PIANA PISTOIESE. Due servizi. Uno sulla Nazione di oggi, di Giacomo Bini; l’altro di M.B. sul Tirreno.
Il tema è il solito, pur se da angolazioni diverse. I problemi non cambiano: e ce ne sono di ogni tipo. Da quelli della salute e dell’ambiente a quelli economici.
E nessuno dei politici che sembra disposto ad ascoltare le ragioni del buonsenso, a cercare di intravedere una via di soluzione compatibile.
Insomma, da sempre un fallimento della politica.
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È ripartita la linea 3 dell’inceneritore di Montale e oggi (martedì 12 aprile) verranno eseguiti i rilievi dell’Arpat sulle emissioni. C’è molta attesa per i risultati, che si conosceranno dopo alcuni giorni, perché da questi dati dipenderà la possibilità dell’impianto di riprendere a funzionare a regime.
La linea 3 dell’inceneritore era stata fermata circa un mese fa su provvedimento della Provincia dopo che le emissioni di diossine avevano superato il limite di attenzione (0,50 nanogrammi, pari alla metà del limite di legge) previsto dalla Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata per il collaudo dell’inceneritore da parte della ditta Ladurner.
Le Analisi dell’Arpat sul campione che viene prelevato oggi dalla ciminiera costituiscono l’atto conclusivo di una procedura di verifica sull’impianto (la cosiddetta Istruzione 19) che scatta quando viene superato il limite di attenzione. Prima è stata svolta una verifica ad impianto in funzione, poi una, più approfondita, ad impianto spento. La ditta che gestisce l’inceneritore ha ipotizzato che i problemi nelle emissioni derivassero da un accumulo di polveri nei condotti dei filtri a manica. I filtri sono stati ripuliti e quindi, se la causa ipotizzata era quella giusta, i dati sulle emissioni dovrebbero essere migliori. Durante gli ultimi mesi molti dubbi sono stati sollevati sulla gestione dell’impianto da parte della ditta Ladurner. Il Comune di Montale ha anche chiesto che l’operato della Ladurner, cioè la ristrutturazione dell’impianto e la gestione dello stesso durante il collaudo, sia sottoposto a controllo da parte di un ente terzo. Gli altri due comuni proprietari, quello di Agliana e quello di Quarrata, hanno fatto presente che nel contratto con Ladurner è già previsto il controllo di tecnici esterni.
La questione sarà affrontata in una riunione prevista in questa settimana tra i tre comuni soci del Cis spa e dunque dell’inceneritore. Il sindaco di Montale David Scatragli ha preannunciato di esser pronto ad emettere un’ordinanza di chiusura dell’impianto se non si faceva chiarezza sulle cause degli sforamenti del limite di attenzione e se i dati non tornavano ad attestarsi su valori molto più bassi e rassicuranti.
La linea 3 dell’inceneritore era stata fermata circa un mese fa su provvedimento della Provincia dopo che le emissioni di diossine avevano superato il limite di attenzione (0,50 nanogrammi, pari alla metà del limite di legge) previsto dalla Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata per il collaudo dell’inceneritore da parte della ditta Ladurner.
Le Analisi dell’Arpat sul campione che viene prelevato oggi dalla ciminiera costituiscono l’atto conclusivo di una procedura di verifica sull’impianto (la cosiddetta Istruzione 19) che scatta quando viene superato il limite di attenzione. Prima è stata svolta una verifica ad impianto in funzione, poi una, più approfondita, ad impianto spento. La ditta che gestisce l’inceneritore ha ipotizzato che i problemi nelle emissioni derivassero da un accumulo di polveri nei condotti dei filtri a manica. I filtri sono stati ripuliti e quindi, se la causa ipotizzata era quella giusta, i dati sulle emissioni dovrebbero essere migliori. Durante gli ultimi mesi molti dubbi sono stati sollevati sulla gestione dell’impianto da parte della ditta Ladurner. Il Comune di Montale ha anche chiesto che l’operato della Ladurner, cioè la ristrutturazione dell’impianto e la gestione dello stesso durante il collaudo, sia sottoposto a controllo da parte di un ente terzo. Gli altri due comuni proprietari, quello di Agliana e quello di Quarrata, hanno fatto presente che nel contratto con Ladurner è già previsto il controllo di tecnici esterni.
La questione sarà affrontata in una riunione prevista in questa settimana tra i tre comuni soci del Cis spa e dunque dell’inceneritore. Il sindaco di Montale David Scatragli ha preannunciato di esser pronto ad emettere un’ordinanza di chiusura dell’impianto se non si faceva chiarezza sulle cause degli sforamenti del limite di attenzione e se i dati non tornavano ad attestarsi su valori molto più bassi e rassicuranti.
[Fonte: La Nazione]
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«Le dichiarazioni dei Giovani Democratici di Agliana in materia di rifiuti mirano a camuffare una realtà che è totalmente diversa». Così replica il consigliere e responsabile dei giovani del Pdl aglianese Luca Benesperi. «Abbiamo un inceneritore che continua a sforare – spiega l’esponente del Pdl – le autorità sanitarie hanno sottolineato a più riprese pecche nella sua gestione; sono stati trovati livelli di diossine negli alimenti e nell’acqua oltre i limiti; i collaudi delle linee dovevano essere conclusi un anno fa; la Tia negli anni è aumentata del 70% a fronte di un deficit dell’azienda Cis che ormai ha raggiunto un punto di non ritorno: mi domando, in questo quadro, dove sia la politica di attenzione alla salute e alle tasche dei cittadini osannata dalla consigliera Lucchesi». «Non si dice poi – prosegue Benesperi – quanto costerà il porta a porta del 100% del materiale annunciato dalla giunta entro il 2012: di sicuro oltre il 7% previsto per quest’anno. Le azioni dell’amministrazione ricordate da Lucchesi sono solo palliativi: non risolvono né il problema dell’inquinamento che va affrontato a monte rivedendo l’intero ciclo integrato dei rifiuti né quello dei costi perché comportano sgravi irrisori solo sulla parte variabile di una bolletta in continua ascesa». Secondo Luca Benesperi «purtroppo la giunta Ciampolini per ordini di scuderia deve inserirsi nella continuità tracciata da chi la ha preceduta: difendere ad oltranza un impianto indifendibile. Ben vengano quindi politiche come quelle di Scatragli a Montale che con coraggio ha deciso di non aumentare la Tia e di improntare la propria azione politica sulla trasparenza». M.B.
[Fonte: Il Tirreno]
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[Martedì 12 aprile 2011]
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