchimia politica può
ridurre a sigla o a fumisteria verbale. Non sappiamo chi fosse presente dell’Asl
alla riunione della Commissione. Le hanno viste questi Signori le persone
presenti e determinate che erano in piazza? Se non c’erano o non hanno visto,
se lo facciano raccontare, perché quelle presenze e quelle pettorine indossate
dai cittadini erano, di fatto, armature!
Si
tagli sui garibaldini dell’amministrazione ma non si tocchi il diritto di un
territorio che per estensione è il più grande della Provincia.
Signori
Sindaci, attenzione: il tempo passa e il 23 febbraio è alle porte. Datevi da
fare, senza tante storie.
P.S.
– Perfino la sindaca Cormio e il Vicesindaco Paggagnini si erano… ‘armati’!
Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Martedì 5 febbraio 2013 | 09:12 - © Quarrata/news]
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