lunedì 6 maggio 2013

BENE IL DUO LUCIANA CAMARDA E VIERI STURLINI A ‘LA DOLCE VITA’


di LUIGI SCARDIGLI

FIRENZE. Ho voluto sentirla cantare ancora, Luciana Camarda e mi ha convinto: ci sarà anche lei, in compagnia di Vieri Sturlini (probabilmente), sul palco della Villa di Scornio la sera di Blues’On, una notte all’insegna delle donne che si consumerà, a giugno, all’interno del grande contenitore di Pistoia Estate, patrocinato dal Comune di Pistoia. Sono andato a sentirla cantare ancora, Luciana, ieri sera, a La Dolce Vita, in piazza del Carmine, a Firenze, quartiere San Frediano, di là d’Arno; venerdì l’avevo vista all’opera, tra rock e dintorni, al BackStage, in via Fiesolana, con basso e batteria al seguito, oltre alla chitarra, perché gli accenti fossero ben chiari.

Ieri sera invece, l’atmosfera era decisamente più easy; come il pubblico, del resto. Quest’ultimo, forse, un po’ troppo, troppo distratto, fino all’irriverenza. Ma a Luciana e Vieri, impegnati a solfeggiare la bossanova, nel primo set della serata e poi riprendere postazioni e sound, sui rispettivi sgabelli, schiaffeggiando Buscaglione, Tenco e qualche mostro sacro internazionale, del gradimento, del plauso e degli applausi, che avrebbero meritati rumorosi al termine di ogni interpretazione, non è importato un granché: hanno fatto il loro sporchissimo compito, che consiste nel rimettere anima, tecnica e tutta la passione possibile ed immaginabile nella musica per darla agli altri; spesso e volentieri basta vincere e convincere (direbbe Giorgia) i gestori dei locali, con i quali sottoscrivono quei contratti che consentono a Luciana e Vieri, come a tutti quelli che confondono la notte con il giorno fingendo addirittura di adorarla questa illogica inversione ritmica, di sopravvivere.
Ad ascoltarli – per il tempo che sono rimasto lì, a degustare uno spritz – solo una ragazza (che mi è parsa essere la futura sposa di Vieri, dalle effusioni profuse nell’intervallo al chitarrista) ed io ci siamo lasciati accompagnare dalla grazia melodica e vocale della coppia; quasi tutti gli altri, non pochi, in verità, con l’eccezione di un paio di coppie in cerca di intimità, più che groove, erano impegnati a bere, ridere sguaiatamente e soprattutto consacrare la serata con fotografie scattate dai cellulari e poi spedite, immediatamente, sulle pagine di fecebook, un’aberrante alternativa relazionale, ulteriormente svilita, con altrettanta sorprendente velocità, dalla sfilza dei mi piace che santificano quegl’inutili flash e che rendono i relativi mittenti dei veri santoni delle interrelazioni del terzo millennio.
Resta comunque il fatto – ed è per questo che sono andato a Firenze, ieri sera – che Vieri Sturlini, se lascia stare il rock and roll, è un gran bel chitarrista, che deve agli studi classici quell’armonioso e ginnico ponte tra l’indice sul terzo capotasto e il mignolo sul sesto e Luciana Camarda, se non prende fresco alle corde vocali, una gran bella voce, una voce che ha tutta la forza di poter dire la sua, anzi, distorcendola e riscrivendola, quella degli altri.

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Foto di Luigi Scardigli.
[Lunedì 6 maggio 2013 | 08:16 - © Quarrata/news]

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