sabato 23 aprile 2011

CNA E LACRIME DI COCCODRILLO


di Alessandro Romiti

MONTALE. Siamo alle solite. Come ogni anno, le amministrazioni di sinistra, che guidano Quarrata e Agliana, alzano la Tia e, presso Cna, figlia di stessa mamma, si  alzano rimostranze di protesta ma non troppo: devono dare la giusta spruzzata di fumo negli occhi, senza disturbare troppo le manovre dei caporioni del Pd che organizzano la regìa nei consigli comunali.
Questo il quadro generale dei tre comuni del Cis che è però perturbato dall’indisciplinato e intemperante di Scatragli. Questi si rifiuta di strubbiare i concittadini e le aziende (anche quelle della Cna) dissociandosi dalle iniziative di Agliana e Quarrata: quella del Cis è una voragine di debiti senza fondo e non si potrà continuare a spremere i concittadini come dei limoni.
Il presidente della Cna, Aldo Piantini, ha un’azienda tessile con sede a Montale e quest’anno non appare sulle pagine della Nazione. Sarà forse perché ricorda ancora il liscio e bussa dello scorso anno sul medesimo argomento e ha finalmente smesso di piangere lacrime di coccodrillo.
Manda avanti i suoi alfieri a sostenere  la solita litania delle proteste, ma si astiene dal protestare nei consigli  comunali che emanano tali assurde disposizioni, vessatorie e ingiuste per ogni verso.
Lui, primo inter pares in Cna, gode paradossalmente dell’omessa applicazione dei rincari grazie alla nuova amministrazione  di centrodestra che diviene così un autentico miraggio nel deserto rosso della piana: il mantenimento della Tia è un avvenimento di portata incredibile viste le premesse  storiche. Ma nessuno dei cittadini o aziende ha fatto un cenno di saluto e compiacimento, neanche dal “fortino rosso” di Montale – questo è infatti probabilmente l’autentico motivo per il quale l’impianto d’incenerimento è sorto lì nel lontano 1978: il Pci sapeva che lì poteva farci costruire anche una centrale tipo Fukushima, con un diktat impositivo!
Intanto che il tandem Gori-Ciampolini apre con incredibile lungimiranza alla raccolta differenziata, Scatragli osserva che questa, senza un impianto di trattamento a freddo, non è sostenibile. Tutti sanno che però è ben disponibile il pregevole impianto a caldo, meglio noto come inceneritore: e lo sanno bene anche i due Sindaci targati Pd.
Chiedere al Cis di fare la raccolta differenziata (e lo faranno) è come chiedere a un tacchino di salvarsi gettandosi dentro al forno preparato per la cottura.
Ma da queste parti è così: la dabbenaggine è il principale ingrediente usato delle amministrazioni rosse nei confronti dei cittadini per erogare i servizi, antieconomici e dannosi, decisi da altri tavoli.
Il partito sa come fare e spengere i piccoli incendi e gli yes-man delle diverse associazioni sono lì, sempre pronti a intervenire alle prime avvisaglie di perturbazione, giusto perché non si arrivi a protestare troppo platealmente sui banchi dei consigli comunali.
Gli associati nel mentre, pagano, rassegnati e silenziosi.

Cliccare sull’immagine per ingrandirla.
[Sabato 23 aprile 2011]

Nessun commento:

Posta un commento

MODERAZIONE DEI COMMENTI

Per evitare l’inserimento di spam e improprie intromissioni, siamo costretti, da oggi 14 febbraio 2013, a introdurre la moderazione dei commenti.
Siamo dispiaciuti per i nostri lettori, ma tutto ciò che scriveranno sarà pubblicato solo dopo una verifica che escluda qualsiasi implicazione di carattere offensivo e penale nei loro interventi.
Grazie.